CULTURA & SOCIETA'

Ischia a Casa Sanremo con il barman Leandro Ruggiero

Prosecco per Diodato e un Negroni per Leo Gassman, dall’Archivio storico al Festival di Sanremo con un sogno nel cassetto, aprire un bar tutto suo

E’ ischitano uno dei volti scelti per l’area bar della 70° edizione di Casa Sanremo. Sponsorizzato dal liquore francese a base di fiori di sambuco, il Saint German, c’era Leandro Ruggiero, il barman ischitano a deliziare tutti gli ospiti della kermesse musicale più seguita e chiacchierata al mondo. In una settimana di Festival sono stati tantissimi i drink preparati da Leandro che conserverà, senza dubbio, questa tra le esperienze più belle realizzate. Per Diodato, il vincitore di questa 70° edizione un prosecco, per Leo Gassman vincitore per la categoria giovani, un negroni.

«È stata un’esperienza incredibile – ci racconta – sapevamo la notizia da novembre, ma non potevamo diffonderla per accordi presi con la Rai. Arrivati a Sanremo, i primi giorni abbiamo allestito lo stand lì a casa Sanremo dove tutti gli ospiti del Festival, venivano per rilassarsi. Ho incontrato davvero tutti da Amadeus a Diodato, passando per Elettra Lamborghini, gli attori e i comici che hanno calcato il palcoscenico dell’Ariston. Vi potevano accedere solo gli accreditati, un’ area di intrattenimento aperta dalle 9 del mattino alle 4.30 di notte. Si rilassavano, c’era la spa dove potevano farsi fare un massaggio o farsi dare una ritoccata al trucco e parrucco per prepararsi alle interviste». Galeotto è stato il locale napoletano dove Leandro lavora, l’archivio storico di Napoli, uno dei locali più in voga al Vomero, insignito del titolo di migliore bar d’Italia nel 2018 e migliore della Campania nel 2019 per il Gambero Rosso.

«D’ estate lavoro al Tiratardi, a Forio, d’inverno invece mi allontano dall’isola. Quest’anno non volevo stare troppo lontano da casa e così ho lavorato all’Archivio storico dove sono assistente bar manager. Da quando sono qui ho ricevuto tante opportunità di lavoro; un socio dell’Archivio ha un catering “bar in movimento”, gli servivano dei barman per andare a lavorare a Sanremo e così siamo partiti con una drink list a base di Saint German, questo liquore francese ai fiori di sambuco». Incessanti i ritmi di lavoro della settimana del Festival, un sacrificio che però è stato ripagato dall’area di festa che invade tutta la città.

«È stato sacrificante, finivamo alle 6 del mattino e le ore di sonno erano davvero poche, ma anche bello ed emozionante. Nel tratto di strada che facevamo dall’appartamento a Casa Sanremo si respirava aria di festa, tutti lavoravano tantissime ore, ma era una festa continua durante la quale si perdeva la cognizione del tempo». Leandro, 27 anni, fino a 4 anni era dedito alla caffetteria per poi votarsi al cocktail bar. Una vita in giro per l’Italia e non solo, tra Sanit Moritz, Milano, Roma e Capri, questa di Sanremo è senza dubbio una gran bella partentesi lavorativa.

«Lo porterò con me come un bel ricordo, è stato carino essere parte integrante di questa festa in mondovisione. E poi gli artisti che ti ringraziavano, si sa, dopo un drink ci si rilassa sempre. Quando finiva la diretta al teatro Ariston da noi c’era il dj set e tutti venivano a ballare». A fine mese il nostro Leandro parteciperà a una competizione nazionale Head2head che ha visto una selezione di 16 barman under 30 per ogni Regione, lui rappresenterà la Campania e se convincerà i giudici parteciperà alla finale romana ad aprile. «Il mio sogno nel cassetto? Aprire un locale tutto mio. A Ischia? Non credo». In bocca al lupo!

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