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Ischia, la protesta dell’Ascom: «Tariffe troppo alte, urge tavolo tecnico»

dalla Redazione

ISCHIA. A Mugnano il tavolo tecnico per la riduzione delle imposte comunali è già una realtà. Perché non c’è comune d’Italia dove i commercianti non sono costretti a sopportare un carico tributario tra i più elevati al mondo. Mentre però sulle tasse nazionali c’è poco margine di manovra, molto può essere fatto sulle imposte comunali. A patto, ovviamente, di trovarsi ad interloquire con amministrazioni virtuose e consapevoli dell’importanza del commercio nel tessuto economico locale. «Anche a Ischia possono essere prese iniziative analoghe» rilancia Marco Laraspata, vicepresidente Ascom di Ischia, che chiede un incontro con gli amministratori dei sei comuni dell’isola «per discutere delle iniziative per la riduzione delle tariffe per le attività produttive commerciali ed artigianali».

La strada tracciata da Mugnano ha fatto scuola. Ed è lo stesso Laraspata a portarlo ad esempio del circolo virtuoso che è possibile innescare quando le amministrazioni comunali interloquiscono con le categorie e la società civile.

«Una delegazione Confcommercio della provincia di Napoli – scrive Laraspata in un comunicato stampa – guidata dal presidente Ascom Confcommercio di Mugnano, ha incontrato vicesindaco ed assessore ai Tributi del Comune di Mugnano per avviare un percorso finalizzato alla revisione del regolamento TARI comunale, con lo scopo di ridurre le tariffe TARI per le attività commerciali ed artigianali, ed in particolare per quelle che, producendo rifiuti speciali, li smaltiscono a proprie spese tramite operatori autorizzati. È stata concordata l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione dei rappresentanti del Comune e della Confcommercio per individuare le modalità con cui pervenire all’alleggerimento delle tariffe TARI per le imprese. Al riguardo ricordiamo che l’art. 62 comma 3 del D. Lgs. 507/93 prevede che “il comune può individuare nel regolamento categorie di attività produttive di rifiuti speciali tossici o nocivi alle quali applicare una percentuale di riduzione rispetto alla intera superficie su cui l’attività viene svolta».

Sulla base di ciò, Laraspata invita «in particolare presidenti delle Ascom territoriali a verificare se i regolamenti comunali prevedano tali riduzioni o se esse siano calcolate in maniera adeguata, in modo da poter eventualmente avviare un’azione di tutela delle imprese interessate di indubbio valore sindacale».

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