POLITICAPRIMO PIANO

La Barano che verrà, faccia a faccia tra Gaudioso e Di Scala

A sette giorni dalla presentazione delle liste, abbiamo rivolto le stesse domande ai due candidati che si contendono la poltrona del Comune collinare

Che cosa l’ha spinta a candidarsi a sindaco di Barano?

DIONIGI GAUDIOSO – «Ho appena completato il mio primo mandato e penso sia giusto mettermi di nuovo in discussione e chiedere un giudizio agli elettori sull’operato dei cinque anni. Dunque attendo una risposta da parte loro, spero positiva, sui risultati raggiunti in questo arco di tempo».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Ero l’unica che poteva assicurare una forma di democrazia, perché come ho già detto il non dare voce al dissenso è la morte della democrazia. Non potevo tollerarlo per la mia impostazione culturale. Non avrei voluto candidarmi, è stata una scelta molto sofferta ma alla fine inevitabile, e tuttavia sono contenta di quello che sono riuscita a fare in poco tempo, e sono felice dell’entusiasmo di questi giovani che si sono coalizzati intorno a me».

In che cosa l’operato del sindaco e dell’amministrazione uscente in questi cinque anni è da promuovere o in che cosa è da bocciare?

DIONIGI GAUDIOSO – «Penso che i risultati ottenuti siano sotto gli occhi di tutti, e sono tanti: posso citare la realizzazione della piazza di Piedimonte, che a giorni sarà inaugurata dopo il perfezionamento degli ultimi dettagli, o anche la riqualificazione del municipio alla cui conclusione manca poco. E poi i lavori ai Maronti, all’Olmitello, il recupero del complesso Baldino, i nuovi campetti sportivi: insomma, sono davvero molte le opere pubbliche che abbiamo completato o avviato. Il bilancio è più che positivo e mi attendo un grande risultato dalle urne».

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MARIA GRAZIA DI SCALA – «Non è tutto oro quel che luccica: non si può dire che, siccome è stato avviato il progetto di rifacimento della chiesa Baldino o che è stata realizzata la piazza di Piedimonte, o il piazzale dei Maronti, questa sia una buona amministrazione. Una buona amministrazione, lo ripeto, innanzitutto non mette le mani nelle tasche dei cittadini, e l’aumento ingiustificato del 40% della tassa della spazzatura costituisce un fallimento per l’amministrazione in carica, a fronte di un servizio che non viene espletato come si dovrebbe e che potrebbe essere sicuramente migliorato anche con risparmio di spesa. È il quotidiano che fa la buona amministrazione, ed è nel quotidiano che questa amministrazione ha fallito, lasciando le strade periferiche sporche, i sentieri pieni di sterpaglie, le zone di periferia completamente abbandonate, trattando la gente come avessero l’anello al naso: a Candiano stanno posando adesso l’asfalto dopo anni e anni di incuria, il cosiddetto “asfalto elettorale”. Tutto ciò significa davvero sottostimare l’intelligenza dei cittadini. Spero che questa volta finalmente ci sia uno scatto d’orgoglio, perché agire così, dandosi da fare per pochi giorni e poi sparire per cinque anni, non è bello per chi amministra e per chi è amministrato».

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Quali saranno le azioni e le attività che in caso di elezione porrà in essere nei primi 100 giorni?

DIONIGI GAUDIOSO – «Sicuramente le priorità saranno costituite dal completamento di alcune delle opere che le ho citato poc’anzi: nei giorni scorsi ho partecipato a una riunione con la ditta che sta ultimando i lavori al Municipio, e credo che entro pochi mesi potremo rientrare nei locali della sede comunale, dove gli uffici potranno lavorare meglio. Inoltre dovremo portare a compimento tutte le altre opere avviate: il prossimo inverno sarà il periodo decisivo per completare le opere ai Maronti, ma anche i lavori all’Olmitello sono sempre stati indicati tra le priorità dall’amministrazione. Si tratta di varie iniziative che nel giro di breve tempo possono dare al paese un significativo miglioramento».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Valorizzazione delle periferie innanzitutto, poi l’adozione di un sistema di smaltimento dei rifiuti con premialità. Abbiamo già predisposto un progetto per dotare tutte le abitazioni di compostiere automatiche, che comportano un risparmio di spesa e che si tradurrà in un risparmio immediato sulle bollette che vengono recapitate ai cittadini, con un sistema per la raccolta e il definitivo smaltimento dalle abitazioni di campane a scomparsa, e con una card consegnata a ogni cittadino con un codice a barre che consente – per chi differenzia bene e sa fare la differenziata – un accredito di punti che portano lo sconto in bolletta. Queste sono cose che potrebbero essere realizzate immediatamente e potrebbero risolvere anche i problemi di chi non ha orari favorevoli per recarsi a gettare la spazzatura».

