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Ischia, un gioiello unico di natura e cultura ma mai candidato a nulla!

È di questi giorni la polemica sugli incendi che hanno devastato varie zone dell’Epomeo. E subito il Comune di Serrara Fontana ha chiesto lo Stato di emergenza. E, di fronte allo scarso senso civico della cittadinanza e a un diffuso senso di omertà verso il fenomeno degli incendi dolosi, chiede mezzi e sistemi di “ moral suasion” per rafforzare le coscienze. Benedetto Valentino ha, invece, rilanciato l’idea dell’istituzione del Parco Nazionale dell’Epomeo, per avere uomini e mezzi a disposizione per la difesa del patrimonio boschivo. L’idea del Parco dell’Epomeo non è nuova, in passato fu frenata proprio dai Comuni montani dell’isola, che respinsero l’ipotesi, temendo un freno allo sviluppo, che invece i Comuni costieri dell’isola avevano già raggiunto. Certo, non è che il Parco del Vesuvio, pur essendo stato gestito bene, sia riuscito ad impedire gli incendi, gli scarichi abusivi e scempi di altro genere. Ma, purtroppo, la zona del Parco del Vesuvio è attenzionato da forti interessi malavitosi.

L’Epomeo lo è, al più, da piccoli malfattori. Clamoroso resta il totale silenzio che, dall’aprile 2013, è calato sulla proposta di candidare Ischia a Patrimonio dell’Umanità ( per natura e cultura), sulla quale si spesero il Circolo Sadoul, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici oltre che il Liceo Statale d’Ischia ( poi diremo chi era il protagonista di quest’ultimo). Fu stampato, nel 2014, un prezioso volume sul tema, curato dall’amico Pietro Greco, noto divulgatore scientifico dell’ISPRA e di Idis – Città Della Scienza. Per quanto riguarda il prof. Ugo Leone, già Presidente dell’Ente Parco Vesuvio, fu, nel 1974, relatore della mia tesi di laurea su “ Turismo e Programmazione economica”. Fin da giovane, Ugo Leone è stato un grande professore di Politica dell’Ambiente. Fino ad oggi, la società ischitana e gli amministratori hanno letteralmente ignorato questa proposta, illustrata nel prezioso volume. Ma una novità c’è. C’è che al Comune d’Ischia, per grazia ricevuta, è stato chiamato, dal Sindaco Ferrandino, un gruppo di studiosi, legati al Sadoul e a quel progetto.

Oltre che il prof. Rispoli e Salvatore Ronga, c’è, in particolare, il vice Sindaco Agostino Mazzella ( eccolo il protagonista del Liceo nel progetto Ischia Patrimonio dell’Umanità) che illustrò, a meraviglia, nel dossier, l’isola radon-attiva, con tutte le peculiarità positive e, naturalmente, con tutte le prevenzioni del caso. A questo punto, c’è da augurarsi che il vice Sindaco rispolveri la proposta e il dossier e riproponga l’idea di candidare Ischia a Patrimonio dell’Umanità. Forse, non si riuscirebbe ad ottenere il risultato, ma sarebbe comunque un modo di veicolare all’esterno una serie di informazioni lusinghiere sulle caratteristiche culturali e naturalistiche dell’isola. Piange veramente il cuore alla constatazione che, mentre ci dibattiamo su problematiche avvilenti come il traffico asfissiante, il caos, i rumori, altri Comuni in Italia, di cui Ischia non ha nulla da invidiare, si sono candidati a “ Capitale della cultura 2020”.

Tanto per intenderci, vi elenco i Comuni che si sono candidati. Per la Campania: Salerno, Caserta, Benevento, Agropoli, Aversa, Capaccio Paestum, Telese Terme, Ravello e Costa d’Amalfi; per il Piemonte: Asti, Casale Monferrato, Cuneo; per la Lombardia: Belluno e Tramezzina; per il Veneto: Treviso e Pieve di Cadore; per il Trentino Alto Adige: Merano; per l’Emilia Romagna: Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Scandiano; per la Toscana: Prato, Montepulciano e Pietrasanta; per le Marche: Ancona, Fabriano e Macerata; per l’Umbria: Foligno; per l’Abruzzo: Lanciano e Teramo; per il Lazio: Tivoli; per la Puglia: Alberobello, Altamura, Bitonto, Ceglie Messapica, Fasano, Gallipoli e Villa Castelli; per la Calabria: Vibo Valentia; per la Sicilia: Agrigento, Catania, Messina, Noto, Ragusa e Siracusa.

Conosco circa l’80% di queste località. Tanto di cappello in particolare per quelle siciliane e qui e là per le altre Regioni, dove spiccano – in Campania – Paestum, Ravello e Costa d’Amalfi. Ma, ditemi voi se, tra questi concorrenti, sfigurerebbe l’isola d’Ischia col suo patrimonio culturale! Abbiamo perso un’altra occasione. Ma non perdoneremmo ai Sindaci dell’isola e, in particolare alla nuova giunta di intellettuali del Comune d’Ischia di continuare ad esaltare Ischia e non proporla per le candidature prestigiose. Non accontentiamoci, per favore, di essere meta di star del cinema e della musica in occasione di festival. Siamo noi la “ star”, è Ischia “ Miss Bellezza” Facciamo circolare nel mondo l’immagine più bella di essa. Candidiamola, per favore!

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Franco Borgogna

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