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Anche a Procida cadono “bombe”

 

PROCIDA – L’isola di Procida è ritenuta, per molti versi, un luogo ameno nel quale la vita scorre con modalità “slow” e perdutamente a misura d’uomo (nonostante il consistente traffico veicolare), ed in molti, procidani e turisti, per questo la trovano ancora unica ed incantevole tanto da innamorarsene e non volerla cambiare per nulla al mondo.

Ed anche la giornata di ieri, al risveglio, si è presentata del tutto simile a tante altre: pendolari che si apprestano ad imbarcare per raggiungere la scuola o il posto di lavoro in terraferma esulla vicina isola d’Ischia; mamme che accompagnano i figli a scuola per poi appartarsi per fare quattro chiacchiere; attività commerciali che alzano lentamente le saracinesche; pescatori che rientrano da una notte di lavoro e che, tra una sigaretta ed una imprecazione, discutono sull’andamento della “cala”; tifosi di questa o quell’altra squadra che, dopo aver letto i resoconti dei giornali sportivi commentano, animosamente, questa o l’altra partita.

Stessa liturgia di un giorno qualsiasi, quindi, nulla di più nulla di meno fino a quando, però, il chiacchiericcio tra i gruppetti che man mano si formano diventa sempre più fitto così come, dalle finestre e dai balconcini che si incastrano come elementi di un presepe nelle cortine colorate di Marina Grande e del centro storico, vedi e senti persone, sino ad allora intente a sbrigare le faccende di casa, che si soffermano a parlare intensamente tra di loro. Qualcosa è successo, dici! Ed è vero. Verso le ore 9,30 – 10,00, infatti, tutte le televisioni nazionali e radio prima, poi i blog e quindi i social riportano una notizia agghiacciate ed una scritta: Procida.

La prima impressione di tutti è che non possa essere vera poi giungono le prime drammatiche conferme: non è Monte di Procida, così come qualcuno, pur di scacciare via il terribile presagio, indicaa se stesso e agli altri, bensì è proprio Procida il luogo del fatto di cronaca riportato.

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Ed allora di bocca in bocca, di whatsapp in whatsapp,l’accaduto impiega poco o nulla per coprire gli scarsi quattro chilometri quadrati dell’isola. Sgomento, orrore, incredulità, rabbia questi i sentimenti che si fanno largo tra la “gente” fino a quando, da una sedia posta sul ciglio della banchina, vicino al porto commerciale di Marina Grande, un uomo al quale la salsedine ed i raggi del sole già hanno concesso l’abbronzatura che, un comune mortale, potrà ostentare solo ad estate inoltrata, quasi destandosi dal torpore in cui sembra caduto, tuona: “A Procida non accade mai nulla ma, quando accade, è sempre una grande bomba”.

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Le bombe, quando cadono, “intelligenti” o meno, purtroppo, non risparmiano nessuno ed è per questo che, nel pomeriggio, abbiamo raccolto la voce anche di chi è vicino al protagonista della triste vicenda: “I familiari di Tanio, in relazione ai fatti che lo vedrebbero coinvolto – e che, ove effettivamente accertati, risulterebbero di particolare gravità – non possono non esprimere la loro piena e totale solidarietà umana alla giovane, respingendo tuttavia con sdegno i commenti diffamatori espressi nei loro confronti per una vicenda cui sono totalmente estranei”.

Domani è un altro giorno!

Guglielmo Taleircio

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