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Ischia non è un luogo per i giovani, si riapre sui social l’annosa polemica

dalla redazione

Ischia – È bastato davvero poco per scatenare l’annosa polemica su quanto Ischia dedichi spazio ai giovani e a un turismo tutto dedicato a loro. Lo spunto della polemica, questa volta, è partito da uno degli organizzatori dell’Ischia Summer Festival che, mercoledì sera con Rocco Hunt, si aspettava una più larga partecipazione di pubblico. Il suo post su Facebook nel quale annuncia di “farla vedere sporca” al prossimo che dichiari che a Ischia non si organizza nulla per i giovani ha richiamato una lunga polemica. D’altronde, ce lo aveva dichiarato anche Tony Conte, in un’intervista rilasciataci una settimana fa circa che i biglietti venduti per l’evento erano stati circa 500, «quest’anno– ci disse – siamo riusciti ad allargare l’utenza. Abbiamo messo questa data per i giovani sperando di attirarne molti. Fin ora non ne sono tanti, ma vogliamo proseguire su questa strada cercando di capire cosa vogliono i ragazzi». Il punto è forse proprio questo: capire cosa vogliono i ragazzi. Ci si lamenta molto spesso, e forse è diventato il più delle volte anche un luogo comune, che a Ischia un giovane non può fare altro che annoiarsi, ma cos’è che cerca questo giovane? In molti hanno criticato la scelta dell’artista; Rocco Hunt pare sia infatti molto inflazionato in Campania e in molti lo hanno già visto a un prezzo minore, o addirittura gratis, in qualche centro commerciale. Eppure, dire che a Ischia non si faccia nulla quando proprio qualche giorno fa un gruppo di giovani ha organizzato una tre giorni di musica e dj set tra spiaggia dei Maronti e diversi locali, sembra davvero ingiusto. Se andiamo a ritroso, oltre a vari eventi culturali che pure potrebbero interessare i giovani, tra teatro e musica all’aperto, presentazioni di libri, mostre d’arte contemporanea e tanto altro – chi lo ha detto che vacanza per un giovane sia solo drink e musica da ballare? – troviamo musica live in diversi locali, aperitivi in spiaggia e serate nelle varie discoteche dell’isola. E questo lo chiamiamo niente? «Non ci sta un aperitivo in spiaggia – scrive Arnalda – non ci sta un po’ di musica sui lidi, non ci sta niente! Peró ci sta Rocco Hunt al Negombo a pagamento, poi in piazza la sagra della melanzana, della patata e del pesce fresco! Ma siamo rimasti agli anni ’50? Io se fossi una turista e volessi divertirmi non ci verrei ad Ischia!». «Ischia: l’eterno combattimento tra il voler sembrare Ibiza e il voler mantenere un turismo per vecchi, vrenzole e cuozzi senza spendere un euro! Abbassate i fitti e facilitate le aperture di locali per imprenditoria giovanile! Quel lungomare di Forio sembra un cimitero! In qualunque parte del mondo, con un panorama e una bellezza naturalistica del genere ci fanno i milioni! Il problema è che volete tenervi in mano quello che avete! Il vostro è un orto avvelenato e senza eredi! Ce ne andiamo da Ischia perché siete chiusi e non volete cambiare!», è questo invece il commento di Mena. Qualcuno porta avanti l’esempio della Puglia dove i giovani si divertono fino a tarda notte e poi c’è chi, come Salvatore, ammette che probabilmente non ci si rende conto di ciò che altre località turistiche offrono ai giovani, «dovete viaggiare un po’ di più per capire quanto l’industria dell’intrattenimento isolana sia medioevale, insoddisfacente e quasi nulla. Ischia potrebbe essere davvero un gioiellino sotto tutti i punti di vista. Tutto quello che abbiamo è stato sempre sfruttato inadeguatamente alle sue potenzialità. Ed è un vero peccato pensare che il massimo dello sballo della vita notturna dell’isola d’Ischia sia una festa di paese».  Per tutti i giovani che hanno commentato la questione bisognerebbe andare in vacanza in altri luoghi estivi e guardarsi intorno per capire cosa offrono altre località balneari e cosa, invece, offre l’isola, «poco tempo fa sono stato in vacanza in Romagna e una persona del luogo mi disse: Ischia è un paradiso naturale, ma vi manca un’amministrazione che valorizzi, tramite servizi, il posto. Noi qui il mare fa schifo e solo grazie ai servizi che offriamo che si vive. Cosa costa all’amministrazione mettere qualche rete da beach volley e reti da calcio su una spiaggia? Qualche serata di discoteca in spiaggia con servizio navetta? Svegliatevi amministratori!». Leggendo tutti questi commenti e guardando a ciò che ogni estate avviene sull’isola viene da pensare che ciò che manca non sono forse gli eventi che, seppur sporadici, ci sono, ma una programmazione seria e ben pubblicizzata che offra diverse tipologie di appuntamenti e che accontenti un po’ tutti.

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