LE OPINIONI

IL COMMENTO Riflessioni su un’isola che non “funziona”

DI LUIGI DELLA MONICA

Non voglio sembrare un corvo gracchiante o una beccaccia, ma sono profondamente amareggiato della vivibilità delle ultime settimane di ripartenza della stagione. Leggo con amarezza e sgomento che l’isola trovasi in rischio default per sovra indebitamento e rilevo la straziante notizia del sequestro preventivo penale in danno della gestione “bar Calise”. Osservo la diffusione di notizie di cronaca nera, in termini di tentata truffa ai danni di anziani, piccoli furti di destrezza e di microcriminalità diffusa, senza contare che nei tempi passati abbiamo avuto rocambolesche rapine lampo in banca e scippi di Rolex in pieno giorno. Lo scorso agosto penso che le memorie intorpidite dal più disastroso autunno degli ultimi 100 anni non possono dimenticare gli schiamazzi notturni dei minori abbandonati in centro fino a tarda ora, la maleducazione nell’utilizzo di monopattini e bici elettriche nelle ztl di quasi tutti i comuni isolani. A ciò deve aggiungersi che il 2023 ha avuto un maggio pessimo, in termini di entrate, tanto che molti operatori di settore non sanno neppure come fronteggiare la situazione con le previsioni di incassi del bimestre di platino luglio-agosto.

Una nota ancora negativa che pone una riflessione generale è costituita dall’aumento sensibile di fenomeni di violenza familiare. Mi ha fatto letteralmente saltare dalla sedia apprendere che la donna vittima dei maltrattamenti tentasse di minimizzare l’accaduto ai carabinieri del pronto intervento: non gioco a fare il Paolo Crepet o il Vittorino Andreoli (fra i massimi esperti mondiali del campo) ma come mi disse un tale “non ci vuole una laurea in psichiatria” per capire che il livello di violenza subito dalla persona era talmente stratificato ed irreversibile che si tendeva con la sindrome di Stoccolma a proteggere il proprio carnefice. Tutto questo succedeva proprio da noi? Nell’isola più bella del Mondo? La località top della rivista americana nel 2022? Badate bene non è un caso isolato e molti non passano alle vie di fatto fisiche, ma persistono come stalking psicologico intra familiare. Cosa sta accadendo veramente sull’isola. Mi sembra che il quadro non sia proprio del tutto roseo all’orizzonte. Un ceto imprenditoriale solido e monopolista di settore grande capitale deve fare i conti con i mancati incassi correnti e con le eredità devastanti del periodo COVID, dell’alluvione del 26 nov 2022; un ceto medio materialmente soffocato da una infinità di tasse famiglicida – passatemi il termine – annaspa fra mille avversità congiunturali, ultima fra le tante l’annuncio di innalzamento dei tassi di mutuo ancora oltre il 4.50%, ma non riesce a creare lavoro; il ceto meno abbiente si trova a prendere schiaffi da destra e da sinistra, constatando che l’isola più bella del Mondo, forse per i suoi abitanti sta diventando la più triste.

Ma qualcuno ha fatto caso che una porzione del quartiere Perrone di Casamicciola, ai piedi del Parco Mare Verde, per intenderci, è composto di palazzine fatiscenti e poco amene, ma certamente non paragonabili ad un contesto di ricchezza globale e di tanto abbiamo anche esempio a Ischia, in località Campagnano. Abbiamo un terrificante esempio inverso fra il 2022, l’annata più bella degli ultimi 40 anni, alluvione a parte, ed una stagione tiepida in materia di presenze ed incassi del 2023. Credo che ci sia materia per parlare giorni e giorni, ma vedo nella comunità una sorta di silenzio, vuoi di omertà per non udire cose scabrose, vuoi di incoscienza per rimuovere il problema, nella speranza che l’oblio possa forse risolverlo da solo. Il minimo comune denominatore è uno solo: se Ischia come isola non esce dal campanilismo esasperato è destinata a conoscere nel medio periodo una delle crisi macroeconomiche fra le più dure, dolorose e lunghe che si possano mai ricordare. Il rimedio è, se non approdare al comune unico, che ha visto fallire oltre dieci anni fa il referendum popolare, condividere una visione sistemica globale fra gli Enti territoriali e le parti sociali. Badate bene questa non è una mia idea, ma parte da un “Caffè scorretto” di Graziano Petrucci ed è fortemente condivisa dagli altri editorialisti Franco Borgogna e Raffaele Mirelli.

