CRONACA

Isole vietate ai diportisti, i sindaci: «De Luca ripensaci»

I primi cittadini di Ischia, Capri e Procida scrivono al presidente della Regione e al vice Bonavitacola chiedendo la revoca della misura che vieta ai mezzi privati provenienti da altre regioni o dall’estero di sbarcare nei porti turistici isolani

No alle norme anti-diportismo. I sindaci delle tre isole di Ischia, Capri e Procida fanno fronte comune, inviando ai vertici della Regione una missiva nella quale si chiede di evitare l’applicazione dei divieti anti-sbarco nella recentissima ordinanza n.48 varata da Palazzo Santa Lucia il 17 maggio scorso, con la quale la Regione Campania ha stabilito ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Un provvedimento nel quale viene anche evidenziato che la situazione epidemiologica in atto nella regione da circa due settimane registra una curva media dei contagi orientata al ribasso, pur a distanza di oltre dieci giorni dai numerosi arrivi di persone registrati dalle altre regioni italiane. Nell’ordinanza fra l’altro si legge che sulla base della situazione epidemiologica, è “..consentito disporre una ulteriore graduale ripresa delle attività sociali, motorie e produttive rispetto a quanto previsto con i precedenti provvedimenti regionali e, in particolare, di quelle per le quali sono state definite le necessarie misure precauzionali, ovvero maggiormente compatibili con il necessario distanziamento interpersonale e l’attività all’aria aperta, mentre occorre differire la ripresa di ulteriori attività, nelle more della redazione delle indicate misure ovvero dell’ulteriore miglioramento della situazione epidemiologica ” e “che risulta altresì necessario confermare le limitazioni al traffico marittimo e i controlli degli arrivi sul territorio regionale e gli accessi da fuori regione alle isole del Golfo di Napoli, come disposti con ordinanze a tutt’oggi vigenti, al fine della pronta individuazione e del monitoraggio di eventuali positività al Covid-19”.

I sindaci chiedono a De Luca di evitare l’applicazione di una norma che, oltre a costituire una disparità di trattamento con gli altri porti turisti della regione, provocherebbe danni notevolissimi alla ormai già segnata stagione turistica in corso, con conseguenze pesanti sotto il profilo economico-sociale, visto l’indotto del comparto

E proprio al fatidico punto 4 della citata ordinanza regionale sono state emanate disposizioni in tema di accesso alle Isole del Golfo ed alle persone dirette verso le isole di Capri, Ischia e Procida, alle quali viene imposto l’obbligo di osservare una stringente serie di limitazioni tra cui il divieto, per coloro che provengono da altre regioni italiane o dall’estero, di raggiungere le isole con mezzi privati da diporto, tenuto conto dell’esigenza di controllare gli imbarchi e gli sbarchi.

Contro questa norma si concentra la richiesta dei sindaci delle tre isole del Golfo di Napoli, i quali infatti, rivolgendosi al presidente della Regione Vincenzo De Luca e al suo vice Fulvio Bonavitacola, scrivono che è «di tutta evidenza che il richiamato divieto comporterà inevitabilmente danni notevolissimi alla ormai già segnata stagione turistica in corso, con conseguenze inimmaginabili sotto il profilo economico-sociale. Il comparto diportistico costituisce gran parte dell’indotto economico partenopeo. Le Isole del Golfo godono di una oramai consolidata “fetta” di turisti che, durante il periodo estivo, normalmente e quotidianamente si dirigono con le proprie imbarcazione e natanti presso i diversi porti turistici delle isole del golfo dove sovente vi soggiornano. Vietare di raggiungere le isole di Capri, Ischia e Procida con mezzi privati da diporto comporterebbe una ulteriore perdita agli isolani ed all’intera Regione, oltre che ad evidenziare un inammissibile disparità di trattamento con altri porti turistici della Regione Campania dove non vige detto divieto».

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Sulla base di queste osservazioni, i sindaci delle isole hanno quindi chiesto di revocare l’ordinanza n. 48 del 17/05/2020 al punto 4.1, «laddove viene disposto il divieto, per coloro che provengono da altre regioni italiane o dall’estero, di raggiungere le isole del golfo con mezzi privati da diporto». I primi cittadini hanno poi specificato che, “sempre nell’ottica di collaborazione con i Comuni delle località di imbarco per le isole del Golfo di Napoli, così come richiesta al punto 4.3 della ordinanza in questione e tenuto conto dell’esigenza di controllare e monitorare l’ attività di arrivo e partenza dalle isole”, essi si impegnano da subito a mettere a disposizione, su ogni punto di imbarco e sbarco dei porti turistici isolani, gazebi dove sarà monitorata la temperatura corporea di ogni persona al momento dell’imbarco e dello sbarco, e agli stessi diportisti verranno effettuati test rapidi del sangue da personale qualificato.

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La missiva dei sindaci si conclude sottolineando che la condizione delle tre isole del Golfo le rende già di fatto zone disagiate, dove l’attuale crisi economica provocata dalla pandemia fa sentire ancora di più il suo peso rispetto alla terraferma. Adesso la palla passa a De Luca e alla giunta regionale.

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