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Ischia, nuovo boom di arrivi: ma è vera gloria?

Gli addetti ai lavori commentano le cifre di giugno. Il “pieno” solo nei weekend: si fa sentire l’assenza del turismo straniero

Anche lo scorso fine-settimana ha fatto registrare numeri altissimi per quanto riguarda gli sbarchi di turisti sulla nostra isola. Le cifre parlano chiaro: ben 26500 arrivi a fronte di 20500 partenza, con oltre 2800 veicoli sbarcati e 2400 in partenza. Dunque la tendenza in ascesa dei flussi turistici è stata confermata in pieno anche dal penultimo weekend di giugno, l’ultimo prima che la regione venisse dichiarata interamente zona bianca. E del resto era sufficiente girare per le strade dei comuni isolani per rendersi conto della folla che si è riversata sull’isola.

Eppure, al di là delle fredde cifre, gli interrogativi sono diversi, e spesso nemmeno nuovi. In particolare, questa grande affluenza è limitata ai weekend, e non sembra in grado di “riempire” le strutture alberghiere. Inutile dire che le incertezze e i divieti connessi all’emergenza sanitaria hanno pesantemente influito sulla mancanza dei consueti flussi turistici che fino a due anni fa erano considerati la normalità. Adesso, nonostante l’etichetta di isola covid-free su cui amministrazioni e imprese puntano per la ripresa turistica, il mese che sta per andare in archivio resta in chiaroscuro, come si evince anche dalle parole di due qualificati addetti ai lavori. L’ingegner Giancarlo Carriero, patron del prestigioso Hotel della Regina Isabella di Lacco Ameno, commenta così l’andamento più recente: «Durante alcuni weekend siamo anche stati vicini al tutto esaurito, ma purtroppo le presenze infrasettimanali sono molto basse. È inutile negarlo: questo è il periodo tipico in cui di solito arrivano i turisti stranieri, dei quali purtroppo sentiamo tantissimo la mancanza.

Le cose cominceranno a cambiare dal prossimo weekend: da fine giugno, e per tutto luglio e agosto saremo nel periodo preferito dai turisti italiani per le vacanze sulla nostra isola, anche se parallelamente si cominciano a vedere pure alcuni stranieri. Dunque, dopo un giugno sottotono, le aspettative per il resto dell’estate muteranno significativamente. Speriamo che il blocco per i turisti inglesi sia solo temporaneo e che verrà superato in tempi brevi». Un auspicio, quello dell’ingegner Carriero, condiviso anche da Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia, il quale dichiara: «Al momento quello che si è finora visto è prevalentemente un turismo di prossimità. Alcuni gruppi di tedeschi riescono ancora ad arrivare, ma effettivamente le strutture alberghiere vengono occupate, e solo in parte, soltanto nei weekend. Speriamo che da luglio la situazione cambi, ma finora si è vista una media di occupazione alberghiera limitata al 20%-25%. Non possiamo fare grandi salti di gioia, ma di sicuro è almeno un inizio, come dico da qualche tempo, che ci permette di “rodare la macchina”, e che per il mese di giugno potrebbe almeno aiutare a coprire le spese. Tuttavia è fondamentale che riparta anche il turismo internazionale: se esso non dovesse ripartire nemmeno per settembre, è evidente che due soli mesi di attività sarebbero troppo pochi per mantenere in piedi il settore». In sostanza, è difficile fare previsioni quando la situazione internazionale ha fin qui impedito anche la normale programmazione annuale, cosa del resto già accaduta lo scorso anno. Intanto si pensa alla cosiddetta “alta stagione” che sembra promettere i consueti e rassicuranti flussi. Ma a settembre sarà già tempo di riflettere, e di capire come aggiornare un modello turistico per affrontare le prossime stagioni turistiche, in un contesto che la pandemia lascerà necessariamente e significativamente mutato.

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