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I primi 70 anni di Sacerdozio di don Camillo D’Ambra

Evento veramente straordinario nella mattinata di mercoledì scorso 18 luglio in Cattedrale con la S. Messa dei 70 anni di Sacerdozio dello storico diocesano don Camillo D’Ambra, rito presieduto dal grande Vescovo mons. Pietro Lagnese e dai Sacerdoti dell’isola d’Ischia. Un evento eccezionale ed emozionante per l’esemplare e lodevole don Camillo D’Ambra, sempre giovane Sacerdote che il 4 novembre prossimo compirà 93 anni e noi ce rallegriamo dinanzi al Cuore Immacolato di Gesù e Maria, la quale, Sede della Sapienza perché Sposa mistica dello Spirito Santo Dio, dona ogni giorno a don Camillo la Luce di ricerca storica e spirituale di tanto tempo trascorso e avvenire. Effettivamente egli rappresenta la Memoria vivente della storia diocesana da aggiungere a quella cospicua di don Pietro Monti, don Pasquale Polito, don Onofrio Buonocore e altri che appartengono alla bella e feconda antologia della nostra diocesi e isola d’Ischia. Sono peraltro legato a don Camillo D’Ambra, in quanto egli alle Medie nel Seminario d’Ischia Ponte dall’anno 1958/59 è stato caro prefetto di disciplina (con don Luigi Trofa e don Vincenzo Avallone) e già da allora si dedicava molto alla ricerca e studio d’archivio: colto rettore era Don Vincenzo Scoti, professori don Matteo Romano (latino), don Massimiliano Lauro (matematica), don Tommaso Trani (francese), don Pasquale Sferratore (storia), don Francesco Iovene (scienze), don Giuseppe Trani (italiano), don Raffaele Di Costanzo (religione e padre spirituale), l’artista Mario Mazzella (Ed. artistica). Anni belli, indimenticabili, e di proficua formazione culturale e morale, allorché era nostro grande Vescovo mons. Antonio Cece, originario di Cimitile ed emerito Professore di Storia e Filosofia al Liceo di Nola, ove poi -su suo suggerimento- in quel Seminario ho frequentato il ginnasio e, poi, al Seminario regionale Pio XI di Salerno il primo Liceo nel 1963/64. Ecco, il mite e colto don Camillo mi appartiene per quegli anni della mia adolescenza a Ischia. Adesso lo incontro, quando posso, sempre puntuale alla S. Messa delle ore 9 feriale o spesso alle ore 10 festiva in Cattedrale con omelìe illuminanti, sempre pronto -nel nome di Dio- ad ascoltare e perdonare nello stupendo e divino Sacramento della Confessione la mia miserabile nullità. E con lui e il Parroco don Carlo Candido alla novena di novembre a Maria SS. NS della Libera, amata dal nostro Concittadino e Patrono San Giovan Giuseppe della Croce. Mi ha così insegnato a invocarla ogni giorno, non solo nel Suo bel Santuario Eucaristico. La Confessione l’ha voluta Cristo Dio di Maria, quando apparendo, a porte chiuse e a finestre serrate nel Cenacolo di Sion, disse agli apostoli e ai loro successori nel Sacerdozio: “Come il Padre ha mandato me, così io mando voi…Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati saranno perdonati, a chi non li perdonerete non saranno perdonati”(Gv 20, 21ss). Grazie a Gesù e Maria, caro mite e colto benefattore don Camillo, per i tuoi primi 70 anni di Divina Misericordia !

*Pasquale Baldino – Responsabile diocesano Cenacoli Mariani, docente Liceo, poeta (e-mail: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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