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Ischia e il terremoto, lettera aperta ai giornali italiani

Egregi direttori
I giornali di Napoli hanno dedicato ampio spazio – come hanno fatto alcuni giornali nazionali – alla notizia del” tweet” di un albergatore di Ischia con il quale concedeva sconti nel suo albergo ai sostenitori di Salvini. La stampa scritta che attinge le notizie dai social per riempire le proprie pagine è il segno più vistoso di una crisi di una stampa scritta che ormai segue più il gossip che un dibattito civile. Ma se si vuole capire il “razzismo” in Italia bisogna leggere “Le Monde” di giovedì 2 agosto pag 21 che dedica l’ “editorial”, senza firma, a “Une inquietante montée du racisme en Italie”.
Per esempio i giornali regionali e nazionali non hanno dedicato una riga alla celebrazione laica, culturale e politica per i 135 anni del terremoto di Casamicciola del 28 luglio 1883 (il terremoto dove morirono 2333 persone e sopravvisse Benedetto Croce) e per gli 11 mesi e 7 giorni da quello del 21 agosto 2017.
Da questo convegno è scaturita una iniziativa politica dell’ on. Avv. Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale di Forza Italia, che ha presentato un ordine del giorno approvato all’ unanimità dal consiglio regionale della Campania – non senza polemiche per un rozzo intervento, come d’ abitudine, del Movimento 5 Stelle – che nel sottolineare che ad Ischia nei Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio ci sono ancora 2500 sfollati, 30 aziende chiuse, e non è stata avviata alcuna “ricostruzione” e quindi impegna la Giunta Regionale della Campania a costituire nell’ isola d’ Ischia un Ufficio Speciale per la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica capace di mettere in moto anche tutti i finanziamenti dei fondi europei del piano 2014-2020. Ci sono circa 200 milioni di euro non spesi per “incapacità” dei sei Comuni negli ultimi 10 anni. C’è un “partenariato sociale ed economico” da ascoltare oltre ai sei Comuni che sarebbe meglio ridurne ad uno.
Questo ordine del giorno, che può segnare una svolta di metodo fondamentale perché l’ isola d’ Ischia ha una consistenza edilizia di 100mila vani in 46 Km2 ed una popolazione di 64mila abitanti ed una consistenza alberghiera di almeno 40mila postiletto con 3mila imprese iscritte alla Camera di Commercio, ma non ha mai avuto un Piano Regolatore Generale e quest’ anno ricorrono 50 anni dalla formulazione del Piano dell’ arch. Corrado Bequinot mai andato in vigore, NON HA AVUTO NEMMENO UNA RIGA sui giornali cittadini , nemmeno ha determinato un dibattito contenutistico fra i vari esponenti politici. A me – vecchio cronista – non pare questa via dello “ spazio” al gossip e del “ silenzio” sui grandi problemi di sviluppo dei nostri “ territori” fuori dalla cinta daziaria della Città di Napoli quella giusta per il rilancio del Mezzogiorno anche alla luce del recente rapporto dello SVIMEZ. Sul “ Corriera della Sera” Francesco Grillo venerdì 27 luglio scriveva un pezzo sui fondi UE al Mezzogiorno ed affermava fra l’ altro:
Cosa proporre oggi? Forse si potrebbe applicare la legge 241/90 con l’istituzione di una “Cabina di regia” istituzionale per la pianificazione ed il rilancio affidata al Ministero del Sud come fatto per Bagnoli o a quello delle Infrastrutture . Forse potrebbe essere istituito un Ente di Diritto Pubblico come nel 1952 fu istituito l’Ente per la Valorizzazione dell’isola d’ Ischia che durò fino al 1972. La Ricostruzione e la messa in sicurezza dei tre Comuni colpiti il 21 agosto 2017 richiederà un impegno finanziario di almeno 200 milioni di euro. Forse dal terremoto del 21 agosto 2017 può finalmente partire la Pianificazione Territoriale e la Programmazione Economica nell’ isola d’ Ischia anche con la capacità di utilizzare i Fondi Strutturali Europei proprio a 50 anni dal progetto di Piano Regolatore Intercomunale del 1968 dell’ arch. Corrado Bequinot mai andato in vigore, mai applicato, orribilmente spezzettato negli uffici tecnici dei sei Comuni per i quali da 33 anni si discute di una “ unificazione” mentre ancora una volta giace in Consiglio Regionale della Campania la proposta di un Unico Comune presentata dalla consigliere Maria Grazia Di Scala ( Forza Italia). Una situazione istituzionale assurda e paradossale denunciata in Parlamento dal senatore Domenico De Siano ( Forza Italia) che si è visto respingere dal Governo Conte-Salvini-Di Maio i suoi emendamenti affinchè il terremoto di Ischia rientrasse nel decreto governativo di aiuti di Stato per i terremotati del Centro-Italia. Il sen. De Siano ha rivolto un appello al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, affinchè intervenga con un richiamo al Governo.
Tutto questo è emerso ed è stato proposto al convegno su
° Riflessioni a 135 anni dal terremoto di sabato 28 luglio 1883 ed a 11 mesi e 7 giorni da quello di lunedì 21 agosto 2017 sugli interventi governativi del Regno d’ Italia e della Repubblica Italiana. Quale Stato all’ Italia risponde?” Promosso dal Lions Club dell’isola in collaborazione con l’ Agenzia Stampa “ Il Continente” e la BRI-Banca per le Risorse Immateriali e tenutosi sabato 28 luglio 2018 dalle ore 11 alle 13 presso la sala da Tè del Bar Calise 1925 a Casamicciola in Piazza della Marina.
Al convegno hanno preso parte il Geom. Pasquale Francesco Buono, Presidente Lions Club Isola d’ Ischia, il Prof. Giuseppe Luongo, Docente Emerito di Fisica del Vulcanesimo alla Università Federico II di Napoli, il Dottor Osvaldo Cammarota, Operatore di Sviluppo & Coesione Territoriale, la consigliera regionale Maria Grazia Di Scala Ha introdotto e coordinato il dottor Giuseppe Mazzella, giornalista, decano della stampa locale dell’ isola d’ Ischia ed autore dell’ instant book “ I sei secondi che sconvolsero Ischia” ( Il Continente Edizioni – 2017) che scrive questa nota.
Molte osservazioni, domande, proposte da un pubblico non numeroso ma attento e qualificato. Ma quale Stato ascolta i cittadini? Forse bisogna richiamare il discorso di Silvio Spaventa ( 1822-1893) sulla “ Giustizia nell’ Amministrazione” pronunciato a Bergamo che conserva straordinaria attualità soprattutto sui “ poteri delegati ai corpi locali” perché Spaventa dubitava della capacità dei “ corpi locali” di gestire la Pubblica Amministrazione.

Giuseppe mazzella

 

 

 

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