CRONACA

La consegna degli ossarini della congrega dei Turchini, l’attesa continua

Considerazioni in libertà su una vicenda che sta davvero diventando paradossale e, soprattutto, sembra non trovare una soluzione

Qualcuno mi potrà dire: ma perché non hai parlato prima? Questo qualcuno ha ragione, ma io mi ero illuso che non parlandone avrei evitato di morire. Eh, si! la questione di cui volevo dire è quella dei loculi al cimitero. Avendo prenotato un “ossarino” della congrega dei Turchini e non avendolo ancora ottenuto pensavo tra me e me che finché non sarebbe stato pronto il loculo non sarei morto perché i miei non avrebbero saputo dove mettermi. Pura illusione, lo so.

Ma la mente umana ha bisogno di poco per prendersi in giro ed è quello che è capitato a me. Ma non è capitato solo a me perché coloro che sono in attesa di un “ossarino” dalla congrega dei Turchini sono, se non vado errato, centinaia. Ma facciamo un po’ di ordine. Quattro, cinque anni fa la Congrega dei Turchini, presenta un progetto al Comune per la costruzione di un paio di centinaio di loculi nello spazio sottostante e sul muro sovrastante la cappella dei Turchini al Cimitero. Il progetto viene approvato dal Comune; viene fissato il prezzo per ogni loculo (5000 euro); vengono acquisite le prenotazioni da parte del pubblico; viene dato inizio ai lavori. Tutto procede speditamente ed in regola fino a quando qualcuno non scopre che il terreno dove stanno sorgendo i loculi non è proprietà della Congrega, ma del Comune. Apriti cielo! Blocca tutto!

Nel frattempo alla Congrega erano arrivati i Commissari curiali. in sostituzione del Governo regolare, che si trovano questa palla fra le mani. Che fare? Nel frattempo (ma già da qualche tempo prima) era iniziata la vendita dei loculi. Io personalmente qualche anno fa, proprio di questi tempi, ho versato 2500 euro, come acconto sui 5000, nelle mani dei Commissari nella convinzione che a breve sarei entrato in possesso dell’ossarino. Insieme a me hanno versato, chi l’acconto e chi addirittura la cifra intera, molte altre persone. Ricordo che solo quella mattina ne erano cinque o sei. Mi è rimasta impressa la vedova di un mio collega di Napoli a cui il marito aveva espresso il desiderio di essere sepolto a Procida.

La povera donna, per non venire meno ai desideri del marito, si era data da fare per comprare un loculo. Ricordo che mi disse che, non avendolo, si era scocciata di chiedere ospitalità per le ceneri del marito ad altri proprietari di nicchie al cimitero. E già! Perchè come mi fu possibile capire il povero mio collega, ormai ridotto in cenere, faceva il “turista macabro” tra vari loculi di amici. Allo stato attuale la situazione è ferma. Si è stabilito un contenzioso tra il Comune e la Congrega in cui ciascuno rivendica la proprietà del terreno ove sono stati costruiti i loculi. Nel frattempo ognuno di quelli che hanno prenotato l’ossarino (e già pagato!) aspetta che la situazione si risolva. Ma chi e che cosa bisogna aspettare? Ora, dico io, questo fatto della proprietà non si poteva prendere in considerazione prima di dare inizio ai lavori? Nel frattempo le ditte addette ai lavori reclamano i soldi che non hanno ancora avuto e si è messo in moto un altro contenzioso giuridico. Insomma quella che si immaginava fosse agli inizi una situazione semplice e lineare si è trasformata nell’ennesima palla di fango. Nessuno di tutti quelli che hanno prenotato il loculo l’ha avuto e non si sa quando lo potrà avere. La verità è che i Procidani sono troppo corretti: in qualche altro posto le cose non sarebbero scorse così tranquille.

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