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La Casa Bianca e il mistero dell’autorizzazione nascosta

Dalla Redazione

ISCHIA. Nell’ambito dell’affare-Casa Bianca, la vicenda che ruota intorno all’albergo dei Maronti, gli inquirenti hanno cercato fare luce su uno dei punti apparentemente più contraddittori, costituito dall’atteggiamento dei vertici dell’Ufficio Tecnico del Comune di Barano. Come si ricorderà, agli occhi della Polizia Giudiziaria il comportamento dell’Ufficio in questione appariva letteralmente “schizofrenico”, nel momento in cui consentiva alla struttura alberghiera di continuare a funzionare regolarmente pur dopo la relazione dei tecnici che ne indicavano l’inagibilità, per arrivare poi nell’ottobre 2013 alla concessione di un’autorizzazione paesaggistica su una parte dell’immobile, nonostante esso fosse stato dichiarato “totalmente abusivo”. Un’autorizzazione che arrivò due mesi prima dell’emissione dell’ordinanza di demolizione: un comportamento evidentemente contraddittorio che il GIP attribuì all’intenzione del Tenente Stanziola di favorire il signor Raffaele Piro. Fra l’altro il provvedimento paesaggistico, com’è noto, secondo gli inquirenti fu falsificato. Per tentare di sbrogliare la matassa, i Carabinieri della Stazione di Barano il 5 gennaio 2015 ascoltarono una dipendente dell’UTC del comune collinare, Stefania Iacono, che illustrò alcuni episodi di quell’inverno 2013/2014. Dalla testimonianza della funzionaria, che di seguito riportiamo, si possono evincere almeno due anomalie. La prima è data dal fatto che l’ordinanza di demolizione dell’albergo fu emessa il 20 dicembre 2013, cioè appena un giorno dopo il deposito a protocollo della relazione tecnica del Geom. Mattia Florio: una velocità del tutto eccezionale, giacché tale sollecita procedura viene utilizzata   soltanto in caso di ordinanze urgenti che riguardano la pubblica e privata incolumità (e non era certo il caso dell’hotel dei Maronti), e che di solito le ordinanze di demolizione venivano normalmente emesse uno o due mesi dopo il deposito della relazione. L’altra anomalia emerge quando la funzionaria Iacono, all’epoca alle dipendenze del Tenente Stanziola, testimonia che l’unico documento relativo all’Hotel Casa Bianca che lei e i sui colleghi non riuscivano a reperire era proprio la famigerata autorizzazione paesaggistica n. 24, che Stanziola custodiva in un proprio cassetto:

A.d.r. (A domanda risponde):  – Premetto di essere una dipendente del Comune di Barano d’Ischia con compiti amministrativi presso l’Ufficio Tecnico Comunale. In definitiva svolgo un ruolo di segretaria. Negli anni 2012/2014 da quando ha preso la direzione dell’UTC il Ten. della P.M. Nicola Antonio Stanziola, venni assegnata al 50% all’edilizia privata e quindi alle dirette dipendenze dello Stanziola, mentre l’altro 50% del mio tempo lavorativo lo svolgevo al settore lavori pubblici con l’Ing. Di Meglio Giuseppe.

A.d.r.: – Mi chiedete come era organizzato l’Ufficio Tecnico nel periodo in cui era diretto dal ten. Stanziola, ovvero come avveniva l’assegnazione delle pratiche da trattare. Vi rispondo che allorquando lo Stanziola prese la direzione dell’ufficio assegnò ad ognuno degli appartenenti all’UTC dei compiti. Poiché io non sono un tecnico mi assegnò il compito di ritirare materialmente la posta in arrivo dall’Ufficio protocollo che poi una volta catalogata, veniva sempre posta alla sua attenzione ove sul retro apponeva la sua firma e la assegnava ai tecnici competenti ad istruire le varie pratiche. Le pratiche di natura amministrativa e non tecnica venivano assegnate anche a me per la trattazione. Ad esempio mi occupavo di predisporre e redigere le ordinanze a seguito di rapporti tecnici effettuati dai geometri sempre sotto la supervisione del ten. Stanziola che disponeva i provvedimenti da intraprendere per ogni singolo procedimento ed era colui che sottoscriveva di fatto gli atti che preparavo.