Non ci dovranno più essere riunioni informali fra i potenti dell’isola, per decidere se e come rilanciare il turismo per tutti i 44 km dell’isola, ma si dovranno promuovere iniziative pubbliche e trasparenti per coinvolgere tutti i soggetti creatori di turismo. È utopia e follia pensare che i 200 giorni da Pasqua al 30 ottobre possano modulare eventi di rilevanza mondiale, non solo locale, al punto che un solo sito organizzi e tutti gli altri gli vadano a strascico per consentire il full booking all’intera isola: mi spiego meglio. Sono insorte polemiche perché il Premio Giornalismo Ischia è stato coevo all’Ischia Film Festival: sarebbe stato un sogno alternare e modulare gli stessi eventi su date diverse, ma registrare con adeguata attività di marketing e promozione turistica il tutto esaurito sull’intera isola e sapere che ogni ospite forestiero trovavasi in Forio, in Barano, in Sant’Angelo, per vedere il primo fine settimana il festival del cinema ed il secondo periodo il premio di giornalismo? Allo stesso tempo, tutto il Mondo deve assistere alla suggestiva cerimonia religiosa e folkloristica del volo dell’angelo il 29 settembre nel piccolo borgo di pescatori, perla dell’isola, pernottando in tutti i comuni ed essendo messi in condizioni di poter assistere tutti, in sicurezza e bellezza. Spesso accade che ad esempio Forio organizzi la notte bianca ed allora tutta l’isola si riversa da un lato e l’altro rimane semideserto.

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Per arrivare ad un’armonia di presenze e di vivibilità e capacita reddituale vi è necessità di coordinamento del pubblico e del privato, di organismi consortili e cooperativi. L’Emilia Romagna docet, nel bene e nel male, ma riesce a mantenere da circa 90 anni – lo sviluppo fu dato dal regime fascista negli anni 30’ e successivamente consolidato ed implementato dalle cosiddette coop rosse – un prodotto turistico costante ed inossidabile dai tempi, dalle crisi e dalle calamità naturali. Non dico che vi possa essere un commissario straordinario per il turismo isolano, ma una scossa elettrica deve avvenire nelle coscienze civili, non è possibile inserire la testa sotto la sabbia per non guardare questi segnali di crisi all’orizzonte.

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Chris

Vielen Dank für diesen interessanten Beitrag.
Hier ist die Chris aus Berlin, die nach 3 Jahren mit ihrem Mann Ian wieder für einen 4wöchigen Urlaub auf unsere Lieblingsinsel, zum 6. mal, zurückgekehrt ist. Wir wohnen dieses mal in einem zauberhaften Hotel in Panza, umgeben von Ginsterpflanzen, mit dem schönsten Ausblick der Welt, nämlich auf den damaligen Urlaubsort von Frau Merkel.
Angela M. hatte ich vor ein paar Jahren, nachdem auf meine zahlreichen Briefe an die Insel-Bürgermeister von Ischia nie eine Antwort kam, darum gebeten, mich bei meinem “Kampf” um Verbesserungen auf der Insel zu unterstützen. Auch von ihr erhielt ich nie eine Antwort.
Es ging mir hauptsächlich um den Nahverkehr auf der Insel. Die Bus-Flotte auf Ischia war (ist immer noch) in einem Zustand, der in Deutschland unhaltbar wäre. Nun fahren einige neuere Modelle herum, die aus Sicherheitsgründen gar nicht für den Personenverkehr zugelassen werden dürften. Es fehlen die Anschnallgurte an den Plätzen und die Sicherheitsarmlehnen! Bei den rasanten Fahrten ist das besonders für ältere Fahrgäste eine große Gefahr! Außerdem sind in den neuen Bussen die Sitzplätze so minimiert worden, dass für die meist älteren Passagiere nur die Möglichkeit bleibt, sich stehend wie in einer heißen Ölsardinenbüchse zu fühlen. UNMÖGLICH! TOTAL UNGASTLICH!
Die Busse sollten nach “Stosszeiten” und Leerzeiten effektiver fahren! Zwischen 16 und 18 Uhr alle 10 Minuten, in der Zeit ab 20 Uhr alle 30 Min., ab 21 – 23 Uhr aller 45 Min und dann, bis zum Arbeitsbeginn der Inselbewohner, pro Stunde!
Die neuen Busse sind mehr Masse als Klasse, d.h., es sollen möglichst viele hinein passen. Nur, dabei wird völlig außer Acht gelassen, dass immer noch die meisten Gäste, die für einen längere Urlaub auf die Insel kommen, ältere Jahrgänge sind. Immer noch sind Haltestellen namentlich nicht gekennzeichnet, nicht mit Fahrplänen versehen, nicht mit Sitzbänken ausgetattet. WARUM NICHT?
Weitere Teile meiner Kritik-Punkte würde ich Ihnen gerne zusenden. Bitte teilen Sie mir mit, wohin!

Chris

I

Chris

Ich bin DIE Chris! Bin kein Mann, sondern eine Frau von 70 Jahren! Bitte korregieren Sie das in Ihrer Übersetzung meines Kommentars! Danke

Chris

ICH BIN DIE Frau CHRIS aus Berlin! Bin kein Mann! Mein Mann ist der Ian!

Chris

Ich bin der gleichen Meinung !

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