Quale criterio ha utilizzato per la composizione della sua lista?

DIONIGI GAUDIOSO – «Non abbiamo avuto grandi difficoltà. Ad essere onesti c’erano diverse persone che avevano espresso la volontà di partecipare alla nostra lista, e ovviamente alcuni sono rimasti fuori. Abbiamo confermato il “blocco” dell’amministrazione uscente, compresa la giunta, perché ho ritenuto giusto che si riproponesse insieme a me, visto il grande lavoro svolto insieme, oltre a Gemma Lombardi e Alessandro Vacca, e ci sono stati altri nuovi inserimenti. La lista è stata composta negli anni, con persone che da tempo avevano dato la propria disponibilità a candidarsi, e credo sia davvero una bella formazione, in grado non solo di affermarsi alle elezioni ma di amministrare efficacemente».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Semplicemente ho voluto, pur mantenendo compatto il vecchio gruppo attorno a me e che mi ha accompagnato dalla mia prima esperienza nel 2007, schierare forze fresche, nuove, giovani: si tratta di ragazzi che vivono del loro lavoro e non devono lavorare con la politica, e che hanno a cuore il proprio territorio, del quale sono profondi conoscitori, delle risorse agricole che abbiamo, dei sentieri abbandonati, delle parracine cadute, ragazzi che guardano con occhio critico al proprio paese e che sono venuti a proporre la loro candidatura per realizzare interventi migliorativi. Il programma lo hanno redatto loro, col mio coordinamento, ma si è trattato di un grande apporto di idee, progettualità ed entusiasmo: anche se dovessimo perdere, noi saremo pronti per costruire senza disperderci per il prossimo quinquennio».

Tra i temi esaminati le priorità nei primi cento giorni e i motivi della candidatura, ma non mancano alcune stoccate reciproche

Ha più volte esposto la propria opinione relativamente al Comune unico. Ce la sintetizza ancora una volta?

DIONIGI GAUDIOSO – «Io penso che mai come in questi cinque anni, abbiamo dimostrato che un Comune indipendente può ottenere buoni risultati. Siamo riusciti ad andare avanti efficacemente e con una buona velocità di realizzazione degli obiettivi, e non voglio fare paragoni con altri enti. Credo comunque che abbiamo saputo dare risposte adeguate sul territorio: sono convinto che Barano, con la sua comunità di diecimila abitanti, debba mantenere la sua identità. Poi ovviamente per quanto riguarda altri tipi di obiettivi e interessi a carattere sovracomunale, è giusto che si collabori insieme agli altri comuni isolani. Ad esempio per ottenere le risorse del Pnrr abbiamo realizzato un progetto insieme a Casamicciola, un altro insieme a Forio e Serrara Fontana: in casi del genere la sinergia è doverosa».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Sono sempre stata assolutamente favorevole al Comune unico. Come tutti sanno ho anche avanzato una proposta di legge in Regione per promuoverlo: è assolutamente indispensabile al giorno d’oggi arrivare a una unificazione dei comuni, o quantomeno a creare una comunità montana e una comunità costiera, per contare di più presso gli enti sovraordinati, per avere maggior voce in capitolo, per ottenere finanziamenti, ma soprattutto per consentire ai cittadini di essere più liberi».

Quali saranno i parametri per la composizione della sua giunta?

DIONIGI GAUDIOSO – «Al momento non abbiamo ancora pensato a questo. Adesso pensiamo a chiudere la partita il 13 giugno, poi dal giorno successivo ci metteremo a lavoro, ma per adesso è prematuro parlare della giunta».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Questo lo decideremo dopo. A differenza di chi accentra il potere a sé, io sono profondamente favorevole alle rotazioni: a parità di competenze, ritengo che tutti debbano avere la possibilità di poter amministrare. Sicuramente risponde a un principio di equità il criterio del “più votato”, ma credo anche che il più votato, con un impegno preso in anticipo, debba saper mettersi da parte e consentire anche gli altri di amministrare. Istituirei delle nuove deleghe e vorrei un’amministrazione con assessori “ruotanti”: due anni o magari un anno e mezzo a testa, per consentire a tutti di dire la propria».

