LE OPINIONI

IL COMMENTO A ISCHIA L’ACQUA DEL RUBINETTO E’ OTTIMA

Gentile coordinatore, caro Gaetano;

scrivo in merito all’articolo pubblicato dal “Golfo” addirittura come titolo di apertura (cioè notizia principale della prima pagina – lo spiego per i non addetti ai lavori) di venerdì 25 novembre 2023, con l’icastico, ansiogeno e devastante titolo: “Nessuno controlla l’acqua che beviamo”.

Nell’articolo, da te firmato, giustamente dici che il giornale indagherà su questa vicenda: ebbene, posso risparmiarti la fatica. Anzi, sarebbe bastato contattarmi per chiarirti subito tutta la questione ed evitare una notizia allarmistica.

Non c’è niente su cui indagare. Affermo subito con forza e chiarezza, per i lettori che non avessero tempo e voglia di leggere integralmente questo mio intervento, che l’acqua che esce dai rubinetti sull’isola d’Ischia è perfettamente potabile ed è controllatissima.

Attraverso una continua rotazione di prelievi da punti distribuiti in tutta l’isola il prezioso liquido viene analizzato centinaia di volte all’anno dall’EVI spa, l’azienda idrica isolana; altrettante volte viene analizzato anche dall’Asl e, infine, persino dalla Regione Campania su tutta la linea di adduzione in terraferma. Quindi, l’acqua che esce dai nostri rubinetti viene super-controllata ed analizzata da tre organismi diversi.

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Per quanto riguarda la lettera che l’Asl ha inviato ai Comuni del Distretto Napoli 2 Nord, bisogna specificare che essa è stata indirizzata, appunto, a TUTTI i Comuni: cioè anche ai Comuni che hanno adempiuto al loro dovere o ai Comuni che, in effetti, non gestiscono il ciclo idrico integrato: e questo è proprio il caso dell’isola d’Ischia.

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Mi spiego meglio. Come penso che ormai tutti sappiamo, ad Ischia è l’EVI spa a distribuire l’acqua, non i Comuni; è quindi l’EVI spa a dover caricare i dati sulla piattaforma GISA: cosa che facciamo regolarmente, per ammissione stessa dell’Asl, con la quale abbiamo ottimi rapporti.

Ribadisco, dunque, che l’acqua distribuita dalla rete pubblica è assolutamente adatta al consumo umano. Io stesso la bevo regolarmente da sempre e, da anni, anche tramite il vostro giornale, ho spesso invitato tutti a fare la stessa cosa: evitando di acquistare l’acqua minerale si risparmia denaro e fatica e si riduce l’inquinamento da plastica…

Purtroppo, caro Gaetano, l’articolo che hai pubblicato potrebbe danneggiare gravemente anni di paziente persuasione, esercitata anche attraverso i media isolani. Peraltro la salubrità dell’acqua del rubinetto è anche un trend, ormai, a livello nazionale, tant’è vero che si parla di “acqua del sindaco”, cioè di acqua distribuita attraverso la rete idrica pubblica, come di elemento ottimo a tutti i livelli.

Chiedo, cortesemente, la pubblicazione, con buona evidenza, di questo mio intervento sull’edizione cartacea. Qualora decideste di pubblicare il vostro articolo pure sul sito Internet del “Golfo” e sui social network ad esso associati, chiedo la pubblicazione della mia lettera anche in queste sedi.

Grazie per l’ospitalità che vorrete concedermi.

dott. Massimo Coppa

Presidenza EVI spa

RISPONDE GAETANO FERRANDINO – Egregio dott. Coppa, caro Massimo, prendo atto delle tue considerazioni che come al solito pubblichiamo su questo giornale che per vocazione non censura mai niente e nessuno. Ma mi permetto di farei una semplice e addirittura banale, banalissima considerazione. Non metto in dubbio che l’acqua del rubinetto sia potabile e salubre, ma attenzione: se voi come Evi trasmettete regolarmente i dati all’ASL competente e questa si rivolge ai Comuni per segnalare una palese inadempienza a riguardo (perché di questo stiamo parlando) è evidente che c’è qualcosa che non va. E allora (non credo certo di dover essere io a insegnarti il mestiere, e lungi da me avere questo tipo di presunzione) è evidente che nel sistema di comunicazione tra le parti esiste una falla. Che non deve essere il giornalista a risolvere alzando la cornetta e telefonandoti, quanto piuttosto i Comuni isolani o la stessa Evi e la ASL. Se l’azienda sanitaria locale continua a chiedere dati che tu mi dici essere stati regolarmente inseriti in piattaforma, veramente alla fine vogliamo prendercela con chi pubblica una notizia attingendo ad una fonte ufficiale quale una nota su carta intestata della Predetta Asl? Suvvia, siamo seri.

Con immutata stima,

Gaetano Ferrandino

coordinatore de Il Golfo

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A chi credere proprio non si sa. So di certo che in tantissimi comprano confezioni di acqua.

La gente compra l’acqua minerale per tante ragioni: perché la trova più saporita, perché è abituata a fare così, perché magari vive in un’abitazione dove non riesce a capire se l’acqua che esce dal rubinetto viene in quel momento dalla rete idrica o dalla cisterna. Inoltre, se sulla qualità dell’acqua non vogliamo credere all’azienda idrica ed all’Asl, allora a chi dovremmo credere?

Rossy

La gente fa molte cose per molte ragioni. Per quanto riguarda l’acqua secondo me non la compra perché è più saporita ma solo per avere una sicurezza in più. Che poi non è così questo è un altro discorso. Ci illudiamo? Boh. Per quanto riguarda invece il vivere in un’abitazione e bere acqua che non si sa se viene dalla rete idrica o dalla cisterna questo penso sia un po’ strano. E per finire, sulla domanda a chi credere, una risposta penso non ci sia. Ognuno crede in quello che vede con i propri occhi.

Le acque minerali non godono delle centinaia e centinaia di controlli annui dell’acqua della rete pubblica, per cui è veramente un’illusione pensare di stare al sicuro. Poi, come ho spiegato, spesso le bottiglie vengono gestite male (restano sotto il sole, ecc.) e non possiamo saperlo. Il fatto di non sapere da dove venga l’acqua in una casa, è perfettamente possibile. Secondo il regolamento idrico vigente ad Ischia, ognuno deve avere una cisterna privata ed un autoclave sempre operativi, cosicché se l’acqua della rete subisce un’interruzione, allora scatta in automatico il rifornimento dalla cisterna. Se non si è in grado (ad esempio, ascoltando il rumore che fa l’autoclave) di capire che tipo di provenienza ha l’acqua che esce dal rubinetto, allora è meglio non berla, perché di certo l’acqua di una cisterna non è salubre. Infine, se non crediamo alle istituzioni di un Paese democratico, allora è veramente la vittoria del qualunquismo e della demagogia: è l’anticamera della fine della civiltà

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