CULTURA & SOCIETA'

BIBLIOTECA ANTONIANA E  AIPARC ISCHIA PROMUOVONO CON LA CONFERENZA DI NICOLA FORTE LA CULTURA POPOLARE DELLE “CARTOLINE PARLANTI” DELLE DONNE DEL NOSTRO SUD 

LA RISCOPERTA DELLE MATRES MATUTE ED ILò LORO CULTO IDENTIFICABILI IN DONNE SEDUTTRICI( SIRENE), DONNE PROTETTRICI( MADONNE BRUNE), DONNE PREVEDITRICI ( SIBILLE), DONNE PROTETTRICI ( BELL E MBRIANE), DONNE PUNITRICI (JANARE). - TANTI I PARTECIPANTI ALL’ ANTONIANA DI ISCHIA, AMMALIATI DA UNA NARRAZIONE APPASSIONATA E RICCA DI ANEDDOTI PRODOTTI DALL’ESPERTO NICOLA FORTE, FRUTTO DI ANNI DI RICERCHE SU MEMORIE NASCOSTE, SEGRETI CELATI DI STORIA NON SCRITTA, LEGGENDE CHE HANNO PLASMATO PENSIERO E ANIMA DEL SUD. UN EXCURSUS STORICO SU FIGURE FEMMINILI CHE RENDE IL GIUSTO VALORE AD UNA MEMORIA STORICA TROPPO SPESSO CELATA. L’ARGOMENTO DI FORTE RIENTRA PERFETTAMENTE NEGLI SCOPI STATUTARI DELL’ASSOCIAZIONE AIPARCISCHIA AFFILIATO ALLA RETE NAZIONALE DEI PARCHI CULTURALI

Ricordiamoci di ricordarle ci ha …ricordato Nicola Forte che alla Biblieteca Antoniana di Ischia, invitato da Caterina Mazzella Presidente  dell’Aiparc isola d’ischia, dove alla presenza di un folto pubblico per lo più femminile, ha stupito  l’uditorio per l’originalità dell’argomemto trattato intriso di iquietanti episodi che in una Napoli leggendarie del passato avevano per protagoniste le antiche e mitiche Matres Matute identificabili in Donne seduttrici( sirene), Donne protettrici( madonne brune), Donne Preveditrici ( sibille), Donne Protettrici ( bell e mbriane), Donne Punitrici (janare).

La riscoperta delle Matres Matute  simboli di fecondità  e di pace e non solo –  Le Matres Matute sono sculture in tufo raffiguranti donne sedute con in grembo uno o più bambini in fasce. Le prime Madri furono rinvenute accidentalmente nei pressi dell’antica Capua nel 1845, raccolte intorno ai resti di una grande ara in tufo. Solo tra il 1873 e il 1887 si effettuarono ricerche con finalità archeologiche che portarono alla luce un numero considerevole di statue e solo qualche elemento del tempio. Fra le statue un’unica scultura che, invece di reggere neonati tra le braccia, aveva in una mano una melagrana e nell’altra una colomba, simboli di fecondità e di pace. Quella scultura, che raffigurava la divinità tutelare del tempio, è stata individuata come una delle diverse rappresentazioni dell’antica dea italica dell’aurora e della fecondità muliebre: la Bona Dea, o Damia, come da rilevazioni di alcune scritture pare venisse chiamata nel territorio di Capua la “Mater Matuta”. ”. Va rilevato anche il senso del Culto della Mater Matuta. Ma chi è la Mater Matuta? Il culto della Grande Madre – o Grande Dea – affonda le sue radici in epoche lontane, preistoriche, ed è tipica della realtà mediterranea.

