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Così Enzo potrebbe riunisce i “magnifici” tre

ISCHIA. Adesso è il tempo delle riflessioni. Per fortuna è scoppiata (o sta scoppiando, visto che l’afa non è propriamente quella delle passate stagioni e soprattutto nelle ore serali l’escursione termica è ancora considerevole) l’estate e questo potrebbe portare i protagonisti della politica ischitana a deporre le armi. Forse, naturalmente. Sono passati diciotto giorni da quando il sindaco Enzo Ferrandino, lo scorso 13 giugno, protocollò le sue dimissioni da sindaco dopo la seduta di civico consesso con cui approvò il giorno precedente – per il rotto della cuffia – il bilancio consuntivo: un atto questo che, per la cronaca, gli consentì di tenere in vita un’amministrazione che viceversa sarebbe finita irrimediabilmente a casa. Diciotto giorni, dicevamo, eppure sembra passata una vita, un arco di tempo nel quale è successo tutto. O forse niente. Perché i fatti, al netto di ogni considerazione, sono racchiusi nei numeri: al tirar delle somme il primo cittadino ha salutato i consiglieri Carmen Criscuolo, Pasquale Balestrieri, Maurizio De Luise e Massimo Trofa: quest’ultimo ha un po’ tentennato ma alla fine non ha resistito al “richiamo” del suo mentore, l’europarlamentare Giosi Ferrandino. A sposare la sua causa è stato invece Antonio Mazzella, che sarà ripagato con il controllo della società partecipata Ischia Ambiente e la cui componente politica si è presa anche l’assessorato in quota rosa che è stato destinato a Roberta Boccanfuso, per espressa volontà dell’ex vicesindaco Luigi, padre di quest’ultima. In più, potrebbe essersi aggiunto anche Antonello Sorrentino: potrebbe, appunto, perché il consigliere in quota Ischia Cambia firma documenti con la stessa disinvoltura con cui il ragionier Fantozzi firmava cambiali quando ospitò a sua spese la signorina Silvani in un lussuoso albergo di Capri (dal film “Il secondo tragico Fantozzi”). Per la serie, difficile capire come voglia orientarsi, anche perché nell’ultima occasione ha scritto chiaramente di essere contrario alla venuta del commissario prefettizio in piena stagione turistica, ma anche che avrebbe deciso sulla sua eventuale collocazione politica.

Ad ogni modo diamo per scontato che Sorrentino stia dalla parte di Enzo: deve essere così, anche perché se le cose stessero diversamente, appare chiaro che il sindaco non avrebbe mai ritirato le dimissioni. E allora sotto con i conti che sono presto fatti: in otto sono in maggioranza (i sei più Mazzella e per l’appunto Antonello), in otto all’opposizione (i quattro consiglieri di Forza Italia e Ischia Cambia ed i quattro di Vivere Ischia). Parità assoluta che rende così determinante il diciassettesimo voto nella civica assise, quello per l’appunto del primo cittadino. Capirete che pensare di governare un paese per altri quattro anni con un equilibrio così sottile e labile, sarebbe un’impresa titanica. Vero, Enzo Ferrandino potrebbe ragionare all’insegna del motto “meglio contati ma blindati che in tanti ma ondivaghi”, ma non crediamo che le cose stiano esattamente così. E in ogni caso le pretese sarebbero troppe e provenienti da ogni versante, reggere sarebbe scientificamente quasi impossibile. Almeno questo insegna la storia.

Ma c’è un altro particolare da tenere in debita considerazione dopo le strategie messe in campo dal primo cittadino. Le scelte adottate per la composizione di una nuova maggioranza potrebbero mutare radicalmente assetti ed equilibri politici nel Comune capofila dell’isola verde. E proviamo a spiegarci meglio: Enzo Ferrandino è da tempo in rotta di collisione con Giosi Ferrandino, e il ritorno tra i ranghi della maggioranza di Luigi Boccanfuso è un chiaro segnale a riguardo. La scelta di puntare su Antonio Mazzella ed Antonello Sorrentino e non di voler discutere con i due gruppi di minoranza è sintomatico di un’altra chiara volontà del sindaco: quella di tenere fuori dalla partita anche Gianluca Trani e Domenico De Siano. Il risultato, però, potrebbe non essere dei più “lusinghieri” perché se da una parte Enzo crede di aver rimesso a posto le cose senza bussare alla porta di nessuno di loro, è anche vero che potrebbe aver cementato ancor più il rapporto tra Gianluca e Domenico, rimesso sulla stessa lunghezza d’onda lo stesso senatore e l’europarlamentare ed addirittura favorire anche un possibile disgelo tra Giosi e Gianluca Trani, che dura dai tempi in cui quest’ultimo si allontanò bruscamente dalla maggioranza. Il sindaco li ha messi tutti e tre in minoranza, dunque la ripresa di un dialogo e l’inizio di un percorso comune non può essere assolutamente escluso a priori. Insomma, stai a vedere che il primo cittadino possa riuscire dove in tanti avevano fallito. Per adesso è fantapolitica. Domani chissà.

Gaetano Ferrandino

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