ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

La Casa Bianca e il mistero dei fascicoli scomparsi

ISCHIA. Nell’ambito dell’inchiesta Free Market, le attività investigative continuarono con grande intensità anche dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare del 9 ottobre. Alla fine dello stesso mese, precisamente il 30 ottobre, l’avvocato Elena Nonno, difensore di fiducia della signora Maddalena Migliaccio, proprietaria dell’albergo “Casa Bianca”, venne ascoltata presso la Procura di Napoli dal pubblico ministero Giuseppina Loreto, illustrando le numerose contrarietà affrontate nei processi e nelle successive fasi esecutive per riuscire a rientrare in possesso della struttura, che per quasi trent’anni era stata gestita dal signor Raffaele Piro, assistito dall’avv. Maria Grazia Di Scala. Una circostanza davvero singolare, oltre che inquietante, è quella costituita dalla sparizione dei fascicoli sia nel processo di primo grado che durante il successivo appello. Un evento più unico che raro, come afferma anche la stessa Nonno durante la sua testimonianza,  di seguito riportata.

A.d.r. (A domanda risponde): Sono stata difensore della Signora Migliaccio Maddalena, proprietaria dell’immobile sito in Barano d’Ischia Località Maronti, adibito a pensione denominata “Casa Bianca”, oltre che nel giudizio civile di appello anche in quello di primo grado. La SV mi chiede se nel corso di questi due giudizi si siano verificate circostanze che ne abbiano ritardato il corso ovvero circostanze che abbiano ritardato l’esecuzione dello sfratto; rispondo che sia nel corso del giudizio di primo grado che in quello di secondo grado sono spariti i fascicoli, e segnatamente, se ricordo bene, è sparita la perizia, la produzione di parte e, quindi, ciò ha comportato dei rallentamenti nelle udienze in quanto il giudice dava dei rinvii per la ricostruzione dell’atto sparito. Preciso che la sparizione di atti dai fascicoli ovvero la sparizione degli stessi fascicoli è circostanza frequente nel Tribunale di Ischia. La sparizione di atti è accaduta anche nel corso del giudizio d’appello; ricordo, quando ci venne comunicato che non si trovava la perizia, che il Presidente della sezione della Corte di Appello il dott. Criscuolo mi disse di non preoccuparmi perché per decidere aveva necessità in particolare della perizia e che potevo produrne copia, cosa che feci anche perché avevo provveduto a scannerizzare tutti gli atti. La SV mi chiede se sia capitata in altre occasioni la sparizione di atti in Corte di Appello, rispondo che a me personalmente non è mai accaduto.                                                              Prima che all’udienza del 16.10.13 la difesa del Piro depositasse l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria, l’avv. Di Scala, alla precedente udienza ne aveva già anticipato il verosimile successivo deposito, rappresentando che era stata presentata al Comune un’istanza in tal senso.                                                    Quanto, invece, alla fase di rilascio dell’immobile rappresento che il rilascio dell’immobile è avvenuto solo in data 5.7.14. Il primo accesso è stato nel giugno-luglio 2013, atteso che la Corte d’Appello aveva rigettato la sospensiva nel marzo precedente. Al primo accesso non ci opponemmo a un rinvio lungo, ai primi di ottobre 2013, in quanto ci era stata prospettata dalla difesa del Piro l’intenzione, a conclusione della stagione estiva 2013, di un rilascio bonario dell’immobile. Viceversa, a settembre in sede di udienza di Corte d’Appello appresi che il Piro aveva fatto istanza in sanatoria proprio per depositarla nel giudizio e che quindi non vi era alcuna intenzione di rilascio bonario del bene. Vi sono poi stati altri accessi, sempre rinviati per motivi vari, ad esempio per consentire lo sgombero dei locali. Successivamente, credo fosse marzo 2014, in occasione di un ulteriore accesso, il Piro mostrò all’ufficiale giudiziario un verbale di sequestro penale per ulteriori opere abusive che aveva realizzato sull’immobile e per il quale era stato denunciato, opponendo l’impossibilità di eseguire lo sfratto, sussistendo il sequestro. Mi sembra che detto sequestro fosse del gennaio precedente. La SV mi chiede se dopo gennaio e prima di marzo vi fosse stato un altro accesso, le rispondo che non ricordo, ma è circostanza che posso verificare dai relativi verbali. A seguito di tale nuova circostanza presentai istanza al PM, dott. Claudio Basso, titolare delle indagini relative al procedimento iscritto a seguito del sequestro, rappresentandogli la situazione e chiedendo che disponesse la restituzione dell’immobile alla Migliaccio al fine di consentire l’esecuzione dello sfratto. La mia istanza venne accolta. Mi riservo di produrLe documentazione. In data 5 luglio vi è stato l’ultimo accesso. Eravamo presenti per la Migliaccio, mio padre e io, l’avv. Di Scala e il Piro e vi erano anche rappresentanti della forza pubblica; l’ufficiale giudiziario Antimo Puca rappresentò che lo sfratto non poteva essere eseguito mancando la proprietaria; ricordo che mio padre contestò l’asserzione dell’ufficiale giudiziario sostenendo che non era necessaria la presenza della Migliaccio essendo sufficiente quella dei suoi difensori. Attesa l’insistenza dell’ufficiale giudiziario che era intenzionato a rinviare, decisi di andare a prendere la Migliaccio, cosa che feci, e la portai sul luogo dell’esecuzione. Nonostante non vi fossero più ostacoli all’esecuzione dello sfratto, l’ufficiale giudiziario ci chiese se acconsentivamo ad accogliere la richiesta di rinvio formulata dal Piro. Ovviamente non acconsentimmo e lo sfratto venne eseguito. Ho successivamente appreso, per averlo verificato presso la cancelleria del Tribunale d’Ischia, che il Piro, per il tramite dell’avv. Di Scala, aveva depositato il 2.7.14 un’opposizione (n.85/2014 RG), che è stata rigettata il 4.7.14 dal giudice Minucci.

