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Salute mentale, nasce su Facebook “Je so’ pazzo e voglio la Sir a Ischia”

di Sara Mattera

ISCHIA – Quello che stiamo vivendo è certamente un autunno caldo sul tema sanità. Tra sit-in di protesta, paventata chiusura dell’Utic dell’ospedale Rizzoli di Lacco Amen e malumori di vario genere legati ai persistenti disagi nei diversi presidi sanitari di Ischia, l’attenzione da parte dell’intera comunità isolana sul settore sanitario resta alta. Chi però ha subito le conseguenze più devastanti delle scellerate decisioni in materia di spending review intraprese da parte dell’Asl Napoli2 Nord sono i pazienti psichiatrici della Sir isolana, trasformata, a partire dall’ottobre dello scorso anno, in una comunità alloggio.

Tra trasferimenti improvvisi in terraferma, tagli alle attività laboratoriali e alloggi  – quello di  Parco Osiride, via Fasolara e via Iasolino, sempre più carenti dal punto di vista strutturale – i pazienti di quella che fu la gloriosa villa Orizzonte sembrano ormai essere stati abbandonati a sé stessi dai vertici dell’azienda sanitaria napoletana, vivendo in condizioni di estremo disagio. Gli operatori isolani del settore continuano quindi ad attenzionare le criticità dei pazienti psichiatrici di Ischia, molti dei quali, purtroppo, sono continuamente a rischio di essere trasferiti in strutture ubicate sulla terraferma, lontano dai volti a loro familiari e dai loro affetti. Data l’indicibile situazione, c’è anche chi tenta, ancora una volta, di dar voce alle vicissitudini di questi pazienti attraverso canali alternativi, con la speranza di sensibilizzare non solo la comunità isolana sulla delicata questione, ma anche di far arrivare il grido di dolore dei pulcini sperduti di villa Orizzonte agli organi competenti affinché questi ultimi ripristinino la Sir di Ischia.

Da qualche giorno a questa parte è infatti nato su Facebook “Je so’ pazzo e voglio la Sir a Ischia”, un gruppo ad hoc dedicati ai pazienti dell’ex villa Orizzonte. «Mi presento. Sono uno dei dieci pazienti psichiatrici che quel maledetto pomeriggio del 18 luglio 2014 sono stati trasferiti dalla Sir di villa Orizzonte di Barano all’ex albergo villa Stefania di Casamicciola e voglio raccontare un po’ della mia storia». Questo l’incipit della descrizione del gruppo che in poco più di una settimana ha raggiunto quasi 800 iscritti e grazie al quale le storie e i volti dei pulcini sperduti della centro di salute mentale di Ischia hanno ripreso vita: da Teresa che ha «passato tutta la vita in manicomio» e che invece la commissione sanità, lo scorso anno, ha giudicato  capace di poter vivere autonomamente in una struttura sociosanitaria, a Giovan Giuseppe, attualmente ricoverato in una clinica convenzionata ai Camaldoli. Sulla pagina, però, ci sono anche numerose istantanee che riprendono i pazienti insieme agli operatori nel pieno svolgimento delle attività laboratoriali che esistevano prima dello smantellamento della Sir. A creare il gruppo è stato Egidio Ferrante, operatore della cooperativa accaparlante di Ischia, e che attraverso questa iniziativa ha voluto dare ampia visibilità, ancora una volta, alla disdicevole situazione che si è venuta a creare dopo la chiusura della Sir. Ferrante ha infatti lanciato anche un appello alla comunità isolana. «Invito tutti i miei concittadini isolani – ha scritto l’operatore socio-sanitario – a condividere il gruppo e ad iscriversi. Dobbiamo far lievitare la protesta per difendere il diritto alla salute dei malati mentali e di tutti i cittadini isolani».

Un modo insomma, per usare le parole proferite dallo stesso Ferrante, «per dare voce a chi voce non ne ha», affinché chi di competenza non dimentichi i pazienti psichiatrici di Ischia e le loro famiglie. Non a caso, in questi giorni, ricorre anche “l’anniversario” del famigerato ricorso al Tar presentato nel novembre dello scorso anno dal Comune di Ischia per far luce sulle manovre di spending review adottate a Monteruscello. Dopo la prima udienza, tenutasi a gennaio e durante la quale i giudici hanno rigettato la richiesta da parte del Comune isolano di sospendere la scellerata delibera che ha difatti smantellato la Sir, ad oggi, mentre sul web dilagano le storie di umana sofferenza dei pazienti psichiatrici di Ischia, si è ancora in attesa di avere un responso definitivo.

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