A.d.r.: – Mi chiedete se autonomamente potevo ricevere posta non protocollata diretta all’UTC. Vi rispondo che era assolutamente impossibile, in quanto per l’istruttoria di una pratica era necessario il numero di protocollo generale in  entrata del Comune di Barano d’Ischia in quanto l’UTC non ha un autonomo ufficio protocollo e non si usano protocolli interni.

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A.d.r.: – Mi chiedete se mi sono mai occupata di redigere ordinanze di abbattimento di strutture edili abusive a seguito dei rapporti redatti dai Geometri in forza all’ufficio. Vi rispondo che era una delle mie principali mansioni, ovvero quando si doveva redigere un’ordinanza di abbattimento, lo Stanziola una volta verificati i rapporti dei tecnici e tutti gli atti alla base del provvedimento da intraprendere, me li passava ed io predisponevo su di un modello informatico prestabilito l’ordinanza che era composta dalle risultanze tecniche del rapporto dei geometri comunali, i destinatari del provvedimento. Una volta pronta l’ordinanza, provvedevo a stamparla e a ripassarla al tenente Stanziola che ne prendeva visione, apportava le dovute ed eventuali modifiche o correzioni ed una volta resa definitiva la firmava. Una volta firmata l’ordinanza provvedevo a numerarla, annotarla nel registro interno informatico composto da un file excel e successivamente trasmetterla ai messi comunali con lettera a firma di Stanziola.

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A.d.r.: – Mi chiedete se è mai successo che il tenente Stanziola abbia redatto per conto suo ordinanze di abbattimento o provvedimenti del genere. Vi rispondo che non mi risulta che lo Stanziola di norma redigeva ordinanze di abbattimento.

L’Ufficio mostra a Stefania Iacono l’Ordinanza di demolizione nr.70 del 20.12.2013 relativa alla pensione “Hotel Casa Bianca” sita in località Maronti. La stessa viene visionata dalla Iacono. In relazione a ciò le viene chiesto se è stata lei a redigere la predetta ordinanza e se le sembra autentica rispetto al modello utilizzato e alla firma apposta in calce.

Risposta: – Prendo atto dell’ordinanza n.70 che mi mostrate e posso già dirvi che il predetto atto non è stato da me redatto in quanto alla data del 20.12.2013 risultavo essere in ferie come da controllo effettuato presso l’Ufficio personale del Comune di Barano. Mi riservo di fornirvi sul punto certificazione da parte dell’Ufficio Personale. Per ciò che concerne il modello utilizzato, questi risulta conforme e la firma in calce è quella del tenente Stanziola. Voglio aggiungere che poiché dai giornali avevo appreso che durante il suo interrogatorio lo Stanziola riferiva che le ordinanze di demolizione venivano redatte passando il verbale del tecnico comunale con una annotazione rivolta a me e da lui controfirmata ovvero “.. Rag. Iacono per ordinanza..” ho preso visione dell’ultimo rapporto tecnico Prot. 9442 del 19.12.2013 redatto dal Geom. Florio Mattia e su tale atto ho rinvenuto la dicitura a penna “…Atti..” controfirmata dallo Stanziola. Solitamente, i rapporti tecnici con tale dicitura non vengono utilizzati per l’emissione di ordinanze bensì vengono semplicemente riposti nel fascicolo degli interessati.

