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Ischia, l’isola di Alfred o il Mondo in un’isola o cent’anni di solitudine

Ripartire dalla comunicazione del grande vulcanologo Rittmann del 1969: Ischia è un’isola vulcanica di straordinaria particolarità e forse questa natura geologica la candidata a “Patrimonio dell’Umanità” dell’UNESCO . La storia sismica dell’isola d’Ischia conferma che è unita per “Legge Geografica” . Fu felice la scelta di “ricostruire” Casamicciola nel 1884 con il Piano Regolatore Generale dell’ing. Lo Gatto perché due terzi del paese è salvo. La scala Mercalli-Cancani-Sieberg dimostra che è stato un terremoto del IX grado  nell’epicentro e sparso a scalare dal VIII al IV  in tutta l’ isola d’Ischia.

IL CROLLO DELLE PRESENZE CHE HA COLPITO L’INTERA L’ISOLA. “La Statistica è una scienza onnipresente nella ricerca scientifica e nelle analisi sperimentali”. “ E’ una scienza giovane. Ma in tutte le situazioni nelle quali occorre assumere decisioni in condizioni di incertezza ,la Statistica è un momento importante ed ineliminabile per la ricerca scientifica, le applicazioni della tecnologia, il monitoraggio e la valutazione dei sistemi complessi, la pianificazione economica o l’ azione politica”. Lo scrive il prof. Domenico Piccolo, docente di Statistica alla Federico II di Napoli nel suo testo “Statistica per le decisioni”  (Il Mulino-2004). Le Statistiche dicono che in settembre il Comune di Casamicciola nell’isola d’ Ischia ha fatto registrare un decremento delle presenze turistiche del 63,58%  rispetto all’ anno 2016. Per una piccola realtà che vive solo di turismo (legato alle terme)  è un disastro economico incalcolabile che sarà ancora più vistoso nelle previsioni per il 2018. Ma gli altri Comuni, in  cui è spezzettata l’isola d’ Ischia, non possono gioire come Atene nei confronti di Sparta: Lacco Ameno meno 32,29%, Ischia Città, il capoluogo,meno 21,65%. Gli altri quattro Comuni (Barano Forio, Serrara-Fontana) segnano altri decrementi. Il crollo dal terremoto del 21 agosto 2017.

Se si tiene conto dell’intero Sistema Locale di Sviluppo dell’ isola d’Ischia definito dalla Regione Campania “ unico” già nel 2008 ma ancora diviso per “legge amministrativa”  in sei Comuni che ha una consistenza di almeno 40mila posti-letto, 9500 lavoratori stagionali, 64mila  abitanti in 46 Km2, circa o oltre 13 mila ragazzi alle scuole dell’obbligo e superiori, beh allora capirete che il quadro economico e sociale  definirlo allarmante rappresenta un eufemismo. Ma forse è tempo di definire l’ isola d’ Ischia non solo nella sua quantità ricettiva o nella sua dimensione geografica.

L’ISOLA AZZURRA, QUELLA DI ELSA E L’ISOLA… DI ALFRED. Capri è l’ “isola di Axel”, da AxelMunthe che con la sua “Storia di San Michele” all’inizio del ‘ 900 creò il mito dell’ “isola azzurra; Procida è  “l’isola di Elsa”, da Elsa Morante che con il suo romanzo “L’ isola di Arturo”  fece conoscere  “le straducce solitarie chiuse fra muri antichi oltre i quali si stendono frutteti e vigneti che sembrano giardini imperiali”. Ischia – la più grande delle isole partenopee dalla storia millenaria – con una enormità di poeti, scrittori, naturalisti, musicisti ed intellettuali che hanno parlato di lei descrivendo le loro emozioni vivendo qui in questo angolo di Paradiso dovrà dal 21 agosto 2017 chiamarsi “l’ isola di Alfred” o “il mondo in un’isola”.
Alfred è Alfred Rittmann, il più grande vulcanologo del XX secolo, che considerò Ischia la “sua prediletta ” per la sua eccezionale importanza e particolarità. Wikipedia dice che nacque a Basilea il 23 marzo 1893 ed è morto a Piazza Armerina il 19 settembre 1980 e dice che “è stato un vulcanologo svizzero, fondatore della vulcanologia moderna in Europa.Dopo la laurea presso l’Università di Ginevra decide di mettersi in viaggio per visitare le scuole mineralogiche e petrografiche più famose del mondo, approdando nel 1926 all’Istituto di mineralogia di Napoli dove consacrerà le proprie ricerche sul Vesuvio e sul vulcanismo dell’area napoletana, occupandosi prevalentemente di Ischia. Attraverso le sue ricerche Rittman mette il luce le relazioni esistenti tra l’evoluzione magmatica, la tettonica e l’attività vulcanica. Nel 1936 dà alle stampe la prima edizione de Vulkane und ihreTätigkeit (I vulcani e la loro attività), il primo trattato di vulcanologia moderna. Viene nominato direttore dell’Istituto di vulcanologia dell’Università degli Studi di Catania e successivamente dell’Istituto internazionale di vulcanologia, fondato dal CNR e dall’UNESCO. Nel 1954 ricopre anche la carica di presidente dell’Associazione internazionale di vulcanologia e di chimica dell’interno della terra (IAVCEI) per tre mandati consecutivi. Nel 1987 un minerale appartenente al gruppo dei leuciti è stato denominato rittmanite, in onore dello studioso svizzero. La rittmanite è un minerale tipico delle rocce magmatiche di colore giallo chiaro. Rittmann venne ad Ischia la prima volta nel 1928 ed aveva 35 anni. La girò in lungo ed in largo e nel 1930 scrive e pubblica in tedesco la sua “Geologia dell’isola d’Ischia ”che diventerà un testo sacro per tutti i successivi studiosi di vulcanologia. Veniva ad Ischia ogni anno accompagnato dalla sua assistente Violetta Gottini e dal fotografo ischitano Gaetano Di Scala.

