Ischia-Procida, aggredito l’equipaggio dell’ambulanza
Inaudito ed assurdo fatto di violenza accaduto ieri mattina su una nave di linea: preso a schiaffi un infermiere soccorritore. L’episodio ha costretto l’operatore ad interrompere la sua missione in terraferma per far ricorso alle cure del pronto soccorso dell’isola di Arturo

La OS UIL FLP stigmatizza l’accaduto.
Prima lo scambio verbale, e poi l’aggressione violenta che ha reso necessario il soccorso alle cure mediche di un operatore sanitario. È l’ennesimo episodio violento e se volete anche di malcostume perpetrato ai danni di medici, infermieri, sanitari degli equipaggi delle ambulanze in servizio presso i principali presidi del territorio. Questa volta non si tratta del 118, ma di una ambulanza ospedaliera chiamata ad effettuare il soccorso ed il trasporto di un paziente dall’Ospedale Anna Rizzoli di Ischia, presso un altro ospedale in terraferma per un’indagine diagnostica non effettuabile al PO di via Fundera. Da un ospedale lo stava trasportando in ospedale. L’episodio è accaduto poco dopo le 8,20 di ieri sulla nave di linea Caremar, partita da Ischia provo prima e mentre il traghetto era di scalo nelal vicina isola di Procida. Nel garage della nave l’ambulanza dell’ASL NA2 nord è finita nel mirino di un uomo che viaggiava con il suo furgone e che aveva sistemato il mezzo poco dietro l’ambulanza. Le prime tensioni sono nate per questioni di precedenza nello sbarco dalla nave, tra il camionista e l’autista del di soccorso. Nel mentre si dibatteva sulla sistemazione dei veicoli, tra l’altro ordinata dal personale di bordo di Caremar all’interno del garage, gli scambi verbali si sono trasformati in cinque minuti di panico a bordo con l’uomo che ha colpito cn due schiaffi l’infermiere soccorritore che era a bordo dell’ambulanza.
La vicenda avrebbe avuto origine da una questione di parcheggio, a bordo è intervenuta la guardia costiera. Sull’accaduto interviene anche il sindacato UIL FLP che stigmatizza e condanna quanto successo
«Togliti davanti, come hai parcheggiato, così non posso scendere», queste sono state le parole che inizialmente si è sentito dire il santuario dell’ambulanza – come riporta in una nota che stigmatizza l’accaduto la OS UIL FLP che descrive come dopo le aggressioni verbali si sia passati a quelle fisiche con la “violenza sull’operatore“ anche se si è tentato di smorzare l’episodio parlando di qualche minuto di esagitazione « si intende denunciare quanto accaduto in data odierna (ieri per chi legge ndr), durante il trasferimento di un paziente da ospedale a continente sul traghetto il personale veniva aggredito sia verbalmente che fisicamente – scrivono i sindacati guidati da Adolfo Albano- in seguito a questo evento l’operatore ha dovuto interrompere la sua missione per ricorrere alle cure del nosocomio di Procida , tale episodio ha innescato una catena di eventi che ha causato un disagio sia all’operatore che all’utenza nonché alla collettività che usufruisce del trasporto marittimo».
Il veicolo è l’aggressione sono stati identifica, a bordo del traghetto anche la Capitaneria di Porto dell’isola di Graziella. L’ambulanza in questione, uno dei mezzi in forza alla all’ASL Na 2 Nord per il servizio di soccorso e trasferimento dei pazienti dell’Asl napoletana, non aveva le telecamere installate ma a bordo ella nave Caremar è stato richiesto l’intervento della Guardia Costiera di Procida diretta dl TV Fabiola Ratano e in seguito il sanitario colpito ha dovuto ricorrere alle cure dell’ospedale di Procida G.Scotto di Perrottolo. Il problema della violenza contro gli equipaggi di emergenza è sempre più grave e a quanto pare non risparmia neppure le nostre piccole realtà insulari, ritenute, evidentemente a torto, lontane da talune derive violente.