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Ischia, servono soldi: il Comune chiede 10 milioni al tesoriere

ISCHIA – Anno nuovo e solita storia. La situazione contabile è tale, per la verità in tutto lo stivale e non soltanto dalle nostre parti, che i Comuni sono costretti a delle vere e proprie alchimie per riuscire a tirare avanti la baracca. E così ad Ischia, come peraltro già accaduto negli anni passati, la prima delibera di giunta del 2016 ha come oggetto l’anticipazione di tesoreria. Sindaco e assessori hanno deciso “di richiedere al tesoriere comunale, Monte dei Paschi di Siena, agenzia di Ischia Porto, nel caso se ne presentasse la necessità per l’esercizio 2016, un’anticipazione di tesoreria nel limite di 10.477.898,25 euro (pari ai cinque dodicesimi dei primi tre titoli delle entrate accertate nell’esercizio 2014)” e contestualmente “di dare atto che la spesa per interessi passivi per eventuali anticipazioni richieste e concesse troverà imputazione all’apposito capitolo di intervento del bilancio di previsione 2016”.

Nell’atto sono contenute anche un’altra serie di linee di indirizzo che riportiamo: “di autorizzare il tesoriere comunale per i motivi di cui in premessa, e nel caso se ne presenti la necessità nel corso dell’anno 2016, all’utilizzo di entrate aventi specifica destinazione per il pagamento di spese correnti nei limiti dell’anticipazione di tesoreria, come stabilito dal combinato disposto dagli artt. 195 e 222 del decreto legislativo 275/2000 e successive modificazioni e di vincolare una quota corrispondente dell’anticipazione di cassa concedibile: di dare atto che con i primi introiti non soggetti a vincolo di destinazione deve essere ricostituita la consistenza delle somme vincolate che siano state utilizzate per il pagamento delle spese correnti”. La delibera, ovviamente, è stata notificata per opportuna conoscenza al Monte dei Paschi di Siena.

Il Comune di Ischia si è mosso in questa direzione favorito dal fatto che le disposizioni normative vigenti in materia di riscossione dei trasferimenti erariali presso la Tesoreria Provinciale dello Stato prevedono che la disponibilità degli stessi sussiste solo dopo l’utilizzo anticipatorio delle entrate comunale, incluse quelle a specifica destinazione e che dunque si è reso necessario autorizzare il tesoriere comunale ad utilizzare, in termini di cassa le entrate del comune aventi specifica destinazione e questo, si legge, “per far fronte alla necessità di pagamenti di spese correnti in via prioritaria rispetto all’utilizzo dell’anticipazione di cassa”. Insomma, ne parlammo già lo scorso anno e la cosa fece storcere il naso agli “inquilini” del palazzo municipale di via Iasolino: checchè se ne dica, senza offesa per nessuno, non è certamente – al netto di ogni altra considerazione più o meno tecnica – un segnale di un buono stato di salute da parte dell’ente pubblico.

 

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