Ischia vuole il Distretto del Commercio e “chiama” Enzo
Marco Laraspata, in rappresentanza dell’unione associazioni sindacali presenti sul territorio, ha trasmesso una nota al sindaco d’Ischia ed all’assessore Feliciana Di Meglio sollecitando l’ente di via Iasolino a seguire la rotta già tracciata (e portata a compimento) dai cugini foriani
Forio ci ha pensato prima degli altri giocando d’anticipo o meglio muovendosi per tempo. Ma il Distretto del Commercio rappresenta un’opportunità straordinaria che inevitabilmente ha finito con l’ingolosire anche i “cugini” ischitani che vedono in questo strumento un veicolo di sviluppo, un treno sul quale bisogna assolutamente salire. Ed è per questo che Marco Laraspata – nelle vesti di presidente della segreteria dell’Unione Associazioni Sindacali composta da Aicom-Aicast, Associazione Ischia Commercio Turismo e Servizi, Confcommercio, Confesercenti, Federalberghi Ischia, Ischia is More, New Atec Trasportatori hanno indirizzato una nota al sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino, all’assessore alle Attività Produttive Feliciana Di Meglio ed al responsabile SUAP Paola Mazzella. Nel documento le associazioni tutte chiedono di fatto “un incontro urgente per la costituzione del Distretto del Commercio (Disciplinare Attuativo dell’art. 11 L.R. 7/2020) avendo già il 18 gennaio 2022 inviato pec a tutti i Comuni dell’isola d’Ischia nella quale ci siamo presentati quali Associazioni maggiormente rappresentative in Regione, abbiamo chiesto di essere coinvolti nella costituzione del Distretto commerciale e per tale operazione avviamo inoltre avanzata la richiesta di mettere una posta in bilancio di previsione dell’Ente inoltre, a nome dei Rappresentanti locale delle Associazioni, abbiamo garantito la nostra disponibilità alla partecipazione dei lavori a partire dalla fase dell’idea progettuale. Ci sembra opportuno dare un forte impulso in questa direzione anche in virtù del grande sforzo dell’amministrazione con il progetto della DMO, e relativo portale VisitIschia.info appena presentato, progetto che richiede appunto determina la riqualificazione urgente dell’offerta turistica e la valorizzazione del territorio. In particolare, evidenziamo il seguente aspetto da prendere subito in considerazione: il comune di Forio ha già realizzato (da solo) il distretto del Commercio il giorno 13 febbraio 2023. Pertanto, la segreteria delle categorie nell’interesse della collettività più largamente intesa, chiede cortesemente di rendersi Comune Capofila e coinvolgere anche gli altri Comuni interessati”.
Il mondo associazionistico spiega che l’iniziativa darebbe anche ulteriore impulso alla DMO e poi aggiunge: “Chiediamo a Ischia di rendersi Comune Capofila e coinvolgere anche le altre municipalità interessate”
Insomma, da Ischia si chiede una risposta magari concentrata con le altre municipalità dopo che all’ombra del Torrione hanno pigiato il piede sull’acceleratore e preso il largo con la costituzione del Distretto. La cui importanza viene ricordata nella parte iniziale della nota trasmessa ad Enzo Ferrandino nella quale si legge che “Secondo il disciplinare attuativo dell’art. 11 L.R. 7/2020 i Distretti del Commercio sono quelle entità innovative che definiscono ambiti e iniziative nei quali i cittadini, le imprese e le formazioni sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore di integrazione con altri settori produttivi quali attività artigianali, di servizi e turistico–ricettive, nonché di valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescere l’attrattività complessiva, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali”. Non solo, si rammenta anche che “L’ Attività del Distretto è finalizzata alla realizzazione di progetti di qualificazione urbana, interventi inerenti il design urbano con particolare attenzione alla gestione degli spazi pubblici, all’ampliamento di spazi esistenti per attività commerciali, alla riqualificazione dell’arredo urbano, all’accessibilità e alla sistemazione della viabilità, interventi per il recupero e la valorizzazione dei locali commerciali storici, interventi volti all’ammodernamento e al miglioramento delle attività commerciali (vetrine, insegne, facciate), interventi volti alla realizzazione di servizi innovativi fra gli operatori dell’area e , interventi volti alla fidelizzazione della clientela, azioni di promozione finalizzate alla rivitalizzazione della rete distributiva e ad aumentarne l’attrattività, progetti di sistemazione delle aree mercatali, progettualità innovative che possano contribuire alla crescita e allo sviluppo del commercio, formazione, informazione e servizi di accompagnamento degli imprenditori e degli addetti del settore”. Poi Marco Laraspata sottolinea anche che “L’individuazione del distretto commerciale è avanzata dal Comune attraverso l’accordo di distretto che deve essere sottoscritto da almeno due organizzazioni dei commercianti maggiormente rappresentative sul piano regionale; I programmi di intervento possono essere finanziati non solo da appositi bandi, i cui criteri sono definiti con delibera di Giunta Regionale, attraverso il cofinanziamento della Camera di Commercio territorialmente competente oltre che dai soggetti pubblici e privati che hanno promosso la costituzione del Distretto”. Fin qui la levata di scudi delle associazioni, adesso non resta che attendere i prossimi e futuri sviluppi.