Ischia nella blacklist della Germania
Per il Regno Unito l’intera Italia è finita nella lista delle ‘mete sconsigliate’
Era il 30 settembre quando la cancelliera Angela Merkel definì l’Italia «come una destinazione sicura». Aggiunse anche «Le persone sono “molto attente in Italia” e agiscono “con grande cautela». A differenza di poco più di due settimane la Germania ha invece dichiarato zone a rischio Covid la Campania, ivi comprese ovviamente Napoli, la costa amalfitana, Capri e Ischia, e la zona costiera della Liguria. A seguito dei forti aumenti di contagi, sono state classificate come aree a rischio anche i Paesi Bassi nella loro totalità, quasi tutta la Francia, Malta, la Slovacchia e alcune zone della Polonia. Lo riferisce il Robert Koch Institut, il centro epidemiologico nazionale, sulla sua pagina Internet. Tra le altre zone colpite, otto regioni della Svizzera (compreso il cantone di Zurigo), alcune zone della Svezia, della Finlandia, della Gran Bretagna e dell’Irlanda, ma anche della Croazia, del Portogallo, della Slovenia e dell’Ungheria.
Come aggiunge lo Spiegel Online, ci si attende che il ministero degli Esteri tedesco pubblichi per tutte le nuove aree a rischio i corrispondenti avvertimenti di viaggio. Un Paese oppure una determinata regione sono dichiarati zona a rischio se superano le 50 nuove infezioni su 100 mila abitanti nel corso dei sette giorni. Oramai sono circa 130 i Paesi nei quali si sconsiglia di viaggiare a causa della diffusione della pandemia del coronavirus. Di per sé la classificazione di zona a rischio non equivale ad un divieto di recarvisi in viaggio, ma certamente intende essere come deterrente. Chi rientra da tali zone, attualmente deve sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni, che può essere abbreviata se si presenterà un tampone negativo. Dal prossimo 8 novembre, la quarantena sarà ridotta a 10 giorni, ma un test anti-Covid potrà essere eseguito solo al quinto giorno dal rientro in Germania. Ma la Germania non è l’unico Paese che sconsiglia i viaggi in Italia. Il nostro Paese, infatti, è stato aggiunto nella lista del Regno Unito che impone ai viaggiatori britannici di ritorno in patria a sottoporsi a quarantena. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti, Grant Shapps. La misura riguarda anche Vaticano e San Marino.