POLITICAPRIMO PIANO

Ischia verso il voto, ecco “promossi e bocciati”

Cinque anni intensi, quelli vissuti da Enzo Ferrandino con una serie di traversie e colpi di scena a ripetizione fino alla formazione di una maggioranza a dir poco bulgara. Un mandato che noi proviamo a ricostruire giudicando personaggi e interpreti della vita amministrativa

E così cinque anni sono volati via. Ischia si prepara alle prossime elezioni e certo non si può dire, al netto di ogni giudizio più o meno lusinghiero su chi ha governato il paese in questo lasso di tempo, che il quinquennio trascorso da Enzo Ferrandino alla guida del Comune capofila dell’isola verde siano stati dei più fortunati in quanto a congiunture. Tra il terremoto del 21 agosto 2017 (che in ogni caso ha interessato l’isola intera, pur senza investirla fortunatamente nella sua pienezza) e i due anni di pandemia, diciamo che non ci si è fatti mancare nulla. Ma quelli che ci si lascia alle spalle – aspettando di tornare alle urne verosimilmente in tarda primavera – sono stati anche cinque anni che hanno raccontato tanto, con una maggioranza che ha vissuto una serie di traversie prima di trovare la quadratura del cerchio e poi di mettere su un qualcosa che definire “bulgaro” rischia quasi di apparire riduttivo. E’ forse l’ora di tracciare allora un primo bilancio e attraverso una serie di protagonisti della vita politica ischitana cominciare a parlare di “Promossi e bocciati”. Lo facciamo, al solito, fornendo un quadro ovviamente soggettivo e pronti ad ospitare voci, pareri e commenti di chi ha un’altra idea. Come, d’altronde, questo giornale ha sempre fatto avendo dibattito e partecipazione nel suo DNA. Buona lettura, intanto.

ENZO FERRANDINO – Esce da questo quinquennio e dalla sindacatura con una certezza praticamente non scalfibile, quella di sapere già che continuerà a indossare la fascia tricolore (se è scaramantico faccia pure gli scongiuri). E scusate se è poco, tanto per cominciare. Bisogna avere il coraggio di fare un bagno d’umiltà ed ammettere tutti (nessuno escluso, in primis proprio noi operatori dell’informazione) che il primo cittadino è stato terribilmente sottovalutato. L’inizio affannoso con la discutibile “exit strategy” della giunta tecnica e il rischio di vedersi scaraventato fuori dalla sua stanza di via Iasolino, avevano fatto temere il peggio anche perché Enzo ha spesso un carattere istintivo che poco si sposa con momenti in cui occorre il sangue freddo. Poi ecco la svolta, con il sindaco che si trasforma in un abile stratega e pian piano tira tutti – ma proprio tutti (chi è rimasto fuori è perché non era da lui gradito) – all’interno della sua maggioranza, che diventa una sorta di Arca di Noè. L’ultima operazione, quella di riprendere il feeling interrotto con Gianluca Trani, è la ciliegina sulla torta: allarga la coalizione in maniera tale da non rendere più nessuno indispensabile alla causa. E così può tornare tranquillamente a indossare la giacca, senza doversi più preoccupare del fatto che qualcuno gliela possa tirare. Che dire, semplicemente… Chapeau.

