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Ischia oscurata dalle scritte, appello al sovrintendente

Il Comitato CO.RI.VERDE ha inviato un esposto alla Soprintendenza di Napoli per denunciare l’installazione di maxi scritte pubblicitarie a Ischia Ponte e Forio, ritenute abusive e lesive del paesaggio. Le insegne, posizionate senza autorizzazione nei pressi del Castello Aragonese e della Chiesa del Soccorso, hanno scatenato polemiche tra cittadini e associazioni

Una querelle che va ben oltre l’impatto estetico. Lo scorso 20 giugno, l’installazione con il lettering “ISCHIA” posta nei pressi del Castello Aragonese è diventata epicentro di aspre polemiche: quel monumento storico – uno dei simboli identitari dell’isola – è stato “oscurato”, secondo il Comitato CO.RI.VERDE, da una scritta troppo vistosa e priva di armonia ambientale. Questa circostanza ha spinto lo stesso organismo associativo, attivo sul territorio per la tutela del patrimonio paesaggistico e ambientale, a inviare una nota alla Soprintendenza di Napoli, chiedendo formalmente di intervenire. La denuncia non si limita a un richiamo formale: nella dettagliata esposizione, si contesta l’assenza di autorizzazioni paesaggistiche, il contrasto con lo stile storico dell’isolotto medievale e un precedente pericoloso rispetto alla conservazione del patrimonio Unesco. Secondo la nota, che l’associazione ha condiviso integralmente, l’installazione «non rifletteva alcuna valutazione preventiva sulla coerenza visiva e storica con la fortezza aragonese» e «ha gravemente compromesso l’esperienza visiva del visitatore e la percezione del luogo». Il Comitato richiama norme specifiche, come il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.lgs. 42/2004), secondo cui ogni intervento in siti tutelati necessita di autorizzazione, che in questo caso sarebbe mancante. L’associazione evidenzia, inoltre, un problema più ampio: la spettacolarizzazione dello spazio pubblico, l’abitudine crescente a installazioni “instagrammabili” a scapito della conservazione identitaria. Il ponte che collega Ischia Ponte al Castello – un tracciato storico e monumentale – non può essere trasformato in un palco espositivo posticcio e privo di un progetto coerente e rispettoso dell’ambiente.

Il Comitato chiede l’immediata rimozione e il ripristino dei luoghi. La vicenda riaccende il dibattito tra promozione turistica e tutela del patrimonio storico. Ora la parola passa agli organi di tutela per valutare eventuali illeciti

E il nocciolo della questione, in effetti, starebbe tutto qui perché la scritta “Ischia” (così come quella Forio affissa al Soccorso) simile a logo pubblicitaria sarebbe stata posta per valorizzare il turismo estivo, in un’ottica “social friendly”, ma subito ha scatenato le reazioni del Comitato e di residenti quantomeno perplessi. Ottenendo l’effetto di creare una divisione sull’isola tra chi ritiene l’installazione una trovata moderna e chi lo vede come un’intrusione estetica, sgradevole. Fa eco una tensione sul significato del paesaggio: da una parte la strategia promozionale, dall’altra la difesa del valore storico e architettonico. Una divisione sulla quale adesso è chiamato ad esprimersi Mariano Nuzzo, che potrebbe accogliere le doglianze del CO.RI.VERDE o ritenere che quelle scritte non deturpino in alcun modo, o quantomeno in maniera non così palese e invasiva, il paesaggio. L’ultima parola è decisamente la più attesa. Nell’attesa, spazio a selfie e foto ricordo.

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5 Commenti

  1. Non entro nel merito della querelle. Ma c’era bisogna di mettere quel insegna ad Ischia ponte. I turisti non sanno che sono ad Ischia. I soldi spendeteli per cose utili.

  2. Ma questo comitato si preoccupa anche di come è sporco il piazzale delle alghe e anche di come vengono parcheggiate le auto e le barche nel piazzale ? O ha usato la scritta a scopi pubblicitari? Chiedo per un gruppo di Amici

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