CULTURA & SOCIETA'

La brillante iniziativa dell’azienda vinicola La Pietra di Tommasone

Nelle acque del litorale di Casamicciola sono state calate in gabbie d’acciaio bottiglie di vino e spumante per far invecchiare questi prodotti secondo una nuova tecnica di affinamento.

Il rapporto tra l’isola d’Ischia e il vino è indubbiamente molto antico. A testimoniarlo ancora oggi ci sono intere generazioni che tramandano le loro tecniche legate alla vendemmia, alla vinificazione e alla realizzazione finale del prodotto. Inoltre, su tutto il territorio sono decine le aziende che ogni anno si impegnano a fondo per garantire la qualità del vino isolano. Questa volta vogliamo parlarvi dell’azienda vinicola La Pietra di Tommasone e della sua pioneristica iniziativa nel Mezzogiorno di far raffinare e invecchiare in mare diverse bottiglie di spumante e di vino bianco. Potrebbe sembrare strano, ma da qualche giorno nei fondali marini di Casamicciola Terme c’è una vera e propria cantina. Il sito presenta una profondità di fondale di circa 35 metri, ed è stato individuato nel pieno rispetto della flora e della fauna marittima, quindi esterno alla prateria di posidonia.

L’azienda La Pietra di Tommasone, infatti, prima di procedere ha chiesto vari permessi e autorizzazioni al Regno di Nettuno e alla Capitaneria di Porto. Un ruolo fondamentale è stato anche quello del comune di Casamicciola Terme che nei mesi scorsi ha dato il proprio patrocinio. Tutti sono stati concordi nello sposare quest’attività innovativa perché ritenuta non invasiva e che non ha precedenti, essendo l’azienda vinicola lacchese la prima nel Sud Italia a portare avanti un simile progetto. Secondo le stime, al mondo sono solo 31 le cantine che utilizzano tale tecnica di vinificazione e una di esse si trova in Liguria nella zona delle Cinque Terre. Da adesso, però, a questa lista molto ristretta si aggiunge anche l’isola d’Ischia. Da un’imbarcazione abbiamo assistito all’evento tenutosi nei giorni scorsi e ci è stato spiegato che la gabbia di acciaio che contiene le bottiglie di vino e spumante ha le dimensioni di un metro cubo all’incirca, ed è adagiata al suolo con elementi di zavorra che non sono ancorati, ma semplicemente adagiati, così da evitare di intaccare il fondale marino. Le operazioni sono state eseguite da due sub. Per avere maggiori informazioni abbiamo parlato con Lucia Monti, titolare dell’azienda vinicola La Pietra di Tommasone che si è detta molto emozionata per aver raggiunto questo obiettivo: «Nel 2015 abbiamo cominciato con la produzione dello spumante, ma effettivamente è da circa due anni che abbiamo iniziato a pensare seriamente a questo tipo particolare di affinamento subacqueo del prodotto. Inabissare le bottiglie in mare porta a dei vantaggi tecnici come la temperatura costante intorno ai 15 gradi, un ambiente completamente al buio e soprattutto la contropressione. Ogni 10 metri che si scende equivale a un 1 bar e questo, a detta degli esperti, dà dei benefici allo spumante e al vino.

Ci tengo a sottolineare che al mondo sono solo una trentina le cantine che utilizzano questa tecnica di vinificazione e una delle più famose si trova in Liguria. Oggi anche noi siamo della partita ed è una grande soddisfazione essere qui veder calare in mare 530 bottiglie di spumante e 12 anfore di vino». Lucia Monti ha poi voluto rassicurare tutti sul fatto che questa attività è stata sottoposta alla verifica di vari Enti e che non va a danneggiare l’habitat sottomarino: «Voglio far presente che nulla è stato lasciato al caso, che ci sono stati dei passaggi tecnici assai lunghi e che l’iniziativa non è in nessun modo dannosa per il fondale marino. L’iter burocratico è durato un bel po’ di tempo perché abbiamo dovuto chiedere il permesso a quattro Enti, ovvero il Comune di Casamicciola Terme, il Regno di Nettuno, il demanio e la Guardia Costiera. Tutti ci hanno dato il loro lasciapassare e insieme abbiamo individuato il punto migliore dove poter dare vita alla ‘cantina sottomarina’. Si trova a 35 metri di profondità a circa mille metri dal litorale di Casamicciola. Il risultato di questi sforzi li vedremo tra 24 mesi quando torneremo per avere il prodotto finito tra le mani e valutare effettivamente quali sono i pregi di questo affinamento. Infine, voglio ringraziare il geometra Francesco Monti che ci è stato sempre vicino nelle pratiche burocratiche dandoci una grande mano nello sviluppo del nostro progetto». Ad assistere all’inabissamento delle bottiglie e delle anfore nelle acque ischitane c’era anche il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna insieme ad alcuni alunni dell’Istituto Superiore ‘Cristofaro Mennella’: «Innanzitutto, voglio complimentarmi con l’azienda vinicola La Pietra di Tommasone che ha creduto fortemente in questo ambizioso progetto e che oggi vede il raggiungimento del proprio obiettivo. In un momento complesso come quello che stiamo vivendo non è facile avventurarsi in attività che, almeno nel Mezzogiorno, possiamo definire pioneristiche. Ho sentito che al mondo solo una trentina di aziende fanno invecchiare e affinare lo spumante e il vino in mare. Questo deve farci capire la portata di questa giornata. Inoltre, la voglia di non mollare denota lo spirito imprenditoriale di quest’azienda locale. Proprio per tale motivo il Comune di Casamicciola, fin dall’inizio, ha voluto dare il proprio sostegno alla signora Lucia Monti e a tutti i suoi collaboratori. Insieme ad altri Enti, abbiamo fatto in modo che l’iter burocratico, nel pieno rispetto delle leggi, potesse procedere veloce e spedito. Il ritorno d’immagine per l’intera isola d’Ischia sarà notevole e, a mio modo di vedere, è sempre importante sostenere iniziative come queste che ci mostrano l’ingegno e la visione di alcune realtà isolane. Oggi l’azienda vinicola La Pietra di Tommasone ci insegna che è possibile andare aldilà della nostra fantasia».

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