LUCA MONTAGNA E IL GRUPPO “SCIARAPPA” – Hanno avuto la capacità di diventare presumibilmente l’alleato più affidabile di questa maggioranza, creando le basi per poter “monetizzare” verosimilmente al prossimo giro la disponibilità manifestata al sindaco Enzo Ferrandino. In questi cinque anni, tra l’altro, la coalizione guidata da Antonio Buono “Sciarappa” ha dapprima rinunciato alla presidenza del consiglio comunale, proprio con Luca Montagna che ha ceduto il passo a Ottorino Mattera e poi ancora una volta – per evitare frizioni all’interno del gruppo – si è accontentato di esprimere l’assessore in quota rosa (Carolina Monti, ndr) togliendo ad Enzo un’altra brutta castagna dal fuoco. Non solo, nei cinque anni sono riusciti più o meno a “ristorare” tutti coloro che nel 2017 avevano fatto i donatori di sangue candidandosi alle amministrative, e non è certo roba da poco. Da rimarcare la “vittoria” nel braccio di ferro con Paolo Ferrandino legato all’impianto di GPL da piazzare in via delle Ginestre, che ha reso anche l’idea del peso specifico della squadra. L’impressione è che in tarda primavera, a responso delle urne avvenuto, Luca Montagna e i suoi passeranno all’incasso. Staremo a vedere.

ANTONIO MAZZELLA E ANTONELLO SORRENTINO – Destini in parte paralleli eppure simili ma non uguali. Partiamo da un presupposto: il loro passaggio in maggioranza segna un punto di svolta nella sindacatura di Enzo Ferrandino. Il primo cittadino, in quel momento, attraversava una fase critica e probabilmente vedeva le streghe, ma la ciambella di salvataggio lanciata dal “duo” gli consente di rimanere in sella. E soprattutto, da quel momento, di cominciare a mettere a posto tutte le tessere del proprio mosaico. “Bambeniello” ottiene la gestione di Ischia Ambiente che è moneta sonante, prima dell’avvento di Gianluca Trani a cui deve suo malgrado cedere il passo nel controllo della “partecipata”. Antonello Sorrentino, dal canto suo, porta l’amico Stefano Masciarelli in piazza a Capodanno (non proprio il contesto ideale, ma questo con la politica non c’entra nulla) e ottiene comunque di relegare in un angolino l’influenza di Luca Spignese all’interno dell’EVI, fino presumibilmente a sparare i fuochi d’artificio con la defenestrazione di Pierluca Ghirelli. L’impressione è che potesse ambire a qualcosa di meglio. L’impressione, appunto.

GIANLUCA TRANI – E’ l’ultimo in ordine di tempo ad approdare nella maggioranza bulgara di Enzo Ferrandino, ma come si dice in gergo… gli ultimi saranno i primi. Come nel caso di Mazzella e Sorrentino si potrà discutere all’infinito della sua “virata” ma non si può non dare atto all’ex presidente della civica assise di essere riuscito a mantenere un portato elettorale “clamoroso”, nonostante anni e anni trascorso sui banchi della minoranza e fuori dai giochi. La prova di forza nello scaricare consensi su Mario Casillo alle regionali (da solo quasi pareggiava il sostegno della maggioranza intera a Lucia Fortini) è un fatto che non può essere sottaciuto e che verosimilmente è stata l’ultima “scintilla” all’origine delle sue “nozze” con Enzo. Rinunciare alla vicesindacatura, poi, è stata un’altra finezza, che gli ha consentito di non scontentare né Luigi Di Vaia né Ciro Ferrandino, che ci avrebbe rimesso la poltrona da assessore. Una rinuncia della quale, detto per inciso, ha poi saputo debitamente consolarsi…

Ads

OTTORINO MATTERA E MAURIZIO DE LUISE – A un certo punto si sono ritrovati ad essere gli ultimi “baluardi” di una minoranza letteralmente disintegrata, ma è chiaro che anche in questo caso va fatto un adeguato distinguo. Il geometra di via Michele Mazzella si è trovato “prigioniero” della sua carica di presidente del consiglio comunale che – dovendolo portare ad avere atteggiamenti istituzionalmente super partes – non gli ha consentito di poter esercitare al meglio il ruolo di oppositore. Discorso diverso invece per Maurizio, artefice di un lungo braccio di ferro giudiziario con Valeria De Siano per riuscire ad ottenere lo scranno in consiglio comunale. Una volta che il sindaco ha chiuso i giochi, è completamente scomparso dalla scena politica. In tutta onestà avrebbe potuto, se non dovuto, farne a meno.

