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Ischia e le location del cinema alla BIT 2016

Michelangelo Messina alla Bit di Milano (foto secondaria in basso a sinistra pag 12)Gianluca Castagna | Ischia – Di giorno tra storia, terme e natura, la sera stregati dalla magia del Castello Aragonese e dalle visioni del grande cinema internazionale. Un’offerta a 360° quella presentata oggi alla Bit, fiera del turismo in programma a Milano, da Michelangelo Messina ed Enny Mazzella, le due anime dell’Ischia Film Festival, kermesse cinematografica dedicata ai luoghi del cinema giunta ormai alla XIV edizione. “Vacanze a Ischia” è il catalogo che il direttore del festival ha illustrato nel padiglione della Regione Campania insieme al sindaco di Ischia Giosi Ferrandino. Offerte turistiche legate alla manifestazione ma anche a paesaggi, mare, enogastronomia, tradizioni, archeologia e naturalmente il cinema. Nelle storie, a volte vicine, a volte assai più remote, che intrecciano – non senza salutare corto circuito – la ricchezza e le contraddizioni di un territorio.
Un pacchetto accompagnato da un video promozionale (oltre 20.000 visualizzazioni sul web a poche ore dalla pubblicazione) proiettato alla conferenza stampa milanese, nel quale lo spettatore, quasi come se viaggiasse sulle ali di un gabbiano, plana dalle altezze vertiginose del cielo dentro gli scrigni di un’isola con tanti aspetti ancora da (ri)scoprire.
Il Golfo ha intervistato Michelangelo Messina alla vigilia di un tour promozionale che parte dalla Bit di Milano.
«Vacanze a Ischia – spiega Messina – è una brochure promozionale che sintetizza lo spirito e la missione dell’Ischia Film Festival. Un appuntamento culturale legato al cinema delle location, ma anche uno strumento di promozione del territorio vero e proprio. Con questo catalogo dimostriamo la nostra capacità di fare incoming turistico, ogni anno registriamo circa 400 prenotazioni durante le date del festival. Ecco, noi abbiamo pensato fosse opportuno dare ai nostri ospiti uno strumento per vivere l’isola in tutta la sua ricchezza e diversità anche di giorno, in attesa di vivere le suggestione e le atmosfere del festival nella serata. “Vacanze a Ischia” è l’unica offerta turistica dell’isola strettamente collegata a un evento culturale. Non ce ne sono altre. Tutto prodotto, stampato, distribuito e promosso a nostre spese, ci tengo a sottolinearlo».
E’ una frecciatina a chi si occupa più istituzionalmente di promozione turistica?
«Affatto. Auspico che chi organizza eventi con ambizioni più o meno internazionali, possa integrarsi con questo progetto. Ti faccio un esempio: la festa di Sant’Anna. Sappiamo con certezza solo due settimane prima se, quando e come si farà. Il turista vuole sapere con debito anticipo cosa accadrà in un luogo che ha scelto come destinazione delle sue vacanze. Agli altri eventi culturali, in altri termini, manca la progettualità».
Foto1“Vacanze a Ischia” sarà presentato oggi alla Bit di Milano
«Dal 2011 è una consuetudine che nasce da un rapporto ancora più antico. La Bit a Milano è il luogo dove si è cominciato a parlare seriamente di cineturismo, l’amministratore Carlo Bassi ci diede spazio oltre dieci anni fa, per presentare ufficialmente i primi studi e i dati raccolti. Col tempo abbiamo legato questa occasione alla presentazione del festival e del concorso. Siamo arrivati alla XIV edizione, che si svolgerà dal 25 giugno al 2 luglio negli spazi straordinari del Castello Aragonese, messoci gentilmente a disposizione dalle famiglie Mattera».
Nel catalogo, non solo offerte alberghiere ma un vero invito alla conoscenza del territorio
«E’ una sorta di journey, un viaggio attraverso itinerari culturali, storici ed enogastronomici che fanno parte della nostra identità più autentica. Vogliamo che il turista non venga solo al festival, ma sappia come scoprire le bellezze dell’isola, anche quelle meno conosciute o emergenti, tipo il sito archeologico di Aenaria a Cartaromana. La presentazione del catalogo e di un video fantastico realizzato da Angelo Ricci, Federico Cappabianca ed Enrico De Luca avverrà nello stand della Regione Campania, alla presenza del sindaco di Ischia Giosi Ferrandino. Per l’occasione forniremo i nuovi dati sul cineturismo e un piccolo record che ci appartiene: l’Ischia Film Festival è stato selezionato, insieme ad altre dieci kermesse cinematografiche, per capire quanto producono i festival in termini di ricaduta sul territorio. Siamo risultati terzi, superando anche manifestazioni più grandi e importanti come il Torino Film Festival e il Taormina Film Festival».
La Bit è solo la prima tappa di un tour promozionale che vi vede impegnati.
