A voler cercare il pelo nell’uovo, è stata la pioggia l’unica nota stonata della mattinata vissuta ieri in via Leonardo Mazzella, presso il parcheggio del “Macello”, dove in un clima di festa si è svolta la simbolica cerimonia di taglio del nastro della scuola modulare che ospiterà gli alunni del Rodari, scuola la cui demolizione è iniziata e che sarà completamente ricostruita ovviamente secondo le più moderne tecnologie e gli standard più avanzati.
Il sindaco Enzo Ferrandino: «Siamo stati bravi a reperire i fondi, ma la vera sfida è stata quella, nella primavera 2021, di dover garantire la continuità didattica. Esserci riusciti è davvero motivo d’orgoglio»
Una cerimonia molto sentita e che naturalmente non ha visto soltanto la presenza della dirigente scolastica del Circolo Ischia 2, Patrizia Rossetti, ma anche di una folta delegazione dell’amministrazione comunale di Ischia: insieme al sindaco Enzo Ferrandino c’erano infatti gli assessori Paolo Ferrandino, Ciro Ferrandino e Liviana Buono oltre ai consiglieri comunali Gianluca Trani e Carmen Criscuolo. Prima della cerimonia del taglio del nastro i bambini hanno cantato e ballato dando davvero dimostrazione delle loro capacità e poi consegnato dei piccoli doni al primo cittadino ed all’assessore Paolo Ferrandino. Il momento del taglio del nastro è stato poi accompagnato dall’immancabile discorso del sindaco che ha voluto sottolineare a più riprese l’importanza dell’opera portata a compimento.
«In un comunicato abbiamo parlato di scuola realizzata in sedici giorni, ma è chiaro – ha spiegato Enzo Ferrandino – che dietro c’è un lungo lavoro di ogni componente dell’amministrazione. Il risultato ottenuto è frutto di una adeguata programmazione ma anche di un lavoro sia quantitativo che qualitativo del personale comunale, di chi quotidianamente lavora dietro a una scrivania. Grazie alle capacità professionali di cui come pubblica amministrazione possiamo essere orgogliosi, abbiamo avviato questo processo di avviamento dei plessi scolastici, che con il Rodari è appena cominciato». Il primo cittadino ricorda che già nel 2015 a seguito di un accurato sopralluogo ci si rese conto che il plesso Rodari aveva bisogno di interventi strutturali per essere più sicuro per i giovani studenti, poi aggiunge: «Siamo stati bravi a reperire i fondi, ma la vera sfida è stata quella, nella primavera 2021, di dover garantire la continuità didattica della scuola. A giugno l’architetto Baldino ci parlò di un bando legato alle scuole temporanee proprio per casi del genere, io dissi che se si fosse riusciti ad ottenerlo avrei offerto un pranzo a tutto l’ufficio tecnico. E così eccoci qui, con un plesso che risponde alle esigenze dei nostri bambini. Adesso il prossimo obiettivo è quello di ricostruire il Rodari in tempi celeri e ragionevoli». A fare il resto la benedizione al nuovo e temporaneo plesso di don Antonio Angiolini e le poche ma significative parole della dirigente Rossetti, evidentemente soddisfatta dell’evolversi degli eventi. Poi il brindisi e il rompete le righe, non prima di una visita alle aule del sindaco e dei rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Foto Franco Trani