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Ischia Summer Festival: Rocco Hunt infiamma i giovani del Negombo

di Isabella Puca

foto Tommaso Monti

Lacco Ameno – Ha chiamato a raccolta tantissimi giovani il secondo appuntamento dell’Ischia Summer Festival che ha visto sul palco uno degli idoli dei teenager italiani. Parliamo di Rocco Hunt e del suo Wake Up tour che ha fatto tappa, mercoledì sera, nell’arena del Negombo. Via tutte le sedie, l’arena è stata liberata per far sì che il pubblico potesse ballare e cantare a squarciagola quanto più vicino al suo beniamino. Ci si aspettava, forse, una risposta maggiore da parte del pubblico, erano più o meno in 500, ma quelli che c’erano ricorderanno a lungo questa serata con uno dei più giovani rapper italiani. Ad aprire il suo concerto Raffaele Zoa, teenager e rapper anche lui che ha chiamato tutti sotto al palco per viversi al meglio il concerto. In molti lo hanno imitato nel modo di vestirsi, t- shirt larghe, cappellini e atteggiamento scanzonato, d’altronde Rocco ha solo qualche anno in più di tutti loro, ma vanta già due partecipazioni a Sanremo e molti cd venduti. “Tutt cos ven e va”, “Voglia e sunna” e finalmente inizia il concerto, Rocco Hunt dialoga con il suo pubblico e a sprigionarsi è pura energia; “Signor Hunt” e “Se mi chiami”, singolo realizzato insieme con Neffa. Dal pubblico accompagnano il rap con il battito delle mani cantando strofe e ritornelli di tutte le canzoni. «Sono sicuro che il vostro affetto non finirà mai perché nella vita tutto resta», è così che introduce “tutto resta” parlando d’amore e portando sul palco dell’Ischia Summer Festival uno spaccato della società di oggi; è così che Rocco Hunt, il giovane rapper salernitano, parla ai suoi coetanei che lui stesso chiama fratelli, «per me non siete fan – dice al pubblico di Ischia – ma fratelli! É come se questo sogno lo stessimo vivendo tutti quanti insieme e questa storia sono sicuro durerà ancora tanto tempo ancora». “C’è qualcosa di strano nel tempo” e c’è la storia di Anna e Marco una storia d’ amore dal sapore italiano e un richiamo a Dalla, il secondo dall’inizio della kermesse, uno scambio generazionale tra la versione fatta dalla Mannoia e quella fatta da Rocco.

Dal Rap si passa poi al Reggae e a una versione tutta nuova di “Tu vuo fa l’americano”, «vuoi vedere che abbiamo fatto alzare i vecchi dalle sedie di Sanremo e ora non  li facciamo alzare a casa nostra? Ripartiamo dalla nostra cultura che é un pezzo inestimabile», è così che incita il pubblico del Negombo composto non solo da giovanissimi, ma anche da intere famiglie che si sono lasciate contagiare dall’entusiasmo di questo giovane artista dai forti valori. «Il prossimo pezzo lo voglio dedicare alle famiglie, oggi non è facile realizzare il sogno di avere un bambino. Ringraziamo i nostri genitori per i sacrifici fatti, la famiglia è un bene importantissimo e ci accompagnerà per tutta la vita», è così che introduce “Na stanza nostra” e ricorda il quartiere da dove è partito con il suo rap, «il rap nasce per i teenager, ma poi diventa trasversale. Per me è una soddisfazione avere davanti i genitori qui al concerto, ma è una responsabilità. Sappiate una cosa, noi giovani non vogliamo la luna, ma solo una cosa: la verità!». Nel suo repertorio c’è anche spazio per un pezzo di denuncia accompagnato dal sax di Enzo Avitabile, per una dolce e inedita ninna nanna al piano e un brano dedicato ai bimbi che soffrono per guerre che non gli appartengono. «Venivo qui da bambino e per me Ischia significa vacanza. Vanno tutti alle Maldive, ma perchè non valorizziamo i nostri territori? Ischia, Capri, la Puglia, la Sardegna, l’ Italia é ricca di cultura e di paesaggi bellissimi» e via con “sto bene così”, “o mare e o sole”, “ho scelto me” e un’improvvisazione di free style davvero unica. «Siamo a Ischia la facciamo una piccola magia?», e sul palco a sorpresa arriva Rosario Miraggio che suona al pianoforte “Tu si na cosa grande” accompagnato dal rap dell’idolo della serata. Non poteva mancare il selfie dal palco con tutto il suo pubblico e i brani che lo hanno reso più celebre dopo le due partecipazioni a Sanremo “È nu juorn buon” e “Wake up” per chiudere in bellezza un concerto tutto dedicato ai giovani, ma che alla fine ha “rianimato” anche ai grandi.

 

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