«Sì, dopo Milano saremo a Berlino, in concomitanza con il Festival del cinema, dove abbiamo un desk all’European Film Market, il più grosso mercato cinematografico in Europa dopo Cannes. L’Ischia Film Festival è un evento culturale europeo così come ci è stato espressamente riconosciuto dal Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz. Dopo la Berlinale, ancora due appuntamenti: a Mons, in Belgio, e infine a Hong Kong, per il mercato del cinema asiatico con cui da tempo coltiviamo rapporti e sviluppiamo collaborazioni».
Foto2Quali sono le ultime novità nel settore del cineturismo?
«Londra è ancora la location più appetibile dalle produzioni cinematografiche internazionali. Una realtà che, anche grazie alla London Film Commission, conosce il suo patrimonio, lo valorizza e sa posizionarlo sul mercato. In Italia, la più attiva è l’Apulia Film Commissin, da una decina d’anni è riuscita ad attrarre in Puglia oltre 207 produzioni, dando un valore aggiunto ai luoghi e portando sul territorio un indotto cineturistico importantissimo. Molti attori, sceneggiatori e registi lavorano su quelle location, se ne innamorano e magari comprano anche un casa. La Basilicata sta iniziando un discorso simile, più ampio: realizzare un modello regionale e nazionale di sviluppo. Un progetto a cui sto collaborando personalmente per intrecciare la promozione dei set con una serie di itinerari di conoscenza del territorio. E’ stato realizzato uno spot pensato anche per il mercato internazionale, “Matera is more than a film”, che sarà presto presentato ufficialmente. Non dimentichiamo che Matera sarà Capitale Europea della Cultura 2019. Un’opportunità unica di sviluppo per la Regione e l’intero Sud Italia».
Lei è a capo della Ischia Film Commission. Com’è la situazione ischitana?
«In quanto a location adatte al cinema, Ischia offre davvero tanto. Tuttavia c’è poca conservazione del patrimonio utilizzato in passato. Quando arriva il cinema, solitamente non distrugge ma migliora. Basti pensare al lavoro fatto a Ischia Ponte durante la realizzazione de “Il Talento di Mr. Ripley” di Anthony Minghella. Alcune scelte, dovute a esigenze cinematografiche, avrebbero potuto fornirci qualche buona idea su come mantenere i luoghi. Se un turista viene a Ischia perché magari affascinato da quelle immagini cosa trova? Un immenso parcheggio a cielo aperto, in ogni strada, a ogni ora del giorno. Automobili dappertutto. I set siciliani del commissario Montalbano sono stati invece lasciati quasi integri, le amministrazioni hanno compreso il forte potenziale turistico. Riceviamo continuamente richieste di ospiti che vorrebbero visitare il ristorante di Bud Spencer nella serie tv “I delitti del cuoco”. Tutto smantellato, nemmeno un segno o un’insegna. In questo caso abbiamo perso un set».
Foto 6Qual è la difficoltà più grande che trova una produzione cinematografica, nazionale o internazionale, quando viene a Ischia?
«Fortunatamente c’è massima disponibilità e volontà di collaborazione, anche grazie al dialogo che in questi anni ho coltivato con tutte le amministrazioni. Non ci sono grossi ostacoli logistici. Certo, bisognerebbe intervenire sui costi. Ci vuole più lungimiranza: non si deve guardare al risparmio di oggi, ma al guadagno di domani. Due anni fa abbiamo perso una grossa occasione: a Ischia ci furono i sopralluoghi per “Operazione Uncle”, brillante spy story diretta da Guy Ritchie. Le location andavano bene, tutto s’inceppò per i costi troppo alti del soggiorno. La produzione voleva comunque girare al Sud, per catturare quell’atmosfera mediterranea fondamentale per il film, quindi si ripiegò su Baia e Pozzuoli. Tre settimane di lavorazione, per oltre 400 persone della troupe. Ecco cosa abbiamo perso a Ischia».
Di chi è la colpa? Albergatori miopi?
«Non è questione di singolo imprenditore o albergo. A Ischia manca l’unione. Per lo Stato, le Film Commission regionali non bastano più. I territori sono ampi, una centralità non può coprire tutto. Ecco perché da tempo cerco di rendere istituzionale la Ischia Film Commission, convincere le sei amministrazioni a prendersene carico e attingere così ai fondi europei per le produzioni audiovisive sul territorio. Sono cifre considerevoli che potremmo destinare alle produzioni che scelgono Ischia come set. Obbligandoli a spenderle in loco, magari coprendo le spese di soggiorno, i ristoranti, la manodopera, i trasporti. Soldi che finirebbero altrove verrebbero investiti sul posto, rivitalizzando l’economia locale e abbattendo i costi di produzione. Allora sì che Ischia, con la duttilità paesaggistica che si ritrova, diventerebbe appetitosa per molti progetti cinematografico. Una promozione di lungo termine che parte dalla lavorazione e va ben oltre l’uscita di un film. Ho provato a dialogare con i Comuni, ma è decisamente difficile convincerli. Per ora».

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