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L’altruismo non ha “colore”: l’aiuto all’indigente diventa virale

SCHIA. La questione migranti a  vari livelli ha continuato a tenere banco nelle ultime settimane all’interno del dibattito politico nazionale. Nonostante i flussi migratori siano già drasticamente diminuiti da oltre un anno, vista anche la complicata situazione della Libia, sanguinosamente divisa tra diverse entità politiche che rendono molto più difficile l’emigrazione verso il Mediterraneo, una parte della propaganda continua a instillare nei cittadini il risentimento verso gli stranieri anche quando gli sbarchi si sono ridotti a poche centinaia di persone. Il caso della nave Diciotti è emblematico. In questo panorama dove la percezione della realtà viene fortemente distorta, una testimonianza di un nostro concittadino non è passata inosservata, come dimostrano i tanti commenti. «Stavo entrando, nella controra, nel supermarket di via Delle Terme – scrive Cesare Di Scala, noto titolare del Cafè Vittoria a Ischia – quando sullo spiazzo prospiciente l’ingresso noto due extracomunitari, per la precisione due dominicani, che trafelati e vocianti trafugavano alcuni cartoni che ordinatamente erano stati posati dai commessi dell’attività. Non era un bel vedere: quel maneggio e quegli atteggiamenti sopra le righe tipici di quelle comunità. Stonavano con la quiete che a quell’ora si registrava in zona. Entro perplesso, ma allontano dalla mia mente ogni tentazione di pensiero intollerante: non è giusto fare tutt’erba un fascio, sono solo due esagitati tra tanti composti ed educati. Il tempo di fare qualche compera ed esco avviandomi per tornare al bar. Poche pedalate, ero in bici, e noto di nuovo i due soggetti di prima. D’acchito non capivo cosa facessero, perché erano così intenti ad usare quei cartoni, prelevati poc’anzi, presso un’inferriata che delimitava un muretto. Ho impiegato qualche minuto per realizzare che erano impegnati a costruire una rudimentale tettoia per proteggere dal sole, che a quell’ora era cocente, un uomo, isolano, che si era addormentato probabilmente ubriaco su un muretto. Nell’indifferenza generale, compresa la mia, avevano dato un riparo ad una persona in difficoltà. Lo so, non sono tempi adatti, questi, per raccontare simili storie. Ma neanche potevo tenerla per me», conclude Cesare. La sua testimonianza, molto sentita e toccante, è sicuramente di quelle che non lasciano indifferenti, soprattutto in questi tempi in cui la massa viene spesso indirizzata verso sentimenti xenofobi. Sui social moltissimi utenti hanno ringraziato Cesare per aver riportato l’episodio, e hanno parallelamente elogiato i due cittadini dominicani che hanno cercato di aiutare una persona tra l’altro molto nota a Ischia, per problemi di alcolismo. C’è chi giudica l’accaduto come un positivo antidoto contro pregiudizi duri a morire, e chi pone l’accento sulla patologia di cui soffre l’uomo a cui i due extracomunitari hanno cercato di dare riparo dal sole. Una ragazza ha anche testimoniato l’aiuto offerto all’indigente, che spesso viene ospitato da famiglie pronte a dividere il cibo con lo sfortunato concittadino, che tuttavia è ancora avviluppato dalla dipendenza dall’alcol. Tuttavia non sono mancate alcune rare voci contrarie: qualcuno ha reputato ingiusto ritrarre e diffondere l’immagine di una persona svantaggiata, a cui altri hanno risposto affermando che la situazione dell’isolano è purtroppo ben nota da anni e che non c’è dunque alcun vulnus nei suoi confronti. Un utente ha ammesso che si tratta di un bel gesto, ma ha aggiunto che in fondo è stato attuato da stranieri ormai abbastanza integrati nel contesto ischitano, dunque secondo lui la testimonianza riportata da Cesare scadrebbe addirittura nella demagogia su un argomento delicato come quello dei migranti. Tuttavia in generale la stragrande maggioranza dei cittadini che hanno commentato l’episodio  ne ha sottolineato la valenza positiva, estendendola all’iniziativa di Cesare che l’ha portato a conoscenza della comunità isolana, grati al titolare dell’accorsato bar ischitano per averli resi partecipi di uno scampolo di umanità, in un momento storico dove, anche sui social, imperano messaggi di odio politico reciproco e anche di razzismo.

 

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