LA SECONDA EDIZIONE DI RITTMANN USCITA POSTUMA. La seconda edizione riveduta ed ampliata della sua “geologia dell’isola d’Ischia” esce postuma a cura della sua assistente Violetta Gottini nel 1983 e viene presentata alla Biblioteca Antoniana dal Centro Studi su l’Isola d’Ischia, il glorioso sodalizio di intellettuali fondato nel 1944 e che aveva anche ascoltato una “comunicazione “ di Rittmann il 26 agosto 1969 invitato dal Presidente, prof. Cristofaro Mennella, climatologo, di Casamicciola che era “direttore onorario” dell’Osservatorio Geofisico di Casamicciola,di fatto chiuso dal 1928 e per la cui riapertura, ampliando il campo della ricerca, si batteva Mennella dal 1944 nell’ indifferenza generale. Il prof. Mennella muore nel 1976 lasciando le sue venti comunicazioni al Centro Studi contenuti nel primo volume degli “Atti”. Non vede realizzato il suo progetto. Quella “ comunicazione” di Rittmann di otto pagine fatta a “braccio” è stata dimenticata per 48 anni ma dal 21 agosto 2017 è il punto di partenza per la diffusione della conoscenza dell’intera isola d’Ischia non solo per la terra emersa ma per quanto abbiamo sotto di noi. La sicurezza dei 64mila abitanti dell’isola e di migliaia di turisti di ogni parte del mondo, la stessa  “nuova promozione turistica”, devono partire da quella comunicazione e dalle sue conclusioni: Ischia è un’isola vulcanica di straordinaria particolarità e forse questa natura geologica la candida a “Patrimonio dell’Umanità” dell’UNESCO.

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PER I VULCANOLOGI L’ISOLA E’ UN PARADISO. Rittmann inizia quella comunicazione ricordando che ebbe  “l’incarico dall’Istituto di Vulcanologia diretto dal dott. Friedlaender (un altro svizzero della “colonia” napoletana descritta da Elio Varriale nel suo lavoro ” Gli svizzeri a Napoli”, n.d.r.) di studiare Ischia. Accettai con grande piacere perché non c’è luogo più caro di quest’isola: tutto qui”. Parla dell’Epomeo e dei suoi “vulcani”, dei suoi 1600 campioni di rocce, della sua carta geologica-petrografica, trova analogie della natura di Ischia con la Nuova Zelanda, che ha studiato, dall’ altro capo del mondo, del bacino magmatico che sta sotto di noi e dice infine che Ischia per i “vulcanologi è un paradiso perché si vedono certe cose che in nessun’altra parte della Terra ho potuto vedere”. Nello stesso tempo un letterato,  prof. Edoardo Malagoli, diceva che Ischia è unita per “legge geografica”.
Studiare queste “cose” è stata anche l’impegno e la passione di una vita di Giuseppe Luongo. Il prof. Giuseppe Luongo sì è sempre considerato un allievo di Rittmann. Ha oggi 79 anni. La sua produzione scientifica è enorme. Può essere considerato uno dei più grandi vulcanologi al mondo. Anche per lui Ischia è la sua “prediletta” come Rittmann nelle ricerche per la sua particolarità. Nel 1985 con l’assessore provinciale Francesco Casa è il protagonista della posa di una stele ad Alfred Rittmann  “Maestro Generoso” nei giardini di Piazza Marina a Casamicciola posta nel 2000, per mia iniziativa, nel “giardino storico” dell’Osservatorio Geofisico “recuperato” ed inserito nel Museo Civico di Casamicciola. Nel 1995 tiene il discorso commemorativo a 20 anni dalla morte del prof. Cristofaro Mennella per la messa in posa del busto del Mennella per iniziativa dello scrittore, pubblicista, storico Gino Barbieri alla cui manifestazione ho direttamente partecipato..

