CULTURA & SOCIETA'

Ischia Ponte accoglie con i fiori la sacra urna dorata con il corpo di San Giovan Giuseppe della Croce: la fede dei devoti del Santo concittadino già in festa in vista dell’ atteso e storico 5 marzo

IL BORGO DI CELSA CON LA SUA STORIA E LE SUE TRADIZIONI RELIZIOSE IN FESTA: 19 FEBBRAIO – 6 MARZO 2022 - Il parroco Don Carlo Candido organizza per i solenni festeggiamenti in onore del santo isclano le giornate della solidarietà e della comunicazione con le confraternite, le famiglie, i fidanzati, gli ammalati, gli emigranti, gli amici di Santa Restituta, i giovani – il Santo nell’urna col saio rattoppato come lo indossava quando era in vita: «Lasciate stare questi stracci, sono l’abito del mio sposarizio con Cristo» furono le parole che San Giovan Giuseppe diceva ai suoi confratelli

La Sacra Urna dorata con le spoglie mortali di San Giovan Giuseppe della Croce concittadino e protettore di tutti gli ischtani vicini e lontani torna nuovamente nella Chiesa dello Spirito Santo nel Borgo antico di Ischia Ponte che il compianto Vescovo Filippo Strofaldi fece elevare a Santuario in omaggio al grande Santo isclano le cui storiche reliquie sono state trasferite defintivamente a Ischia per volere dello stesso Vescovo Strofaldi che il popolo di Ischia non ringrazierà mai abbastanza per il dono ricevuto.

La translazione dell’Urna dalla chiesa conventuale dei frati minori di Sant’Antonio alla Mandra alla chiesa dello Spirito Santo è avvenuta sabato scorso 19 febbraio in un clima festoso di fede e devozione continue che ha permesso a tutti i devoti del Santo di vivere l’evento tanto atteso con gioia ed amore filiale. Pertanto scatta il sacro e tradizionale rito del novenario in onore del Santo concittadino che prenderà il via da giovedì 24 febbraio nell’ambito dei solenni festeggiamenti liturgici che si protrarranno fino asl 5 marzo giorno storico della solennità di San Giovan Giuaeppe della Croce. Se il popolo devoto del Santo lo riconosce particolarmente nella settecentesca bella statua che da sempre troneggia nella chiesa -Santuario del Borgo, non di meno si prostra davanti all’Urna dorata che contiene le reliquIe del Santo rappresentate da parti del suo corpo raffigurato e coperto dal sacro saio rattoppato come egli lo indossava in vita. “Lasciate stare questi stracci, sono l’abito del mio sposarizio con Cristo” , così San Giovan Giuseppe della Croce rispondeva ai confratelli ed alle persone con cui si intratteneva, quando gli chiedevano se era il caso o meno  di  indossare un nuovo mantello che lo potesse meglio riparare dal freddo e dal vento. La frase storica del Santo, relativa al suo famigerato mantello,  ha cavalcato i tempi ed impressionato  le giovani generazioni sane di oggi ,  abituate ad altri agi, ma sempre più coscienti che seguendo l’esempio di San Giovan Giuseppe,  i valori della  vita corrente possono in positivo raggiungere altezze inimmaginabili. 

In pratica non sarà semplice , ma almeno idealizzando  il messaggio francescano del Santo concittadino,  la vicinanza a San Giovan Giuseppe  è avvertita più tangibile, specie in questi giorni di festa dedicati al Santo. Il parroco don Carlo Candido grande animatore della Comunità parrocchiale del Borgo ha articolato il programma dei festeggiamenti a devozione e ed onore verso il Santo con una serie di iniziative di carattere sociale e comunicativo diviso per giornate. Si partirà direttamente dopodomani giovedi 24 con la Giornata del Mare. Si continuerà venerdi con la Giornata Del Patrocinio, poi sabato con la Giornata della Memoria, domenica con la Giornata della Famiglia e dei Fidanzati, lunedi 28 con la Giornata degli Emigranti e “Amicizia con Santa Rerstituta”, martedi 1 marzo con la giornata degli Ammalati, delle Persone Disabili e delle Confraternite, mercoledi 2 marzo la Giornata del mercoledi delle Ceneri, Giovedì 3 marzo Giornata Eucaristica e della Consolazione, Venerdi 4 marzo con la Giornata dei Giovani, sabato 5 marzo giornata di festa dedicata alla solennità del Santo Concittadino. La Sacra Urna dorata con il corpo di San Giovan Giuseppe della Croce farà ritorno alla Chiesa del Convento di Sant’Antonio alla Mandra domenicun fiore che apra il suo calice ai raggi di un sole benefico, così venne alla luce Giovan Giuseppe della Croce, il 15 agosto 1654, nella isola d’Ischia, dal nobile Giuseppe e da donna Laura Gargiulo. La SS.ma Vergine volle prescegliersi questa felice creatura e ne segnò la nascita con il sorriso di una sua festa: l’Assunzione. Nello stesso giorno il bambino fu battezzato nella Cattedrale sul Castello ed ebbe i nomi di Carlo Gaetano. La prima comunione segnò un aumento di favore in Carlo Gaetano che da quell’ora si consacrò meglio di prima ad un assiduo culto verso il SS. Sacramento e ad una tenera devozione per la Santa Vergine che onorava con preghiere, digiuni e con la fedele innocenza del suo cuore verginale. Andava alla scuola al convento degli Agostiniani posto fra i vigneti di fronte al suo bel mare e si dilungava per qualche opera di carità; ogni giorno, oltre che alla Messa, si recava dal migliore dei suoi amici, da Gesù, che, dal Tabernacolo, diventava anche il suo migliore Maestroa 6 marzo al termine dell’ultima cerimonia di fede e devozione del Grande Santo Isclano.

Foto Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

antoniolubrano1941@gmailcom’

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