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Ischia, l’ultimo consiglio del 2016 con una maggioranza “risicata”

DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Doveva essere il classico consiglio di fine anno, nel corso del quale era inevitabile – nonostante la data – attendersi i fuochi d’artificio. E invece la seduta di civico consesso nel palazzo municipale di via Iasolino ad Ischia, qualche pillola e qualche chicca l’ha regalata. Partendo da un presupposto: a fare rumore per una volta sono state le clamorose defezioni che si sono registrate all’interno della coalizione di maggioranza. Basti pensare che i presenti in municipio erano appena in dieci e di questi sei quelli appartenenti allo schieramento che fa capo al sindaco Giosi Ferrandino.  O meglio cinque e mezzo se si considera che nel novero è compreso anche Giorgio Balestrieri, che da poco è rientrato all’ovile dopo un periodo caratterizzato da una serie di astensioni. E così, in occasione dell’appuntamento dedicato ai debiti fuori bilancio, è emerso un quadro letteralmente sconsolante, con un’amministrazione una volta di più ridotta ai minimi termini. Farebbe bene il primo cittadino a regalare una bottiglia di champagne francese ad Ottorino Mattera, Luca Spignese, Massimo Trofa, Giovanni Sorrentino ed Antonio Piricelli, oltre che naturalmente al predetto Balestrieri. Lo schieramento, per quanto ridotto ai minimi termini, è bastato comunque per rendere inutile il voto contrario delle minoranze, rappresentato dai consiglieri Salvatore Mazzella, Carmine Bernardo e Ciro Ferrandino oltre che dal presidente del consiglio comunale Gianluca Trani. Finisce così 6-4, davvero poca roba per una coalizione che nel 2012 aveva vinto le elezioni comunali portando a casa una maggioranza bulgara sotto tutti i punti di vista.

Il problema è capire cosa c’è dietro a questa serie di pesanti e numerose defezioni, e prendersele con la data (ossia l’antivigilia di Capodanno) potrebbe essere un alibi da servire su un piatto d’argento ma rappresenterebbe forse anche una spiegazione troppo riduttiva. E’ chiaro che in tanti pensano alla classica “fuga da Alcatraz” e che l’attuale schieramento giosiano, al netto di alberi natalizi, luminari, ricchi premi e cotillons, sia tutt’altro che omogeneo e compatto. Insomma, il clima non è proprio dei migliori e probabilmente dopo l’Epifania, quando il clima di festa sarà finito e si ritornerà alla realtà, capiremo se e fino a che punto il giocattolo “scricchiola”. Per il resto sulla seduta ha aleggiato lo spettro dei revisori dei conti che sulla gestione finanziaria non ha certamente avuto parole “dolci” e dall’immancabile scontro tra maggioranza e opposizione ed i protagonisti tanto per non smentirsi sono stati Enzo Ferrandino e Carmine Bernardo (su tutti, ovviamente). Il secondo sui debiti fuori bilancio e sulla cattiva gestione del contenzioso si è scatenato come era facile immaginare, arrivando addirittura a proporre l’istituzione di un ufficio ad hoc per il predetto contenzioso. Prima di lanciare l’inevitabile bordata: «Perdiamo al Tar cause che potrebbero essere vinte con facilità. Vi lamentate sempre delle carenze di personale e poi assumete addirittura sei addetti stampa, roba che nemmeno Renzi annoverava nel suo staff. E poi lasciamo perdere i criteri che caratterizzano le transazioni…”.

Fin troppo superfluo sottolineare che la proposta di istituire una commissione di conciliazione è stata bocciata dal manipolo di giosiani presenti in aula. Quando poi si è trattato di votare sui debiti fuori bilancio, Ciro Ferrandino e Salvatore Mazzella hanno preferito uscire dall’aula, mentre Carmine Bernardo ha fatto riecheggiare il suo “no” senza tentennamento alcuno.  Finisce con quel 6-4 che francamente lascia più di qualche dubbio e con gli auguri di buon anno. Per un momento la tregua torna a regnare sovrana, ma durerà lo spazio di poche ore. La campagna elettorale, ormai, è alle porte.

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