A.d.r.: – Mi chiedete quale fosse la tempistica media per l’emissione di un’ordinanza di abbattimento dello stesso tipo dal momento in cui mi veniva assegnata. Vi rispondo che dalla visione dell’ordinanza che mi avete sottoposto, noto che il giorno 19 dicembre 2013 è stata protocollata la relazione tecnica del Geometra Florio che confermava l’abusività dell’immobile e già il giorno 20 dicembre 2013 – ripeto giorno in cui io non mi sono recata in ufficio – è stata emessa l’ordinanza a firma di Stanziola, che tra l’altro da un controllo effettuato mi risulta regolarmente numerata al nr. 70 nel registro excel delle ordinanze di cui ho accennato prima. Vi dico che una procedura avente tale celerità viene utilizzata solo ed esclusivamente per ordinanze sindacali contingibili ed urgenti che riguardano la pubblica e privata incolumità, caso che non riguardava assolutamente l’immobile in questione. Generalmente per questo tipo di ordinanze, atteso il carico di lavoro dell’ufficio e atteso che per il 50% del mio tempo lavoravo per conto dell’Ufficio Lavori Pubblici, si impiegava anche uno o due mesi per l’emissione senza mai sforare i termini previsti dalla legge.

A.d.r.: – Conosco Piro Raffaele e vi confermo che nel periodo 2013/2014 più volte si è recato presso i nostri uffici accompagnato dal suo legale Avv. Mariagrazia Di Scala per parlare con  lo Stanziola. Poiché in quel periodo dividevo l’ufficio con lo Stanziola ma mi sembrava sgarbato ascoltare i discorsi che lo Stanziola faceva con la Di Scala ed il Piro, sovente nel corso di tali incontri mi allontanavo. Tale atteggiamento lo tenevo anche quando lui riceveva altre persone essendo comunque il dirigente dell’ufficio.

A.d.r.: – Mi chiedete se ho mai assistito a un incontro tra il ten. Antonio Stanziola e l’avv. Elena Nonno. Non ho mai assistito a un incontro del genere, solo una volta ricordo che ho provveduto su  richiesta dello Stanziola a consegnare delle fotocopie all’Avv. Nonno come da sua richiesta di accesso agli atti e a farle firmare la ricevuta. In quell’occasione era presente anche lo Stanziola, ma i due non dialogavano tra di loro. Una volta consegnati gli atti alla Nonno ricordo di essere uscita dall’ufficio ed essermi recata nella stanza accanto.

A.d.r.: – Mi chiedete se ho preparato io le fotocopie degli atti richiesti dall’Avv. Elena Nonno relativi all’Hotel Casa Bianca e se li ho reperiti tutti senza difficoltà agli atti d’Ufficio. Posso dirvi che sono certa di aver preparato io le fotocopie all’Avv. Nonno, sempre su indicazione di Stanziola e per quanto riguarda la parte urbanistica non ho avuto difficoltà a reperire gli atti anche grazie alla collaborazione dei colleghi Geometri Salvatore Di Costanzo e Mattia Florio. Unica cosa che non riuscivo a reperire era l’autorizzazione paesaggistica nr. 24 con i relativi allegati che né io né i colleghi riuscivamo a reperire. A tal proposito chiesi al Ten. Stanziola dove potevo reperire tale atto per fotocopiarlo. Lo stesso prelevò dal suo cassetto una carpetta di colore verde chiaro ove all’interno vi era detta autorizzazione e gli allegati. Ho provveduto a fotocopiare l’intera pratica e a restituirla allo Stanziola come da sua espressa indicazione. Dopo qualche mese ho saputo in ufficio che anche voi carabinieri avevate chiesto una copia dell’autorizzazione paesaggistica nr. 24 ma non ho preparato io le copie.

Domanda: – Ha altro da aggiungere?

Risposta: – Voglio rappresentare che dal dicembre 2013 mi sono rifiutata di ottemperare al compito di ritirare la posta all’ufficio protocollo apponendo la mia firma sul registro, in quanto ebbi una discussione con lo Stanziola che in alcuni casi mi scaricava la responsabilità di alcuni atti che non gli avrei posto in visione, mentre invece io ho sempre consegnato tutta la posta al mio dirigente che poi provvedeva a smistarla. Da quel momento ha provveduto sempre lui a ritirare la posta all’Ufficio protocollo.

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