CRONACA

Ischia, manifesto funebre per il cane defunto

L’iniziativa ha destato non poca curiosità sul territorio locale: il quattrozampe, evidentemente considerato uno di famiglia, è stato anche cremato e sepolto in un cimitero per animali

L’amore per gli animali spesso è pari a quello che si nutre verso le persone ed in alcuni casi è addirittura superiore. C’è chi per un animale stravede, chi lo elegge a compagno di vita, chi addirittura entra in simbiosi totale. E così c’è chi – quando deve separarsi dal suo fedele amico per la sua scomparsa – decide di seguire la stessa e identica trafila che riguarda gli esseri umani: un modo per dimostrare l’affetto anche post mortem. Ad Ischia, verosimilmente, è una pratica alla quale siamo decisamente poco abituati ed ecco perché ha destato decisamente sorpresa e in parte anche stupore il manifesto funebre che è stato affisso (con tanto di foto) proprio ad Ischia e che annunciava la prematura scomparsa di un cagnolino e che lo stesso era stato successivamente cremato. Un segnale evidente di come molte persone abbiano a cuore il loro piccolo pelosetto arrivando a considerarlo, come secondo molti si dovrebbe, come un componente della propria famiglia. La notizia, nella giornata di ieri, è stata ovviamente oggetto di una sorta di “tam tam” proprio per la sua originalità, trattandosi cioè di un episodio più unico che raro. Per la cronaca, il manifesto che vedete in foto è riprodotto soltanto in parte perché non siamo certi del fatto che tutte le persone che avevano a cuore il cagnolino abbiano appreso della sua morte.

La vicenda in questione, evidentemente ripropone anche quelle che sono ad esempio le denunce più volte formulate dalla sezione isolana dei Verdi, guidata dalla dinamica Mariarosaria Urraro, che ripetutamente hanno segnalato alle autorità competenti la presenza a volte anche per giorni di animali investiti sulla Superstrada di Ischia e in altre zone prevalentemente a scorrimento veloce (ma non solo) del territorio isolano. Spesso la rimozione di questi animali richiede tempi eccessivamente lunghi, ma gli stessi Verdi hanno segnalato al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli la mancanza di un farmacato salvavita come il konakion, utile in caso di avvelenamento da veleno da topi. Così come è stata sottolineata la mancanza sull’isola di cliniche veterinarie attrezzate per la diagnostica veterinaria come Tac, risonanza magnetica nucleare, analisi istologiche e citologiche e prelievi ematici con risultato nell’arco della stessa giornata. Ma questa è un’altra storia, quella che resta è una storia da libro cuore che davvero valeva la pena di essere raccontata.

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