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La condanna penale cancellata in cambio di lavori utili

CASAMICCIOLA TERME – Se vi beccano al volante della vostra auto più o meno alticci (cosa che negli ultimi tempi sulla nostra isola succede sempre più di frequente, soprattutto dopo che i controlli delle forze dell’ordine per la prevenzione e la repressione del fenomeno sono notevolmente aumentati) vi beccate una denuncia per guida in stato di ebbrezza e non soltanto il ritiro della patente. Ma, inutile sottolinearlo, si va incontro anche ad un processo penale che spesso sfocia in una condanna. Che, è vero, vede la pena sospesa ma macchia comunque il codice penale. Quello che vi abbiamo fatto, ovviamente, è soltanto un esempio, ma sono tanti i reati di natura non certo grave per i quali comunque si possono avere complicazioni non di poco conto. Ma per evitare che questo accada esiste una norma che consente di convertire la durata della condanna nello svolgimento di lavori socialmente utili. Ed il Comune di Casamicciola Terme, che dovrebbe essere il secondo in Campania ad aver approfittato di questa opportunità, ha votato una delibera di giunta municipale che rappresenta proprio una sorta di ancora di salvezza o “redenzione” per coloro che dovessero incorrere in una disavventura del genere. Nell’atto in questione, licenziato dal primo cittadino Giovan Battista Castagna e dai suoi assessori, l’oggetto è magari poco eloquente ma chiaro per gli addetti ai lavori: “Convenzione con il Tribunale di Napoli per lo svolgimento di lavoro di pubblica utilità ai sensi degli artt. 5 del D. Lgs. n° 274/2000 e 2 del D. M., Giustizia 26/Marzo/2001 – Presa d’atto sottoscrizione convenzione ed approvazione schema di accordo individuale – Direttive operative”. Letto così, può apparire un rompicapo, in realtà è molto più semplice di quanto si possa credere.

Di fatto dal palazzo municipale Bellavista si ricorda che in base alle normative vigenti il giudice di pace può applicare su ruchiesta dell’imputato la pena del lavoro di pubblica utilità e che lo stesso ai sensi di una serie di articoli di legge “consiste nella prestazione di attività non retribuita, a favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato o nelle strutture private autorizzate ai sensi dell’art. 116 del D.P.R. n° 309/199” e che “la prestazione di lavoro… viene svolta a favore di persone affette da HIV, portatori di handicap, malati, anziani, minori, ex detenuti o extracomunitari o nel settore della protezione civile, nella tutela del patrimonio pubblico e ambientale o in altre attività pertinenti alla specifica professionalità del condannato, o ai sensi degli artt. 186, comma 9bis, e 187, comma 8bis, del C.d.S., prioritariamente nel settore della sicurezza e dell’educazione stradale”. Successivamente entrano in ballo gli enti locali, soprattutto quando si legge che l’art. 2 del decreto ministeriale del 26 marzo 2001 “stabilisce che l’attività non retribuita in favore della collettività è svolta sulla base di convenzione da stipulare con il Ministero della Giustizia, o su delega di quest’ultimo con il Presidente del tribunale nel cui Circondario sono presenti le Amministrazioni, gli Enti o le Organizzazioni indicate nell’art. 1 del citato Decreto Ministeriale, p5resso i quali può essere svolto il lavoro di pubblica utilità. Il Ministero della Giustizia ha delegato i Presidenti del tribunale alla stipula delle convenzioni in questione”.

 

Ed è proprio in questo contesto che si è inserito l’ente locale della cittadina termale, come è spiegato chiaramente nella delibera dove si legge che “il Comune di Casamicciola Terme intende favorire le politiche di integrazione di cui ai punti precedenti, promuovendo nel proprio territorio l’istituzione di percorsi riabilitativi, rivolti a soggetti in esecuzione penale o sottoposti a programmi di trattamento in ambito penale e, allo scopo, di addivenire alla stipula di un apposito protocollo di intesa con il tribunale di Napoli per l’inserimento lavorativo si soggetti sottoposti all’Istituto della ‘messa alla prova’, il cui schema è allegato alla presente deliberazione”. Da qui, proprio sotto la spinta del sindaco Giovan Battista Castagna e del consigliere comunale Nunzia Piro, si è arrivati a lo scorso 19 febbraio a sottoscrivere la convenzione tra il Comune di Casamicciola ed il Tribunale di Napoli (rappresentato dal dott. Ettore Ferrara, nella qualità di presidente), per lo svolgimento del predetto lavoro di pubblica utilità. E nella delibera vengono anche ricordati i parametri dell’accordo, dando atto che la “Convenzione in via sperimentale, avrà la durata di anni 2 a decorrere dalla data di sottoscrizione della stessa, per numero 2 soggetti, da inserire nei seguenti settori: Prestazioni di lavoro per manutenzione e pulizia del patrimonio immobiliare e del verde pubblico di proprietà comunale; Prestazioni di lavoro per finalità di protezione civile; Prestazioni di lavoro attinenti la specifica professionalità degli imputati”.

 

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Lo schema di accordo individuale dunque è stato approvato e nel contempo, per rendere operativamente attivo il progetto, è stato stabilito che “Tutti i responsabili di settore diano esatta esecuzione alla “convenzione”; l’Area I provveda a curare i rapporti amministrativi tra l’Ente, l’UEPE e/o Tribunale di Napoli; Le richieste degli interessati siano assegnate all’AREA I^ che, sulla scorta della disponibilità manifestata dall’interessato, dal punto di vista delle mansioni, provvederà ad indirizzare il soggetto all’AREA interessata; Il responsabile dell’area interessata provvederà a tutti gli adempimenti di cui alla convenzione, di cui tra l’altro: A definire con soggetto richiedente, apposito accordo individuale, di cui all’art. 1 della convenzione; Impartire le dovute istruzioni; Provvedere alle comunicazioni periodiche ed a redigere la relazione finale di cui all’art. 5 della convenzione; Assicurare il soggetto ai sensi di quanto previsto dell’ultimo comma dell’art. 4 della Convenzione”. Insomma, questa è la nuova iniziativa che parte da Casamicciola e che, chissà potrebbe fare proseliti anche nel resto dell’isola per quanto, lo ribadiamo ancora una volta, è tra le prime convenzioni in assoluto sul territorio regionale campano. Un accordo, quello col Tribunale di Napoli, in ogni caso innovativo e che ha visto impegnata in prima persona il consigliere Nunzia Piro, che tra l’altro esercita anche la professione di avvocato. Adesso bisognerà capire se e in che misura saranno recepite le “porte” che apre questa opportunità, ma in ogni caso meglio avercela a portata di mano. O meglio, di isola.

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