Un politico del passato, anche recente, a cui si è ispirato e perché.

DIONIGI GAUDIOSO – «Non mi ispiro a qualcuno in particolare. Molti insegnamenti li ho avuti da mio padre, il quale mi ha detto che la politica è continuità e che la campagna elettorale non la si fa in quindici giorni, ma mi ha sempre ricordato che la campagna elettorale inizia il giorno dopo la vittoria alle elezioni e deve durare cinque anni. Ho sempre portato avanti questo insegnamento, e per questo motivo affronto con tranquillità la campagna elettorale: dai primi riscontri che stiamo avendo, credo che otterremo un grande risultato».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Ho molto apprezzato l’operato di sindaci come Enzo Mazzella: tra gli anni ’70 e l’inizio dei ’90 egli stato un ottimo amministratore per l’isola, l’ha fatto rifulgere facendola balzare agli onori delle cronache, ha realizzato tante opere pubbliche. Il bravo sindaco si vede anche da questo: tramite opere pubbliche che siano davvero utili alla collettività, non che siano tali solo sulla carta. Non come la chiesa Baldino o il rifacimento del piazzale dei Maronti che onestamente si poteva pure evitare, e lo ribadirò finché campo. Nessun altro amministratore recente può dire di aver fatto edilizia residenziale pubblica: poi c’è stato un totale appiattimento degli uffici tecnici sull’edilizia privata dove si svolge l’attività politica».

Se oggi un cittadino baranese le chiedesse perché dovrebbe votarla cosa risponderebbe?

DIONIGI GAUDIOSO – «Direi che sarebbe sufficiente dare un giudizio su quanto fatto nei cinque anni. Io non sono più una novità o un punto interrogativo, ma continuerò a lavorare a ritmi elevati: anche se i cittadini di Barano lo sanno, in questi cinque anni ho sempre lavorato dalle otto del mattino fino alla sera tardi. In tutto il mandato mi sarò assentato meno di venti giorni. Il lavoro è stato intenso, e credo che i cittadini di Barano dovranno giudicarmi proprio da quanto ho fatto».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Gli direi: “Prova a cambiare”, gli direi di dare fiducia a una squadra di giovani che ha tanta voglia di fare e di mettersi in gioco. Tutti abbiamo sotto gli occhi l’operato di un’amministrazione che siede lì da decenni con rotazioni dovute soltanto a ragioni anagrafiche o alla scadenza del mandato, ma credo che nel paese vi sia molto dissenso, e che sia silente e serpeggiante, seppur non esposto pubblicamente, perché ancora nel 2022 a Barano si vive sotto la minaccia della casa abbattuta o di piccoli ricatti di bassa lega. Ecco perché direi al cittadino: “Prova il cambiamento”. Si è provato in tutti i comuni dell’isola, della Campania: non è possibile che si viva in un regime autarchico e dittatoriale a Fiaiano-city».

Un giudizio sul suo avversario.

DIONIGI GAUDIOSO – «Non mi permetto di dare giudizi. È riuscita a formare una lista, ma credo che tra noi e loro ci sia ancora una grande distanza, anche perché io da anni ho annunciato la mia ricandidatura con una lista costruita nel tempo, mentre Maria Grazia Di Scala fino a poco tempo fa, come ha dichiarato lei stessa, non era intenzionata a candidarsi. Due situazioni completamente diverse».

MARIA GRAZIA DI SCALA – «Dal punto di vista personale non ho problemi con nessun componente dell’amministrazione: a Dionigi posso rimproverare di essere arroccato sugli steccati che egli tende a voler mantenere, steccati che potevano avere una logica nel passato, negli anni ’60, ma adesso non può più essere così. Tuttavia da parte sua non c’è alcuna volontà, anzi egli cerca di fare in modo che tali steccati siano mantenuti in piedi ben saldi. Forse una maggiore collaborazione e una maggiore apertura da parte sua non guasterebbero, oltre al fatto, dal punto di vista politico, che egli non sa identificare le priorità».

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