CRONACA

Italia Pandemica, dalla Resistenza alla Resilienza

Isolani ma non isolati, purtroppo anche dalle persecuzioni nazifasciste. Questa mattina l’interessante dibattito in programma al Teatro Poli di Ischia, con relatori di assoluta eccezione

1939, il terrore antisemita investe Ischia. Erna, una ragazza ebrea tedesca, racconta della fuga rocambolesca della sua famiglia da Ischia, passando per la Svizzera e poi verso Israele: la terra promessa. I ragazzi del liceo Classico di Ischia, raccolgono una testimonianza eccezionale in un corto: “Erna, il coraggio di una madre”.

Sullo sfondo del tramonto di Forio, si evocano ricordi, emozioni. La voce gentile di Edith che interpreta la figlia di Erna, gentile ma ferma, la memoria lucida come se i fatti fossero accaduti ieri. Gli studenti mandano il corto al concorso: “Semi di libertà” (organizzazione CGIL Napoli e Campania, ANPI nazionale), concorso alla sua prima edizione e nato per ragionare sui temi della libertà di ieri e di oggi. E già, perché cosa significa libertà nell’epoca della democrazia digitale? Cosa ha unito e unisce ancora la Repubblica Italiana?

Questo si chiedono gli studenti, dopo aver vinto il primo premio. E quel premio è corale perché a vincere è il territorio, è Ischia, che dietro i suoi tramonti racchiude una tragedia, quella del nazismo che anche qui si è consumata. Una memoria preziosa che rischiava di andare perduta ma che ora rivive, fulgida. E che il giorno dopo il compleanno dell’Italia, il 2 giugno, si chiede: Chi comanda nella società digitalizzata?

ITALIA “PANDEMICA”

dalla Resistenza alla Resilienza

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recita la locandina dell’evento di contorno alla consegna del premio che si terrà questa mattina dalle 10.30 al Teatro Poli di Ischia. Organizzazione Liceo Statale Ischia in collaborazione con I.P.S.S.A.R. Telese, presente un parterre di eccezione:

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Assunta Barbieri, dirigente Liceo Statale “Ischia”, padrona di casa, Mario Sironi, dirigente  I.P.S.S.A.R. “V. Telese”,  Luigi Marino, Senatore, Anpi Nazionale, Ivone Salvatore, Segretario Anpi Napoli

Ciro Raia, responsabile cultura Anpi Napoli, Nicola Ricci, segretario generale CGIL Napoli, Cinzia Massa, segretaria CGIL Napoli, Ottavio De Luca, segretario generale Flc-CGIL Napoli e Campania.

“Il titolo dell’evento suggerisce una serie di riflessioni che scaturisce dall’analisi di un termine abusato in questo tempo particolare: pandemia”, spiegano gli studenti che gestiscono in prima persona l’evento . “Infatti, perché definire l’Italia “pandemica”? Proprio per l’etimologia stessa del termine che ci riporta a tutto (pan-) il popolo (-demos). Tutto il popolo italiano, nello specifico, ha dato prova della sua unità non solo nelle prove legate all’avanzare dello stato epidemiologico del Covid-19, ma anche nella Resistenza contro il “metus hostilis” della seconda guerra mondiale e, ancor prima, nell’unire la Nazione sotto un’unica bandiera: il tricolore. Da questi presupposti, si svilupperà un proficuo dialogo con i relatori su interrogativi storici e, al contempo, questioni urgenti e attuali. Per esempio: noi, nipoti dell’Illuminismo, siamo sicuri di essere liberi?       

Tra i banchi riaffiorano i ricordi di famiglia che ora acquistano una senso nuovo: il nonno partigiano decorato con la croce al merito. Perché le quattro giornate di Napoli (27 – 30 settembre 1943) dettano la direttiva per la parte più audace della Resistenza italiana. Napoli fu infatti la prima tra le città europee ad insorgere con successo contro l’occupazione tedesca.    

“Sì ma oggi abbiamo il conflitto israelo – palestinese, Putin in Crimea e Lady Gaga oscurata in Cina”, insistono gli studenti. “Siamo sicuri che non ci siano pericoli per la nostra democrazia?” 

Ospite d’onorela signora Edith Risi protagonista del corto “Erna, il coraggio di una madre”. “La mia famiglia è scappata da Ischia” ricorda, “ha attraversato l’Italia in treno con l’aiuto di un capostazione. Al confine con la Svizzera, gli Alpini mi hanno nascosto nello zaino per attraversare il confine. Per fortuna non ho pianto. In Svizzera siamo riusciti ad arrivare in un albergo dove il nonno prima di morire aveva lasciato un po’ di soldi per la fuga. Solo dopo la guerra siamo tornati ad Ischia. Mia zia è poi andata in Israele e lì ha assistito al processo Eichmann. Sara Mazzella ha contribuito a far luce sulla vicenda che sarà ricordata il 3 giugno al Poli, ricordata per non dimenticare, e per cercare di capire se anche il migliore dei mondi, la democrazia ottenuta al prezzo di una guerra, sia in pericolo. Se, come dice qualcuno la democrazia rischi davvero il suicidio.

https://youtu.be/hWdULiJ-Pvw questo il link del corto Erna, il coraggio di una madre

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