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UNA POLITICA PER IL MARE E LE SINERGIE NECESSARIE, IL RUOLO DI GIOSI FERRANDINO

DI FRANCO BORGOGNA

Da un po’ di tempo, l’europarlamentare Giosi Ferrandino, forse perché influenzato dalle tematiche europee, forse perché suggerito da qualche giovane ed informato “ speechwriter”, sta affrontando la tematica del disinquinamento marino e della plastica in mare. Vale la pena, allora, contribuire al percorso intrapreso, offrendo qualche spunto di riflessione. E’ stata già individuata la mancanza di norme e strumenti che consentano ai pescatori di non ributtare a mare rifiuti di materiale plastico e quant’altro. Su questo tema il Golfo si è distinto in particolare con Mizar e l’Amministrazione comunale con l’assessore Spignese. Ora, si dà il caso che, a livello europeo, esista già sul tappeto la necessità di una direttiva in tale direzione. Questione di cui si sta occupando Karmen Vella, commissario europeo per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, su sollecitazione della Regione Toscana. Infatti, poco più di due mesi fa, una delegazione, formata da Vittorio Bugli, Assessore alla Presidenza della Regione Toscana, Daniela Mori di Unicoop e l’eurodeputata Simona Bonafé, si è recata a Bruxelles per illustrare la problematica. Infatti, Regione Toscana e Unicoop hanno progettato il “Port Reception Facility“ (Impianto portuale di raccolta per il conferimento dei rifiuti). Il nome di questa campagna di sensibilizzazione e di coinvolgimento dei pescatori nell’obiettivo ecologico è “Arcipelago pulito”. Teniamo presente che in Toscana hanno rilevato la seguente distribuzione percentuale dei rifiuti pescati: 2,7% contenitori in plastica, 14,7% imballaggi vari, 78% plastica dura, 3,1% vetro. Anche sul mare, come per altri aspetti fondamentali della vita  amministrativa, bisogna,però, avere una “visione d’insieme”, un progetto complessivo, non per compartimenti stagni. E allora il recupero dei rifiuti ad opera dei pescatori va di pari passo con l’ordinanza che i Sindaci isolani stanno per emettere sul divieto di importazione e commercio dei contenitori di plastica (usando ad esempio bottiglie di vetro), di pari passo con il discorso della depurazione (condotte potenziate, allungate e opportunamente filtrate ?), con l’Area Marina Protetta ( da “proteggere” innanzi tutto dalla tentazione di ritornare a logiche spartitorie che ignorino il merito) e con la conferma di Miccio in un ruolo importante, con un raccordo indispensabile con la Stazione Zoologica Dohrn- Ecologia del benthos (e sarebbe il caso di capire subito che cosa ne pensa il nuovo direttore), con una sinergia con la Soprintendenza e con una potente campagna di marketing per il Parco Archeologico sottomarino di Aenaria e dell’istituendo Museo archeologico della Torre di Michelangelo ed infine con un rilancio del Museo del Mare che, fortunatamente, dopo acque agitate da problemi di risorse umane ed economiche, naviga verso il mare calmo di un rinnovato direttivo, di risorse economiche aggiuntive che il gruppo Lauro metterà generosamente a disposizione, di nuove sinergie con l’Istituto Nautico Mennella e,speriamo, anche con Marina di Sant’Anna, in un unico grande “ Progetto Mare”.

In questo progetto ben si inserirebbe una passerella, in materiale leggero, amovibile e non impattante, che colleghi il piazzale delle Alghe con la Torre di Michelangelo. E se i locali del Palazzo dell’Orologio sono sufficienti all’esposizione degli oggetti attualmente in dotazione al Museo del Mare, non consentono però di “ animare” la vita culturale del Museo  con eventi, incontri, presentazione di libri, didattica per ragazzi e se anche i locali della Marina di Sant’Anna, tecnicamente attrezzati per illustrazioni multimediali, anch’essi non offrono grandi spazi e se i locali dell’ex Liceo classico Scotti, dove va ad alloggiare il Nautico Mennella, che offrono grandi spazi  per conferenze e convegni, ma sono – pur sempre – distaccati da Ischia Ponte, i nostri amministratori farebbero bene – in prospettiva – ad ipotizzare una delocalizzazione dell’INPS ( magari nell’area Polifunzionale di via Morgioni) e una collocazione – al suo posto – di una struttura polifunzionale per eventi culturali legati al mare, al Parco archeologico sottomarino, alla storia dei naviganti, al cinema e alle arti dedicate a questa immensa risorsa della natura e della storia. Un mare..di idee, insomma, per il nostro mare. Ma non stiamo parlando di progetti faraonici; solo di organizzazione,  di sinergie da creare, di riporre nel cassetto egoismi,gelosie e stupide ambizioni di primazie. Anche da parte dell’Amministrazione comunale e del Sindaco occorrerebbe che sgombrassero la sensazione di privilegiare questa o quella Associazione o ente, a scapito di altre puntualmente ignorate o sottovalutate. Il Museo del Mare è stato una di queste vittime della discriminazione. Ma il Museo del Mare non è figlio di un Dio minore. L’unico Dio del mare è Nettuno, per tutti.

 

 

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