Nei secoli tale culto si è diffuso coinvolgendo tutte le grandi civiltà del passato. La Mater Matuta, in particolare, ne sarebbe una singolare variante di origine Italica, entrata poi a far parte del mondo romano. Nella mitologia a Roma, la Mater Matuta era la dea della Mattina o dell’Aurora, la madre dell’inizio, della vita, ed in un senso più stretto della fecondità.Tornando alla conferenza di Nicola Forte va detto che l’incontro  ha riscosso un gran successo, promosso dal CT AIParC Ischia- Presidente Caterina Mazzella & Biblioteca Antoniana di Ischia eccellentemente diretta dalla Dott. Lucia Annicelli ,entrambe prodighe nel promuovere ed incentivare eventi di rilevante valore socio culturale. Cartolineparlanti di SIRENE,SANTE,SOVRANE,SANGUIGNE E SIGNURINE….LE DONNE DEL NOSTRO SUD”, questo l’ intrigante titolo dato alla conferenza e suggerito dallo stesso relatore dott.  Nicola Forte partenopeo di nascita ed ischitano d’adozione, fratello dell’attrice Iaia Forte e nipote del Vescovo Bruno Forte, giornalista, storico, appassionato ricercatore delle verità nascoste del Regno delle due Sicilie, tra i fondatori dell’ Associazione Neoborbonica, ideatore e conduttore della rubrica TV Cartolineparlanti.

Tanti i partecipanti in Biblioteca ammaliati da una narrazione appassionata e ricca di aneddoti, frutto di anni di ricerche su memorie nascoste, segreti celati di Storia non scritta,leggende che hanno plasmato pensiero e anima del Sud. Un excursus storico su figure femminili che rende il giusto valore ad una memoria storica troppo spesso celata. L’argomento di Forte rientra perfettamente negli scopi statutari dell’Associazione AiparcIschia  affiliato alla Rete nazionale dei Parchi Culturali. Quindi se proprio dobbiamo ricordarci di…ricordarle affidiamo il compito all’esperto, a colui che ha ricercato e studiato i personaggi del titolo in conferenza, ovvero “DI SIRENE, SANTE , SOVRANE , SANGUIGNE E SIGNURINE…LE DONNE DEL NOSTRO SUD”  – “ I furori del Golfo Partenopeo, secondo Nicola Forte, hanno trovato espressione in personaggi femminili, dalla forza impulsiva, dalla irruenza generosa, dallo slancio materno, una storia fatta di donne che vivono al di fuori del tempo, custodendo dentro di sé il mistero della vita e della morte”. “Tutto ciò svela Nicola Forte, avviene da tempo immemorabile fino ai nostri giorni, come cantano le parole della canzone di Baccini Le donne di Napoli: “sono tutte delle mamme; le donne di Napoli si gettano tra le fiamme”. All’ ombra del Vesuvio si sono espressi nei secoli degli archetipi ideali della città femmina dal ventre materno”.

“Napoli, preosegue ancore Forte, è stata sempre definita una città femmina per il suo adagiarsi placida come una sirena sul mare e per la delicata sensualità del suo clima, dei suoi odori e dei suoi colori. La storia cittadina ha visto, sin dalle primitive Matres matute leggende legate alla sua fondazione, un susseguirsi di figure femminili assurte al ruolo di protagoniste: dalla mitica Partenope, a tante regine e sante protettrici, aristocratiche e popolane, intellettuali, eroine, donne di spettacolo, non tutte nate a Napoli, ma che hanno fatto della città la loro patria di elezione, lasciandovi un segno tangibile con le espressioni del loro ingegno e della loro creatività”. “Donne, in fine conclude Nicola Forte nella sua conferenza all’Antoniana di Ischia, madri ( mater matutae), seduttrici( sirene), protettrici( madonne , brune), Preveditrici( sibille), Protettrici ( bell e mbriane), Punitrici(janare)…Tra le figure femminili più antiche vanno ricordate le Matres matute, i cui ex voto fittili, sono conservati nel museo di Capua. Esse rappresentano uno dei culti matriarcali più antichi dell’area mediterranea. Altre figure femminili avvolte nella mitologia sono le sibille, dette anche pitonesse, vergini sacerdotesse di Apollo, adibite agli oracoli, alcuni dei quali, tra i più famosi, erano localizzati nei dintorni di Napoli come la Sibilla Cumana, che fungeva da tramite tra i vivi ed i morti. Anche le sacerdotesse con le loro “Sfogliatelle della virilita”furono figure importanti..

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Questo Sud femmineo generoso e tenace rappresenta le Nostre radici. Di menti care è cosa della mente, ma ri Cor dare è cosa del cuore. RiCordiamoci di ri cor darle”

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Fotoricerca ed Elaborazione di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter 

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