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J’accuse di Pietro Monti: «Pascale, solo chiacchiere: è l’ora di dire basta»

In una inedita e clamorosa intervista rilasciata a Il Golfo il consigliere di maggioranza “dissidente” spara a zero sul sindaco di Lacco Ameno prendendo di fatto le distanze dal suo operato. E, soprattutto, dicendosi pronto a staccare la spina per la carenza di risultati amministrativi

Una vera e propria bomba, una testimonianza inedita ed esclusiva affidata alle colonne de Il Golfo e che conferma una volta di più – ove mai ce ne fosse bisogno – come la già traballante maggioranza guidata da Giacomo Pascale stia perdendo i pezzi per strada e sia davvero appesa a un filo. Chi parla è Pietro Monti, consigliere di maggioranza (almeno fino a ieri l’altro) che ha disertato al pari di Giacinto Calise e dei quattro esponenti dell’opposizione la seduta di consiglio comunale andata in scena giovedì in seconda convocazione nel palazzo municipale di Piazza Santa Restituta. Le sue parole rappresentano una condanna inappellabile per Pascale.

Andiamo subito al punto, con una domanda diretta. La tua assenza dai banchi del civico consesso va interpretata come una presa netta di distanza dall’attuale amministrazione?

«Rispondo senza troppi giri di parola. La mia è stata chiaramente un’assenza voluta, nel senso che ho fatto una scelta precisa. Sono una persona schietta e allora tanto vale dire subito che è arrivata l’ora di smetterla di prendere in giro il paese e la cittadinanza, specialmente quelle persone che ci hanno votato ed hanno creduto in noi. A proposito, c’è un’altra cosa che mi ha dato terribilmente fastidio».

Cosa?

«Questa convenzione con il Comune di Pollenatrocchia, la trovo una cosa assolutamente ridicola. Francamente non capisco, vuoi vedere che non si trovava un Comune isolano con cui fare qualcosa insieme? Dai, siamo all’assurdo. Dalle nostre parti c’è stata la possibilità di cogliere il treno del Patto per lo Sviluppo voluto da Mimmo Barra: ho provato a riproporlo, ma ogni qualvolta interloquivo con Pascale pareva sempre voler evitare di discutere la questione, anche con una certa saccenza. Mi guardava con un’aria come se lui fosse l’unica fonte di verità, eppure in questi giorni sono stato ospite di Catello Maresca che si sta occupando del PNRR. Insomma, non credo che Giacomo possa definirsi l’unico depositario della verità assoluta».

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«La mia assenza dall’ultimo consiglio comunale è stata chiaramente voluta, nel senso che ho fatto una scelta precisa. Sono una persona schietta e allora tanto vale dire che è arrivata l’ora di smetterla di prendere in giro il paese e la cittadinanza»

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Dici “basta prendere in giro la gente”, insomma mi sembra chiaro che tu e Pascale a questo punto siete distanti anni luce, anzi siete praticamente agli antipodi.

«E’ assolutamente così, ti direi una bugia affermando il contrario. Ripeto, il sindaco sta prendendo in giro me e tutti i cittadini di Lacco Ameno».

In questo momento sei più vicino alle posizioni della minoranza…

«Ribadisco, sono completamente insoddisfatto dell’operato di Giacomo Pascale e lo sottolineo a chiare lettere a scanso di equivoci. Di più, sono deluso, ho ancora tanta voglia di fare e spero che non mi passi. Ci credevo, ecco perché ho un senso di malinconia che mi pervade: che dire, magari la colpa è mia, anche se ho dedicato tanto tempo all’attività amministrativa sottraendolo alla famiglia sentendomi sempre “aspetta”, “mo vediamo”, “mo facciamo” e cose del genere. Il problema vero è uno».

«Le cose importanti per Giacomo sono facebook, i like, le foto a Napoli con Manfredi, la foto con Conte. Non produce nulla di concreto, soltanto chiacchiere, ecco chi e cosa è Giacomo Pascale. Sulle chiacchiere, però, è un maestro assoluto, insuperabile»

Quale?

«Le cose importanti per Giacomo sono facebook, i like, le foto a Napoli con Manfredi, la foto con Conte. Non produce nulla di concreto, soltanto chiacchiere, ecco chi e cosa è Giacomo Pascale. Sulle chiacchiere, però, è un maestro assoluto, insuperabile».

«E’ una domanda tosta. Cercherò con tutte le forze di tirare la cosa quanto più a lungo possibile ma io ho un’idea precisa: se bisogna tirare a campare meglio mettere un punto e ricominciare daccapo e far decidere al popolo. Da cittadino e amministratore sono scontento»

Un’ultima domanda: sei pronto a staccare la spina a questa amministrazione?

«E’ una domanda tosta. Cercherò con tutte le forze di tirare la cosa quanto più a lungo possibile ma io ho un’idea precisa: se bisogna tirare a campare meglio mettere un punto e ricominciare daccapo e far decidere al popolo. Da cittadino e amministratore sono scontento».

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