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Striscione intimidatorio contro Del Deo, udienza rinviata al 20 gennaio

di Francesco Castaldi

ISCHIA – È stata rinviata al 20 gennaio l’udienza del processo che vede alla sbarra gli attivisti dell’associazione “Noi siamo Nessuno” Gigi Lista e Antonio Tortora, accusati di aver affisso uno striscione intimidatorio rivolto al sindaco di Forio Francesco Del Deo. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Ischia Alberto Capuano, che ha accolto la richiesta di rinvio dell’udienza presentata dal difensore dei due imputati, l’avvocato Nicola Nicolella, che ieri mattina era impegnato in un’altra udienza presso il tribunale di Napoli. Nonostante la notizia del rinvio fosse trapelata nelle ore che precedevano l’udienza, il sindaco Francesco Del Deo ha comunque deciso di recarsi presso la sede distaccata di via Michele Mazzella, accompagnato dal proprio legale rappresentante, l’avvocato Giuseppe Di Meglio. A presentarsi dinanzi al giudice Capuano sono stati anche i due testi nominati dalla difesa del primo cittadino, ovvero il maresciallo capo Fabrizio Pordon e il consigliere comunale Giuseppe Colella. Entrambi saranno ascoltati dal giudice Alberto Capuano nell’udienza fissata a gennaio, alla quale prenderanno parte anche i testimoni della difesa.

Come ricorderete, i guai giudiziari di Gigi Lista e di Antonio Tortora iniziarono circa due anni fa. Nella notte tra il 16 e il 17 febbraio 2015, approfittando del favore delle tenebre, alcuni ignoti (identificati dal dipendente della Ego Eco Antonio Ruggiero nelle persone di Gigi Lista, Antonio Tortora e di un terzo individuo) hanno offeso la reputazione del sindaco Francesco Del Deo «affiggendo all’ingresso della galleria che conduce dal porto di Forio a Citara – si legge nella ricostruzione della dottoressa Rotondo – un manifesto artigianale realizzato con un lenzuolo bianco recante la scritta realizzata con pittura spray di colore nero: “Sindaco corrotto camorra del porto il fascista buono è solo quello morto”». All’indomani dell’affissione del predetto manifesto (che di lì a poco sarebbe stato rimosso), il primo cittadino del comune all’ombra del Torrione decise, tramite il proprio avvocato, di adire seduta stante le vie legali. Parallelamente, nelle ore successive al ritrovamento dello striscione, le forze dell’ordine giunte sul posto per effettuare i rilevi del caso e raccogliere altri elementi utili, fecero partire un’informativa alla Procura della Repubblica di Napoli contro Gigi Lista e Antonio Tortora che, come detto pocanzi, sarebbero stati pizzicati da Antonio Ruggiero e da Giuseppe Colella nell’atto di affiggere lo striscione, dal contenuto gravemente intimidatorio.

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