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Ischia Safari, il successo della seconda edizione «il futuro è nelle mani dei migliori della scuola alberghiera»

di Isabella Puca

foto Ischiacity

Lacco Ameno – Tradizione, energia, amicizia, qualità. Sono queste solo alcune delle parole chiave che hanno contraddistinto “Ischia Safari”, l’evento culinario, e non solo, organizzato dagli chef Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro insieme al duca Fulceri Camerini e all’ingegner Carriero. Le due serate all’insegna del buon cibo, del buon bere, hanno fatto dell’isola d’Ischia meta di un viaggio dove protagonista è stata la buona tavola, al quale hanno partecipato più di 50 chef provenienti da tutta Italia che hanno lasciato le loro cucine per prendere parte a un evento davvero unico.IMG_7118Safari cena di Gala_Dayana 2016_ridotte con logo Ischiacity Più di mille e cinquecento i fortunati partecipanti che, come un vero e proprio Safari, armati di bicchiere da degustazione, hanno preso parte a un avventuroso viaggio nel gusto; una partecipazione molto sentita che fa piacere soprattutto perché il ricavato dell’evento verrà trasformato in borse di studio per gli studenti più meritevoli dell’istituto alberghiero Vincenzo Telese. Ad aprire il via alla danze una cena di gala al ristorante Indaco del hotel Regina Isabella, domenica scorsa, una succulenta vigilia che ha visto nelle cucine del ristorante stellato, la presenza di ben 7 chef, Ciro Lombardi, braccio destro di Alfonso Iaccarino che è venuto a mancare all’ultimo momento così come pure Gennaro Esposito, subito sostituito da un suo fidato collaboratore, Nino DI Costanzo, Francesco Sposito, Gaetano Trovato e Antonino Maresca. La loro una cena prelibata dai sapori intensi dati dai prodotti che hanno richiamato fortemente la nostra terra; d’altronde i due temi di quest’anno erano tradizione e povertà. «Noi quattro insieme – ha annunciato a inizio serata il patron del Regina Isabella, l’ingegner Carriero – abbiamo creato un’associazione no profit per organizzare quest’evento che,  secondo noi, potrà portare la buona ristorazione al centro del periodo di fine estate della nostra isola. Qualità, è questo quello di cui ha bisogno l’isola.  Il ricavato sarà trasformato in borse di studio per gli studenti più meritevoli dell’istituto alberghiero affinché l’isola continui a essere serbatoio di eccellenza e ristorazione». La preparazione dei piatti - foto Luciano PignataroTra i presenti anche il preside dell’istituto Telese Mario Sironi  che si è dimostrato contento dell’occasione offerta ai ragazzi del suo istituto, «siamo una scuola, – ha aggiunto – abbiamo una platea ampia di ragazzi di vari livelli, il mio obiettivo  è innalzare il livello di base cosicché le eccellenze  come Pasquale e Nino, siano molte di più».  L’idea del Safari, giunto quest’anno alla seconda edizione, è nata davvero per caso. Dopo la defaillance di un ospite di Palamaro sopraggiunse, lo scorso anno, la presenza di Nino DI Costanzo e tra i due chef si creò  subito una gran bella sintonia, «ci siamo ritrovati e abbiamo pensato di ripresentare questa formula. L’anno scorso il ricavato andò a un’associazione per la salvaguardia dei delfini, quest’anno è nata quest’ idea delle borse di studio che sento ancora più forte. Con Nino c’è una forte sintonia che si è intensificata in quest’ultimo periodo». La sintonia tra i due chef è evidente e testimonia lo spessore umano di queste due persone che è stata trasmessa a tutti gli altri chef che hanno preso parte all’evento. Dall’arena del Negombo dove si è svolta la seconda serata del Safari, solo energia e nessuna competizione tra loro. «Abbiamo voluto pensare al futuro e alla formazione. Oggi – ha detto con forza lo chef Di Costanzo – le trasmissioni legate al cibo hanno fatto dei casini enormi facendo immaginare ai ragazzi che questo è un mondo fatato, cosa  che invece non è. Avevamo la necessità di puntare su alcuni ragazzi, i più bravi non solo sul profilo professionale, ma anche quelli dotati di forte personalità, umiltà e voglia di imparare e di crescere. È  troppo facile parlare male della propria terra o della propria isola, noi non vogliamo comparire vogliamo che risalti l’isola e che si inizi a fare concretamente qualcosa per i giovani. La cucina è poi un modo per attirare ospiti, mettiamo da parte la grande distribuzione e facciamo spazio a produttori e contadini. Non ci aspettavamo una risposta così grande, ne siamo contenti, ma anche molto preoccupati, è una grande responsabilità. Ci siamo imbarcati in un’avventura che senza Fulceri e Carriero non potevamo fare; da grandi imprenditori hanno guardato lungo. Avevo deciso di lasciare Ischia l’anno scorso, ma girando il mondo con Kiton quando sapevano che ero di Ischia mi chiedevano perché avessi lasciato un posto così stupendo. Ritornando a casa ti rendi conto di dover fare qualcosa in più e senza l’apporto di grandi persone non potevamo fare nulla». Il secondo di carne dello chef Gaetano TrovatoTante le piccole e grandi imprese unite per l’evento che ha avuto risonanza nazionale innalzando il nome di Ischia tra le mete dove poter fare un’esperienza culinaria di alto livello. Per partecipare al Safari diversi sono giunti da tutta Italia, qualcuno addirittura da Londra, approfittando dell’evento per conoscere meglio l’isola. Alla fine della cena tutti gli chef e le varie brigate sono giunti in sala per  prendersi un forte e caloroso applauso degli ospiti. Lo chef Palamaro, da perfetto padrone di casa, ha sottolineato più volte l’onore da parte sua di aver potuto aprire la cucina a tutti loro; tra questi anche lo chef Gaetano Trovato, storia della cucina italiana che, dalla Toscana, dopo 10 anni, è tornato di nuovo sull’isola. «Ci muoviamo poco dai nostri ristoranti – ha dichiarato invece lo chef Francesco Sposito – ma quando la facciamo è per una motivazione valida e questa è una di quelle. Sono onorato di essere vostro amico». Dopo aver ringraziato tutti i ragazzi presenti in sala e in cucina per aver dato, ancora una volta, l’anima nel loro lavoro, la parola è passata nuovamente a Pasquale Palamaro che ha ringraziato Nino di Costanzo, «grazie Nino e grazie di essere rimasto sulla nostra terra!».

 

 

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