Oggi parliamo di Forio. La maggiore criticità di Forio è Francesco Del Deo. Conosco Francesco Del Deo da 50 anni ed ho seguito il suo tragitto politico e personale con affetto e simpatia. Alla fine degli anni 70 e negli anni ottanta fu vice del sindaco Gaetano Colella. Ricordare quei tempi ci porta alla mente il momento storico dell’avvio alla ricchezza di tanti foriani ed allo stesso tempo alla partenza della distruzione del territorio con la constatazione, a posteriore, del disastro a cui Forio sarebbe approdata prima del coronavirus. Dopo una parentesi di imprenditore di successo a Roma Francesco Del Deo torna ad Ischia e diventa Sindaco di Forio, coronando forse il sogno di una vita. Viene accolto come il salvatore di Forio da chi gli vuole bene. Lo si tiene d’occhio nell’azione dei suoi primi cinque anni da sindaco e pensando che vuole rimanere ancora a galla gli si perdona la poco accorta amministrazione dove riemerge lo spirito democristiano pieno di clientelismo e mancanza di idee. Ordinaria e spicciola amministrazione.
Rivince alla grande e cosa si aspettano i cittadini e gli osservatori della sua politica? Adesso esploderà e finalmente metterà Forio alla guida dell’isola sostituendo la perdita di leadership del comune di Ischia. La stampa locale lo appoggia con tante proposte innovative per Forio e l’isola. E lui che fa? Continua a giocare terra terra. Spazzatura nel sottosuolo del campo sportivo di Panza, terminal portuale sotto il campo sportivo alla Spinavola, sottopasso al porto fino al tunnel e grande agorà al posto del parcheggio, battaglia per evitare i depuratori e conclusione del progetto tubature scarichi a mare,impulso all’agricoltura a Km 0, creazione del turismo annuale con l’appoggio di sovrastrutture tipo Poseidon da ridisegnare, un progetto di mobilità da offrire agli altri comuni, il Comune unico o un Ente intercomunale, tipo distretto turistico, che faccia ragionare tutti insieme gli ischitani, trasparenza amministrativa, aggiustamento dell’Ente nella sua composizione che fa acqua da tutte le parti, pista ciclabile da Lacco a Citara via Mezzatorre/San Francesco e per finire una politica di coesione per far uscire i foriani dalla miopia del personalismo. Queste alcune delle proposte fattegli pervenire negli anni. Lo convinceremo ad aprire gli occhi e farci capire se vuol passare alla storia di Forio come il leader che dopo gli anni 80 ha saputo trasformarsi in quella persona che molti avevano pensato che fosse?
