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Caso meningite, Rosario Caruso: «Non c’è nulla da temere, ma tanto dolore per la morte di Lino»

SERRARA FONTANA – «Se i cittadini si collegano sul mio profilo Facebook, noteranno che ho pubblicato una prima nota dell’Asl. Subito dopo il decesso di Lino, tra me e la dottoressa Coppola c’è stata una corrispondenza cartacea. La dottoressa mi ha risposto dicendo che l’ospedale le aveva comunicato il fatto che c’era un caso di sospetta meningite (in quel momento, infatti, non si conosceva ancora l’esito delle analisi del Cotugno). La Coppola mi ha rassicurato, dicendomi che era già stata avviata la profilassi, che ha riguardato la famiglia del giovane. Poi stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho avuto numerosi contatti telefonici con il direttore dell’Asl D’Amore e altri medici. L’amministrazione comunale e i vertici dell’Asl erano tutti presenti al Comune, dove è purtroppo giunto il responso del Cotugno, che ha confermato che il povero Lino è morto a causa di una meningite che non gli ha lasciato scampo. Lo zio, che è stato trasferito ieri (venerdì per chi legge, ndr) al Cotugno, è fortunatamente risultato negativo alla meningite. Si è dunque deciso di elaborare un comunicato stampa, che l’Asl ha diffuso nelle scorse ore e che è visibile anche sulla mia bacheca. Nel comunicato in questione si apprende che è stata avviata tutta la profilassi del caso per le persone che hanno avuto stretto contatto con Lino».

«È inutile chiudere le scuole, anzi è controproducente perché facciamo solo dell’inutile allarmismo» ha proseguito l’ingegner Caruso. «Gli ambienti basta aerarli perché il batterio, dopo due o tre ore che è uscito dall’organismo umano, muore automaticamente. Noi, molto probabilmente, faremo una sorta di aerazione degli ambienti e di pulizia dei banchi per fornire un ulteriore elemento di tranquillità per le famiglie, anche se non ce n’è assolutamente bisogno. Abbiamo scritto a D’Amore e alla Prefettura, più di questo non saprei che fare. Davanti alle paure della gente, tuttavia, è opportuno dare delle risposte. Mi creda, sto rispondendo a decine di telefonate da ieri sera (venerdì per chi legge, ndr). Stanotte (ieri per chi legge, ndr) mi è arrivata una telefonata alle quattro. Mi dicono che non ci sono più scorte di ciproxin su tutta l’isola, che arriveranno solo stasera (ieri per chi legge, ndr). Con tutto il dovuto rispetto, la trovo un’inutile assunzione di farmaci. Chi non ha avuto contatti diretti, non è obbligato a sottoporsi alla profilassi. Poi ognuno può fare ciò che meglio ritiene. Al di là di queste considerazioni, sono dispiaciuto per questa famiglia, che in poco tempo ha subìto un altro dramma. Non ho parole, e non riesco ad immaginare il profondissimo dolore che stanno provando in questo momento. La comunità di Serrara Fontana si stringe attorno alla famiglia di Lino, che certamente non meritava di lasciarci in così giovane età».

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