CRONACA

LA CURIOSITA’ Lacco, il divieto di accesso “cresce” nella pianta

Tra le tante cose buffe, forse frutto dell’arte di arrangiarsi, anche Lacco Ameno, di recente è finita tra le località con i cartelli più assurdi che si possono trovare in giro per il mondo. Tra questo, di certo il divieto accesso che spunta nel vaso da fiori e cresce con la pianta è tra le chicche dell’umorismo stradale , dei cartelli assurdi scovati in giro per il mondo . Così se ci si trova a ridere di fronte a un cartello non c’è da preoccuparsi, specie se si è in una località turistica come Lacco. Dopo i disastri dell’intelligenza artificiale, le terribili scoperte di Google Translate, arriva il comando Vigili di Lacco Ameno con il divieto da vaso da fiori.

Un cartello spuntato nella centralissima Piazza Santa Restituta a pochi passi dagli hotel extra lusso che quotidianamente dovrebbero ospitare il mondo del turismo bene e che da oggi è anche scenario di uno dei cartelli più umoristici che si possono scovare viaggiando, al pari, forse dell’attraversamento ubriachi, o la toilette pubblica con la scritta “il futuro è tra le tue mani”. Il Divieto di Accesso che “Cresce” nella Pianta o con la pianta, oltre ad essere, forse, la testimonianza dei limiti delle dotazioni segnaletiche dell’ente è forse una metafora delle sfide ambientali e sociali. Il divieto di accesso che “cresce” nella pianta può essere visto non solo come un fenomeno naturale, ma anche come un’analogia per i limiti che si sviluppano nell’ambiente e nella nostra società. È un concetto che ci invita a riflettere su temi ecologici, sociali e persino filosofici.

Le piante hanno da sempre rappresentato la vita, la crescita e la connessione con la terra. Lacco, in questo contesto, può essere interpretato come una forza che, pur crescendo naturalmente, impone limiti. Ironia a Parte il cartello di certo indica il divieto d’accesso dalla Piazza santa Restituta al Corso Angelo Rizzoli e certamente andrebbe apposto in maniera più consona. D’altra parte, il divieto può anche essere percepito come un ostacolo, una barriera che limita l’esplorazione o la diffusione di risorse. In conclusione, Lacco Ameno, con il suo divieto di accesso che “cresce” nella pianta, ci offre una metafora ricca e multidimensionale. Questa metafora, se ben interpretata, può diventare un potente strumento per affrontare le questioni complesse del nostro tempo, invitandoci a vedere i limiti non come muri insormontabili, ma come opportunità per innovare, arrangiarsi e fare di necessità, forse, virtu’. Ciò non toglie che soprattutto sulla strada e soprattutto per questioni di sicurezza l’affare della segnaletica andrebbe affrontato con maggior rigore e nel rispetto delle norme vigenti!

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