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Isola sempre più “green” dopo lo stop ai saponi non biodegradabili

I controlli effettuati nei giorni scorsi dalla Polizia municipale di Ischia hanno sancito la definitiva applicazione dell’ordinanza relativa al divieto di vendita e uso di saponi e detersivi non biodegradabili. Quella che altrove è già una realtà acquisita da tempo, qui sull’isola è stata affrontata concretamente a partire dall’inverno del 2013, quando ciascuna delle sei amministrazioni comunali isolane varò una delibera di giunta a suo modo “rivoluzionaria”, mettendo all’indice, nero su bianco, l’utilizzo di quei prodotti che non fossero in grado di essere trasformati da agenti naturali in composti chimici poco o per nulla inquinanti. Tuttavia nemmeno l’ufficializzazione di tale divieto era bastata per renderlo effettivo: la delibera era dunque rimasta sulla carta, o comunque non aveva sortito gli effetti auspicati dalle amministrazioni, dal punto di vista ambientale (e qui si torna sempre a bomba, vista l’assenza di impianti di depurazione sull’isola), e dal punto di vista mediatico (un’isola che fa del turismo la sua economia principale ha l’obbligo di preservare i suoi punti di forza).

Così, meno di un anno fa, ecco la prima decisa “correzione di tiro” da parte delle amministrazioni, in coincidenza di un’assemblea del Cisi, presenti i sindaci insieme al liquidatore dell’Evi, il dottor Pierluca Ghirelli. Fu proprio quest’ultimo in quell’occasione a riportare in primo piano la questione della vendita di prodotti non biodegradabili, per evitare che le ordinanze rimanessero lettera morta, un pio auspicio e nulla più. E allora ecco nuovamente all’opera gli uffici comunali, a lavorare su un nuovo testo di delibera che, oltre a ricalcare le formule e i divieti già enunciati qualche anno prima, indicasse nel corpo dell’atto tutte le tipologie di prodotto la cui vendita e commercializzazione dovrà essere tassativamente vietata, inasprendo al contempo anche le sanzioni pecuniarie a carico dei trasgressori. Partendo da un suggerimento del liquidatore Evi sono stati predisposti accorgimenti tali da facilitare anche i controlli e renderli davvero efficaci. Loghi e sigle sulle confezioni in grado di agevolare le forze dell’ordine o comunque i soggetti deputati al controllo, che potrebbero immediatamente capire se un prodotto è o meno “fuorilegge”: senza dunque viaggiare con un prontuario e perdersi nei meandri dello stesso per capire se una marca di saponi o detersivi risponda ai requisiti richiesti o meno.

A partire dall’autunno, i vari Comuni hanno via via adottato la nuova ordinanza, a cominciare da Barano a fine ottobre, seguito a ruota da Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, Ischia e Serrara. I controlli effettuati dalla polizia municipale di via Iasolino guidata dal tenente Giovan Giuseppe Pugliese segnano dunque la fine delle parole e l’inizio dei fatti: un’iniziativa, partita dal nostro arguto opinionista, Mizar, al secolo Giovan Giuseppe Mazzella, che ha fortemente sostenuto insieme a Il Golfo questa battaglia, salutata con favore da molti esponenti della società civile isolana. Abbiamo ascoltato alcuni di essi, in merito alle prospettive che l’effettivo rispetto delle ordinanza apre alla nostra isola dal punto di vista ambientale, economico-turistico e, come ha fatto notare taluno degli intervistati, anche culturale.

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