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“La concessione è illegale”, nel mirino l’ufficio tecnico di Ischia

ISCHIA – E’ una denuncia lunga ed articolata quella che un cittadino ischitano, stanco di subire quelle che riteneva una serie di discriminazioni e vessazioni, ha presentato presso la Stazione dei Carabinieri di Ischia, guidata dal luogotenente Michele Cimmino. Una querela che tira in ballo il modus operandi dell’Ufficio Tecnico del Comune di Ischia, proprio di recente al centro di una sorta di discutibile “riorganizzazione” operata dal sindaco Giosi Ferrandino e che adesso inevitabilmente finirà con l’attirare l’attenzione della Procura della Repubblica di Napoli. Il denunciante è Raffaele Di Iorio, commerciante, classe 1951, che tra l’altro a corredo della sua denuncia esibisce anche una serie di allegati proprio per rafforzare quanto sostiene nella stessa. Per essere precisi, gli stessi sono addirittura centodue, segno evidente che l’uomo non ha voluto assolutamente lasciare nulla al caso. Per farla breve, sicuramente di carne a cuore ne ha messa

Di Iorio punta l’indice accusatore nei confronti di Giovanni Mazzella ed in estrema sintesi, nel verbale raccolto dai militari dell’Arma, spiega di essere stato vittima di una serie di violazioni in materia di falsità e nel chiedere la punizione dei responsabili si riserva anche la costituzione di parte civile per il risarcimento del danno. Nel suo esposto Raffaele Di Iorio rimarca che il 28 dicembre 2012 aveva protocollato presso il Comune di Ischia un atto avente ad oggetto “richiesta di annullamento di ufficio del permesso di costruire in sanatoria n. 06/2009” rilasciato al sig Mazzella, per un immobile ubicato in via Acquedotto. Nella circostanza il commerciante allegava alla richiesta di annullamento una perizia giurata firmata dal gem Giovanni Tufano. Molti allegati, poi, sono una sorta di cronologia degli eventi: nel giugno 2014, ad esempio, il responsabile del SUE ing. Francesco Fermo comunicava a Giovanni Mazzella e per conoscenza allo stesso Di Iorio che qualche giorno dopo si sarebbe recato sui luoghi in oggetto per effettuare rilievi metrici e fotografici del fabbricato oggetto della sanatoria. Passa un bel po’ di tempo e il 19 ottobre 2015, Raffaele Di Iorio riceve una nota riguardante la chiusura del procedimento in corso nel quale si annullava in parte il permesso a costruire.

Si arriva così al 5 maggio 2016 quando il denunciante protocolla presso il Comune di Ischia istanza di accesso agli atti riguardanti il permesso di costruire in sanatoria rilasciato a Giovanni Mazzella. Un mese dopo, il 6 giugno, arriva la risposta con l’autorizzazione a visionare ed estrarre copia dei documenti richiesti. E qui scatta l’inghippo: dopo aver provveduto a spulciare le carte in questione, Di Iorio viene a conoscenza che il 13 novembre del 2015 Giovanni Mazzella aveva presentato istanza del riesame “in parte qua” dell’istanza di concessione edilizia in sanatoria. Ed è qui che nella sua denuncia Raffaele Di Iorio va giù pesante, affermando che “a tale istanza, ed integrazione venivano allegate documentazioni sia grafiche che fotografiche artefatte del tutto, non corrispondenti allo stato dei luoghi per quanto riguarda la porzione di fabbricato già oggetto dell’annullamento. Va detto che nel frattempo, lo scorso 31 marzo, la commissione edilizia – dopo aver probabilmente esaminato anche il sopralluogo effettuato dall’ufficio tecnico, esprimeva parere favorevole all’istanza in sanatoria per l’immobile già oggetto di annullamento parziale. E poi un’altra bordata: “Le foto allegate non corrispondono nè allo stato attuale dei luoghi nè a quelle riportate nella perizia giurata del geom. Giovanni Tufano”. Insomma, un’accusa non da poco. Su cui, vista la delicatezza dell’argomento e della tematica, un supplemento di indagine è da ritenersi pressochè inevitabile. Anche perchè lo stesso tecnico di parte, finiva col concludere la sua lunga ed articolata perizia in maniera assolutamente inequivocabile, con parole chiarissime: “Pertanto il sottoscritto dichiara, sulla base delle argomentazioni sopra esposte, che il grafico allegato al permesso di costruire in sanatoria n. 06 del 31.03.2009 non è conforme allo stato dei luoghi”.

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