A.d.r.: Come ho già riferito nel precedente verbale del 2.4.14 ho appreso dell’emissione dell’ordinanza di demolizione n. 70 del 20.12.13 dal Piro e dal suo difensore l’avv. Di Scala quando gli stessi vennero al mio studio. Preciso che la loro venuta venne preceduta da una telefonata, credo fosse qualche giorno prima di Natale o subito dopo, della collega Di Scala che mi chiese un incontro a breve, nelle festività natalizie; la cosa mi meravigliò perché di solito in quei giorni di festa si evitano impegni professionali. Nel mio ricordo il Piro e la Di Scala vennero al mio studio tra Natale e Capodanno, ma potrebbe anche essere stato qualche giorno dopo, ma sicuramente durante le festività natalizie. Quando il Piro e la Di Scala mi esibirono l’ordinanza di demolizione, rappresentai loro che non ne sapevo nulla e che alla mia cliente non era stata notificata. Devo dire che nell’immediatezza, leggendo la citata ordinanza mi colpì che avesse ad oggetto l’intero immobile, in particolare anche la parte, di circa 100 mq, la cui realizzazione risaliva ad epoca precedente al 1967 ed aveva anche un permesso della Soprintendenza rilasciato all’epoca e, pertanto, a mio avviso, almeno detta parte non poteva essere oggetto di abbattimento.

A.d.r.: L’ordinanza di demolizione alla mia cliente, la signora Migliaccio, è stata notificata solo a fine gennaio 2014.

A.d.r.: Dopo questo incontro con il Piro e l’avv. Di Scala anche in altre occasioni, e segnatamente nei vari accessi che ci sono stati all’immobile per eseguire lo sfratto, il Piro, alla presenza del suo difensore, l’avv. Di Scala, mi ha rappresentato, insistendo, l’intenzione di acquistare o quanto meno fittare l’immobile, ma le sue offerte erano sempre troppo basse, assolutamente inadeguate rispetto al valore di mercato; peraltro erano anche vaghe, nel senso che non ha mai fatto una proposta concreta. Dopo che era terminato il giudizio di Corte d’Appello, quindi verso novembre 2013, sono stata contattata anche dai parenti del Piro, dalla moglie e dal cognato – fratello della moglie – che sono venuti allo studio insistendo affinché la Migliaccio accettasse la loro proposta.

Ads

A.d.r.: Conosco l’avv. Luigi Mattera, in quanto collega e isolano. Mi ha riferito di aver patrocinato delle cause civili per Stanziola. Ricordo che l’avv. Mattera mi chiese, genericamente per conto di alcuni suoi clienti, se l’immobile era in vendita e quale fosse il prezzo richiesto. Non so essere precisa sulla data di questa conversazione, ma sicuramente dopo l’emissione dell’ordinanza di demolizione in quanto ricordo che gli rappresentai sopravvenuti problemi urbanistici e cioè che era stata emessa l’ordinanza di demolizione.                                                                                                                                                                        Voglio , infine, rappresentarLe che dopo il rilascio dell’immobile, il Piro, difeso sempre dall’avv. Di Scala, ha citato la Migliaccio per il pagamento di migliorie apportate all’immobile per la cifra di 600.000 euro. L’atto di citazione è stato notificato alla Migliaccio tra luglio e agosto, subito dopo il rilascio del bene, e la prima udienza era fissata il 19.12.14. Ho avuto modo di verificare che nella produzione di parte del Piro vi è l’autorizzazione paesaggistica in sanatoria n.24 del 2013. La prossima udienza di questo giudizio è prevista per il 4.11.15.

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex