CRONACA

La casa invasa a Monterone e i dettagli di una notte folle

La denuncia sporta dalla figlia dell’anziana proprietaria di casa porta alla luce ulteriori particolari su un episodio di cronaca davvero incredibile

Ci sono una serie di ulteriori dettagli nella vicenda raccontata nell’edizione di ieri del nostro giornale e legata al blitz notturno effettuato da una donna (che si trovava in compagnia della piccola figlioletta) in una palazzina delle case popolari di Monterone dove di fatto si è introdotta in un’abitazione dopo aver sfondato la porta d’ingresso. Va innanzitutto fatte una doverosa e giusta precisazione: la casa in questione non era abbandonata da diverso tempo, ma soltanto temporaneamente non abitata. Vi risiede un’anziana donna che da quando è scoppiata l’emergenza legata al coronavirus si è trasferita a casa di alcuni familiari che possono curarla e accudirla come ritiene la situazione nella quale ci troviamo attualmente. Ma dopo i provvedimenti adottati a carico della responsabile del gesto da parte dei carabinieri, per rendere meglio l’idea di quanto successo – ma anche di quanto non ancora chiarito – arriva anche la denuncia sporta proprio dalla figlia della padrona di casa.

La denunciante racconta di aver ricevuto una telefonata in piena notte, intorno alle 3.45, da una persona di sua conoscenza abitante all’interno della palazzina medesima. La testimone comunicava di aver visto due uomini con volto coperto che stavano sfondando la porta d’ingresso dell’abitazione con grossi attrezzi da scasso e insieme a loro si trovava una donna con un minore. Quando i due uomini notavano la presenza sul pianerottolo della donna, si davano velocemente alla fuga mentre sul posto rimanevano madre e figlia che poi entravano tranquillamente in casa come se niente fosse. A quel punto la figlia della padrona di casa si portava velocemente in quel di Forio accompagnata dal marito e ovviamente dai carabinieri e qui notavano la presenza dei due improvvisati inquilini.

Su invito dei militari dell’Arma la donna procedeva a un controllo sommario dell’abitazione, per verificare se mancassero oggetti di varia natura, dal momento che tutti gli oggetti dell’anziana proprietaria erano rimasti in casa dal momento che si trattava di un trasferimento soltanto temporaneo. Un carabiniere le chiedeva se ci fossero soldi in casa e lei, sapendo dove la genitrice li teneva custoditi, si recava in una camera e notava l’assenza di una busta contenente la somma di denaro di 850 euro e un astuccio con diversi oggetti preziosi. Nell’immediatezza, secondo quanto riporta la denuncia, la donna veniva sottoposta a perquisizione domiciliare che non dava esito. Alle sette del mattino, la signora denunciata e la figlia hanno fatto ritorno in quell’appartamento, rendendo necessario nuovamente l’intervento delle forze dell’ordine.

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