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LE STORIE DI SANDRA Il giorno dell’Immacolata e i matrimoni annunciati

Già da almeno due mesi prima noi ragazzine sapevamo chi si sarebbe sposata o sposato in inverno per motivi di lavoro, perché in estate lavorava negli alberghi o in negozi o in ristoranti. Se la nostra famiglia era stata invitata, allora qualche giorno prima, si andava con la mamma a portare il regalo che gli sposi non avevano scelto. Capitava che gli sposi avessero più completi da caffè o più ferri da stiro o altro. Nella stanza principale c’era un lungo tavolo con una bella tovaglia bianca ricamata, dove si esponevano i regali con il bigliettino di auguri per far capire chi li avesse fatti. Di solito la sposa o lo sposa accoglievano insieme a sorelle o fratelli o genitori, e offrivano una cioccolata calda, o un caffè, mentre dei bei dolcetti fatti in casa erano in un vassoio ad aspettare di essere mangiati.

Dopo aver dato il regalo si faceva il giro intorno al tavolo per ammirarli tutti e poi, prima di andare via, la sposa dava la bomboniera con i confetti. I preparativi erano fatti alla perfezione e anche chi era invitato doveva COMPARIRE, cioè fare bella figura come si diceva allora. Mamma faceva cucire i nostri bei vestiti dalla sarta Nicoletta e poi li teneva stesi alla perfezione con la biancheria intima a fianco a ogni vestito e le scarpe bianchissime eleganti a terra. Nessuno di noi doveva toccare, ma per la curiosità io andavo sempre a guardare il mio vestito. Poi arrivava il giorno dell’Immacolata dopo aver sentito per nove giorni nove messe ( novena) e pregato la Madonna che portasse pace e salute proteggendo tutti. Di solito aspettavamo fuori casa della sposa o dello sposo, per poi fare il corteo a piedi con tanti confetti che le persone lanciavano con il famoso piatto. Si diceva: “Hai preparato il piatto che passa la sposa?” Era così bello, e io mi sentivo emozionata con quelle belle gonne a pieghe setate la camicia e il bolerino corto. I capelli finalmente sciolti e non con le solite trecce, il profumo di mamma, insomma quel giorno e quei matrimoni erano le nostre uniche feste insieme a quelle del santo San Pietro, perché noi piccole non andavamo in palestra o a danza o altro, e avere quel bei vestiti e sentire musica, vedere i grandi ballare, correre tra di noi nel giardino dove si faceva il ricevimento, ci rendevano allegre e…la sera il bel vestito non era più così bello..con i visi delle mamme che quasi volevano piangere per il lavoro che le aspettava a casa…

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