Ischia presa d’assalto dai diportisti, che caos
Ancora una volta regolamenti disattesi nelle acque tra Ischia, Procida e Vivara: ne fa le spese ancora una volta l’area marina protetta Regno di Nettuno, letteralmente invasa da imbarcazioni di ogni dimensioni. E così a farne le spese, tanto per cambiare, sono i bagnanti

Niente campi boa, regolamenti disattesi e la necessità di effettuare massicce operazioni di controllo in mare. E’ questo il caos che durante questo weekend si registra all’interno del Regno di Nettuno, area marina protetta delle isole di Ischia, Procida e Vivara, un mare affollato di barche e motoscafi e mezzi marini dove i bagnati, quelli che vorrebbero godersi la costa e quelli che si tuffano dai natanti stessi, finiscono, davvero “come un gatto in tangenziale”. Quelli che “amano Ischia” dovrebbero impedire in tale scempio, accedere alla spiaggia di Varulo è impossibile, la posidonia distrutta, nessuna boa a delimitare le dovute distanze dalla costa e siamo solo al 1ºgiugno. Buon bagno tra i vostri motori ed i vostri scarichi. Scrive Gilda Cutolo sul gruppo Facebook “Lacco Ameno come vorrei che fosse”. Chiare ed inequivocabili le immagini a corredo di quello che può ritenersi a tutti gli effetti un grido di aiuto a tutela della isola d’Ischia e del suo mare. Immagini che contengono centinaia di barche ormeggiate in piena area protetta, acqua scooter che scorrazzano sotto la costa dell’isola verde, quella che fu perla del turismo mondiale, è presa d’assalto in questo ponte del 1° giugno da imbarcazioni di ogni genere che violano le aree marine protette e mettono in pericolo l’incolumità dei bagnanti. Sui social spopolano immagini e commenti su alcuni video e foto realizzate a Lacco Ameno tra Monte Vico e la costa tra le spiagge de Capitello fino al Regina Isabella.
Ma non solo mare preso d’assalto, ma anche un mega ponte del 1° giugno di polemiche, scarso senso civico e tanti, troppi rifiuti. Complice il clima estivo, che ha spinto migliaia di persone a raggiungere l’isola e in spiaggia in moltissime località costiere d’Italia, con conseguenze in alcuni casi decisamente deleterie per l’ambiente,e non solo. Anche se non sempre è solo colpa dei viaggiatori ed utenti, ma anche di chi non riesce a programmare e a gestire l’impatto della gran quantità di viaggiatori che, come era prevedibile, si è riversata ad Ischia in questi giorni di pausa pre-estiva legati alla Festa della Repubblica Italiana. Cestini stracolmi di rifiuti, rifiuti gettati a terra, spazi nelle aree di attesa sporchi ed al limite del rischio igienico sanitario, così in maniera poco decente si presentavano i porti di Ischia, sabato, in questa prima vera prova di esodo estivo. Non certo un buon biglietto da visita per un’isola con velleità di sviluppo turistico. Sarebbe bello se gli incivili che hanno ridotto gli scali isolai ad un letamaio venissero messi dinanzi alle loro responsabilità, ma forse anche Ischia con le sue amministrazioni dovrebbe ripensare ai servizi offerti ed alla organizzazione di primi punti di accoglienza dei nostri ospiti, ovvero i porti che nelle attuali condizioni non riescono ad affrontare i flussi di viaggiatori che li caratterizzano, piccoli o grandi che siano.
Non è mancata una gradita sorpresa a caratterizzare il lungo fine settimana: su tutte la famigliola di anatre con in testa la mamma che ha nuotato tra il porto di Lacco Ameno e la spiaggia della Fundera
Tra tanti elementi negativi, qualche curiosa sorpresa ha caratterizzato questo long week end. A Lacco Ameno una simpatica famigliola di anatre naviga dinanzi al Lido Sombrero, tra il porto di Lacco Ameno e la Spiaggia della Fundera. Il gruppo con in testa mamma anatra nuota in una rigorosa fila ammaliando i bagnati e quanti dal litorale riescono a scorgere la simpatica flotta di pennuti in rotta verso una tana sicura. Il gruppo di anatre si muove indistrurbato nell’acqua tra le barche e i bagnanti. Alcune anatre sono state viste salire in spiaggia, altre si spingono addirittura fino al molo di Lacco o gli sbarchi di Casamicciola, senza alcun timore della presenza dell’uomo, nulla sembra spaventare gli animali che ormai si sono creati nuovi habitat e si riappropriano dei loro spazi.



E vi lamentate sempre 20 giorni fa tutti piangevano che non c’erano turisti il lavoro era poco e adesso vi lamentate tutti quei diportisti spendono tanti soldi qui sull’ isola e l’isola ci vive di questo