Jacopo Regine «Necessaria una maggiore professionalità dei barman»
Purtroppo quello dell’alcol è un problema diffuso non solo ad Ischia ma in tutta Italia un problema che ci riguarda da molti anni e non si riesce a trovare una soluzione. L’alcol è una sostanza molto pericolosa e assumerlo quando si è minori può portare comunque dei seri problemi di salute perché il fisico è in via di sviluppo. Il problema è che non si insegna a questi ragazzi l’ importanza di non assumere alcol, sia da parte comunque della società che da parte dei genitori perché un minore che va a prendere alcolici con una carta di identità falsa ha un problema di base a livello di educazione. Nella società di oggi manca molto spesso il dialogo tra genitori e figli, che serve a dare dei principi di base e una educazione migliore. Un altro problema principale è anche l’insegnamento che bisognerebbe dare ai barman che lavorano all’interno delle discoteche sotto il punto di vista psicologico e sotto il punto di vista professionale dell’assunzione di alcol: purtroppo in Italia esistono solo dei corsi basilari come quelli dell’ Aibes e tante altre piccole società che ti insegnano sì a lavorare nel mondo dell’alcol, ma non ti insegnano ad affrontare il problema sotto un punto di vista soprattutto psicologico, cosa che è fondamentale per esempio in America o in Australia, perché in questi paesi per diventare barman bisogna superare delle prove psicologiche affinché ci si renda conto se il barman è una persona affidabile e responsabile, e che può permettere di vendere alcol ai clienti che si troverà di fronte . Molto spesso in Italia i barman e soprattutto nei locali di discoteca ed in questi locali ” di battaglia” scelgono questa professione per poter stare al centro dell’attenzione del mondo notturno e stare a stretto contatto con l’alcol, perché magari in certi casi i primi bevitori sono loro, e a questo punto si perde la professionalità e quello che dovrebbe essere il ruolo principale del barman, danneggiando una figura professionale importante . Quindi la soluzione è: più controlli nei locali, più attenzione da parte dei genitori e maggiore professionalità da parte degli addetti ai lavori».