Ads

QUELLO CHE RESTA DEL GRUPPO “VIVERE ISCHIA” – Prima di disgregarsi non soltanto per l’ovvia fuoriuscita di Maurizio De Luise, il soggetto politico che vedeva protagonisti Pasquale Balestrieri, Carmen Criscuolo e Massimo Trofa, ha fatto venire il “mal di testa” a tutti per seguirne le peripezie. Indicati sin da subito come il braccio armato di Giosi Ferrandino all’interno della maggioranza, a un certo punto si sono tirati fuori dalla stessa dando quasi l’impressione di poter rappresentare il “cavallo di troia” dell’amministrazione guidata da Enzo Ferrandino. Poi, dopo una fase di silenzio, il ritorno all’ovile della pecorella smarrita. Decisione saggia: in fondo, come diceva il buon Giulio Andreotti “quando non puoi sconfiggere il tuo nemico… abbraccialo”. E poi, a ben pensarci, non è la stessa mossa che ha fatto anche l’europarlamentare del Pd? Meditate gente, meditate…

ADESSO ISCHIA – Chiamatelo pure laboratorio politico. Futuribile magari, perché (e speriamo ardentemente di sbagliarci, dal momento che chi fa il nostro lavoro ha bisogno di dibattito e contrapposizione politica e questa sottolineatura la facciamo a scanso di equivoci) il presente in tutta onestà non sembra promettere nulla di buono. Il progetto dovrebbe rappresentare l’alternativa ad Enzo Ferrandino alle prossime elezioni, anche se qualcuno sostiene che gli iniziali entusiasmi – rimasti peraltro sempre ben “celati” – si siano già placati. Fin qui pochi segni di vita, la nota nella quale si rappresentava che le luminarie natalizie non fossero state ancora rimosse dal centro del paese è tutto quanto si è riusciti a “partorire” contro l’attuale maggioranza. A questo aggiungete il fatto che Maria Grazia Di Scala pare debba concentrarsi su una Barano divenuta “Gaudiosocentrica” e che dunque ha bisogno della presenza dell’ex consigliera regionale e che Davide Conte, che certo non è nato ieri, prima di lanciare la sua candidatura a sindaco vorrebbe quantomeno essere sicuro di non andare incontro a un bagno di sangue. Insomma, lavori in corso ma speriamo che ne esca qualcosa di buono: altrimenti vivremo la campagna elettorale più soporifera della storia di Ischia.

LE METEORE E I FANTASMI – Questa è una sezione che proprio non poteva mancare all’appello. Nella prima categoria il gradino più alto del podio lo occupa senza dubbio la giunta tecnica partorita da Enzo Ferrandino quando non riusciva nella fase iniziale del suo mandato a far quadrare il cerchio. Ma attenzione, il termine “meteore” è da ricercarsi esclusivamente nella breve durata di quel tipo di esecutivo, che però era composto da uomini e donne di indubbio profilo. La medaglia d’argento spetta invece a Domenico De Siano, che a un certo punto ha deciso di abbandonare la barca della sala consiliare di via Iasolino, senza riuscire a lasciare una traccia tangibile del suo passaggio (una pecca, laddove si consideri che parliamo di un senatore della Repubblica e del coordinatore regionale di Forza Italia). In pochi si sono accorti invece della presenza di Massimo Trofa – e chi lo ha fatto lo deve soltanto a qualche operazione nella quale ha cercato di forzare la mano per qualche suo elettore – nessuno di quella di Mario Zanchi, che onestamente si trovò catapultato in consiglio nel 2017 un po’ a sorpresa. Ha sempre dato, più o meno, l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua non trovando mai il modo per riuscire ad avere uno “scatto” in grado di consentirgli di lasciare una traccia tangibile del suo passaggio. Sarà per un’altra volta, ma forse non a Ischia e non nel 2022. Ad maiora.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex