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ISCHIA Nuova vita per il pino in piazzetta: sarà un’opera d’arte

Non finirà tagliato il tronco del pino che per anni con la sua chioma ha dato ombra e fresco ristoro ai tantissimi frequentatori della piazzetta san Girolamo di Ischia. L’albero, ormai morto, avrà nuova vita, grazie all’artista Giusy Milone,autrice della scultura del Pino Sentinella, che insiste sulla statale amalfitana 163 nel comune di Piano di Sorrento, realizzata nel 2020. E così il pino vissuto per 130 anni resterà parte integrante della celebre piazzetta. Il 28 luglio inizieranno i lavori dell’artista che trasformeranno il tronco del pino nella scultura “Ferrante” ispirata a Ferrante d’Avalos, marito di Vittoria Colonna, celebre poetessa vissuta sul Castello Aragonese, che tanto lustro ha portato e porta all’isola d’Ischia. I due si sposarono il 27 dicembre 1509 a Ischia. Il progetto ha come obiettivo rendere l’opera visibile dalla caratteristica piazzetta ischitana, per divenire attrazione per turisti e isolani. Un’opera d’arte portatrice di un messaggio importante: la salvaguardia e valorizzazione dei pini ischitani. L’intervento è stato voluto dai proprietari dell’area dove insiste il pino, con il patrocinio morale del Comune di Ischia.

L’artista Giusi Milone

Ha studato dell’Accademia di belle arti di Napoli, Giusy Milone si è poi specializzata a Brera dove ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento di discipline plastiche e scultoree. A dispetto della giovane età ha già esposto in America, a Los Angeles, dove è stata selezionata alla Biennale di Arte Contemporanea, oltre che nella villa comunale di Frosinone ed a Veroli. Da alcuni anni è Docente di discipline plastiche al liceo artistico di Tivoli, dove vive e lavora. Nella vita artistica di Giusy Milone ama mettersi alla prova con ogni tipo di materiale: argilla, calcestruzzo cellulare, marmo, legno, ghiaccio e perché no: anche il cioccolato. Ciò che conta per lei è l’esperienza della creazione che ama talvolta condividere con altri come è accaduto per il “Pino Sentinella” che l’ha vista assistita dagli attivisti del Wwf o per “Viola-ta” che ha condiviso con le sue studentesse di Frosinone plasmata nel 2015 vincitrice nel 2017 del Premio Vallecorsa “Le vie del cinema”. La statua è stata creata in ricordo delle cosiddette “marocchinate”, le donne ciociare stuprate dal battaglione dei Goumiers, i soldati marocchini, che nel 1944ottennero in premio quello che in guerra si chiama “diritto di preda”: una licenza di stupro e saccheggio concessa alle truppe che avevano vinto la battaglia. Della produzione artistica della giovane scultrice di Massa Lubrense va ricordata anche “Milo”, il tema a cui è legata è ancora una volta quello della violenza sulle donne, questa volta l’indice è puntato sulla violenza di genere. Infine il bambinello del Vervece, l’opera in calcestruzzo ricoperto di bronzo era destinata a giacere a 14 metri di profondità ai piedi di una Madonnina posta sullo scoglio detto del Vervece, che si trova a meno di un chilometro dal porticciolo di Marina della Lobra. La carriera artistica di Giusy Milone è agli inizi, ma se queste sono le premesse, non le sarà difficile guadagnarsi l’attenzione della critica e grandi successi.

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Fabio

Invece di piantare un nuovo pino al suo posto così un giorno altri figli e nipoti potranno anche essi godersi il fresco. Ma la moda di adesso è fare arte. E come mettere una pianta in una tazza del cesso rotto. Non è molto pratico, ma è arte!

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