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IL TESTO DI LUONGO: L’ISOLA TUTTA HA NATURA VULCANICA. Il grande merito di Luongo è aver introdotto nella sua materia l’ interdisciplina .La sua Conoscenza di una materia così complessa non è isolata. Associa nei suoi lavori gli esperti di altre discipline . La monumentale monografia del Servizio Sismico Nazionale  “il terremoto del 28 luglio 1883 a Casamicciola nell’isola d’Ischia” del 1999 di 333 pagine ha 11 autori e Luongo è il responsabile del “Coordinamento Scientifico” ed una Bibliografia enorme. E’ un testo fondamentale che avrebbe esserci, studiato e consultato in ogni Ufficio Tecnico Edilizio di ogni Comune dell’isola. Avrebbe dovuto essere studiato come “prova di alfabetismo” per ogni amministratore comunale isolano. Infatti la premesse è che tutta l’isola di “Ischia” è area vulcanica. La storia sismica dal 1228, XIII secolo, lo dimostra. Sarebbe bastato che ogni Municipalità ogni Scuola di ogni ordine e grado, avesse in Biblioteca per lo studio e la diffusione il libro del prof. Giuseppe Luongo e dei suoi collaboratori Elena Cubellis e Francesco Obrizzo “Ischia, storia di un’isola vulcanica” (1987, editore Liquori) per sapere la storia essenziale della nostra isola vulcanica. Un libretto di 164 pagine. Al convegno sui 100 anni dal terremoto di Casamicciola svoltosi dal 30 settembre al 2 ottobre 1983 Luongo disse le stesse cose che ha detto 34 anni dopo. HaurumTazieff, il Ministro della Protezione Civile di Francia, affermò che “i terremoti non si possono prevedere ma le altre catastrofi come alluvioni o temporali sì e l’unica strada è la prevenzione, la buona costruzione degli edifici, la conoscenza del territorio”.  Il libretto riporta anche cinque appendici: la prima quella della scala Mercalli-Cancani-Sieberg per la determinazione dei rispettivi gradi d’ intensità sismica. Se ne ricava che quello del 21 agosto è stato del IX  grado nell’ area epicentrale ma scende a sei e cinque fino alla Marina di Casamicciola ma è di almeno del terzo grado per la Città d’Ischia, Barano, Serrara-Fontana e la gran parte di Forio. Per oltre 100 anni si è data prevalenza al “paesaggio”  piuttosto che alla sicurezza sismica.

LE ALTRE APPENDICI E IL FUTURO. La seconda appendice è la tabella riassuntiva della storia sismica per eventi di maggiore intensità. Inizia nel 1228 e finisce nel 1883. 12 terremoti di cui 10 a Casamicciola nello stesso epicentro. La terza appendice è il regolamento edilizio approvato nel 1884 per i Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, Serrara Fontana e Barano, in vigore fino al 1891.La quarta appendice è la legge della Regione Campania per la tutela e la difesa del territorio del rischio vulcanico. La quinta l’ordinanza del sindaco di Pozzuoli,Gennaro Postiglione, sul bradisismo  “negativo” allora in atto perché Pozzuoli “saliva”. Quasi a confermare l’ unità problematica delle tre aree vulcaniche del napoletano: Vesuvio, Campi Flegrei ed Ischia.Già da questo “ libretto” emerge che il Piano Regolatore Generale di Casamicciola del 1884 approvato dal Ministro dei Lavori Pubblici, Francesco Genala, redatto dall’ing. Lo Gatto fu una scelta FELICE. Che non si può parlare di “Ricostruzione Mancata” ma di “Ricostruzione Incompiuta” perché Casamicciola fu abbandonata dallo Stato! Dalle conoscenze della Scienza e della Storia bisogna ripartire. Dicendo tutta la Verità perché tacere non vuol dire aiutare  Ed allora? Una politica di marketing che diffonda le straordinarie  bellezze dell’isola di Aldred ma anche i suoi pericoli; una politica di Pianificazione Territoriale e di Programmazione Economica seria e possibile partendo da Casamicciola e Lacco Ameno per fare un unico Piano Urbanistico Intercomunale dell’isola di Alfred. Infine “coordinare”  lo Stato ,che all’Italia risponde, nell’indivisibilità della Repubblica.

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