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Giustizia “contagiata”, caos e timori in Tribunale a Ischia

Martedì sarà eseguita la sanificazione del palazzo di via Michele Mazzella dopo il caso di covid di un professionista. Intanto nell’avvocatura serpeggiano preoccupazioni e c’è persino chi reputa eccessive le cautele adottate

La notizia della sospensione delle udienze nella sezione distaccata di Ischia del Tribunale ha nuovamente alzato la soglia d’allarme nell’avvocatura a causa della pandemia da covid. Un caso di positività al virus per un avvocato aveva comprensibilmente diffuso preoccupazione tra coloro che operano presso il palazzo di giustizia di via Michele Mazzella. Immediata era partita la missiva che il Presidente dell’Associazione Forense dell’Isola d’Ischia, Gianpaolo Buono, ha indirizzato al presidente della Corte d’Appello di Napoli, del Tribunale di Napoli, al coordinatore della sezione distaccata, ma anche al presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli ed al sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino, il cui testo avete letto su queste colonne nell’edizione di ieri. Il dialogo tra i vertici istituzionali in poche ore è arrivato alla decisione: sospensione e rinvio delle udienze già da domani, lunedì, giorno in cui saranno consentiti soltanto gli adempimenti indispensabili, mentre martedì saranno eseguite le operazioni di sanificazione dell’intero palazzo di giustizia. Martedì e non prima, in quanto la ditta incaricata non avrebbe potuto anticipare le operazioni. Infine, mercoledì la riapertura, salvo imprevisti. Vista l’esiguità degli spazi disponibili nella sezione distaccata, si cerca dunque di affrontare sollecitamente l’allarme-covid nel momento forse decisivo, vista la campagna di vaccinazione appena iniziata, nella lotta alla pandemia.

Eppure, non è difficile scorgere nell’avvocatura i segni tangibili della comprensibile ansia che in casi del genere riaffiora. Il professionista risultato positivo al tampone molecolare era stato assiduo frequentatore dei locali della Cancelleria così come delle aule di udienza, trascorrendo quindi diverso tempo a stretto contatto con il personale e con gli altri avvocati.

Fra l’altro, ai vertici associativi non sarebbero mancati orientamenti volti a ottenere misure più “garantiste” sul fronte della prevenzione sanitaria, come ad esempio una sospensione delle udienze per una decina di giorni, allo scopo di rendere più efficace e sicura l’opera di sanificazione, visti i tempi di incubazione di eventuali contagi tra i colleghi. Uno scenario che per alcuni sarebbe da evitare più che altro per motivi “politici”, cioè per non offrire il destro a una pericolosa chiusura a tempo indeterminato della struttura, preludio a scenari foschi come la materializzazione della paventata soppressione della sezione, contro cui l’Assoforense si sta battendo da anni allo scopo di ottenere la definitiva stabilizzazione.

Tuttavia anche nel microcosmo dell’avvocatura non sono mancate voci in un certo senso “negazioniste”, che reputano eccessive le cautele e le misure prudenziali ipotizzate o messe in atto, mentre altri professionisti hanno pensato comunque di sottoporsi a tampone per fugare le proprie preoccupazioni. Diversità di opinioni che talvolta sono state anche piuttosto “vivaci”, segno di un certo disorientamento e di una diffusa sensazione di insicurezza, tipica del resto dell’attuale momento storico.

L’inverno dunque si è avviato con rinnovati timori e con un clima (non solo meteorologico) nuovamente rigido provocato dagli imprevedibili effetti di una pandemia che ormai da un anno condiziona ogni minimo anfratto di qualsiasi attività sociale, a causa di un virus che continua a essere piuttosto contagioso, aiutato dalle temperature stagionali.

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Al momento anche i vertici giudiziari non possono fare altro che navigare a vista. Passato il weekend, si procederà alla sanificazione, poi da mercoledì si vedrà. Fra l’altro, la ripresa immediata delle attività a palazzo di giustizia dovrà fare i conti anche con l’annunciata messa in auto-isolamento del personale amministrativo, ed è noto quanto sia critica la situazione della sezione distaccata su questo fronte, nonostante le fattive iniziative intraprese dall’Assoforense, a partire dalla Commissione di studio recentemente varata dal direttivo con il contributo di gruppi di professionisti deputati a occuparsi dei vari aspetti complementari nell’ottica della stesura di un progetto di legge che riconosca all’isola d’Ischia tutti i servizi essenziali che merita la nostra comunità, non soltanto a livello di giustizia. Naturalmente la pandemia ha rallentato anche il dialogo con i canali istituzionali governativi. Sarà un inverno duro, prima di poter rivedere un minimo di “normalizzazione”, visto che la “normalità” probabilmente non sarà più quella che abbiamo conosciuto fino a dodici mesi fa.

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